INDAGINI GIUDIZIARIE
Da molti anni, per ragioni professionali, esamino fascicoli processuali, sia nella fase iniziale (Pubblico Ministero), sia nella fase intermedia (GIP), sia nella fase finale (dibattimento). Come in tutte le cose, c'è l'ottimo, il buono, il mediocre, il pessimo. Queste qualità si riscontrano a vari livelli: nella scelta delle indagini compiute, nella esecuzione di esse, nella valutazione del loro significato.
Per mia scelta- qualche volta rivelatasi professionalmente dannosa- esamino sempre con cura non solo le ragioni dell'Accusa (pubblica o privata che sia), ma anche quelle della Difesa, dando loro lo stesso credito, almeno inizialmente. Naturalmente posso sempre sbagliare. Più volte mi è capitato di dover frenare qualche magistrato su tesi accusatorie a dir poco strampalate, o qualche difensore proclive a mentire, o qualche perito o consulente incapace. E ciò può anche accadere nel pubblico dibattimento, in aula, e, se pubblicamente proclami quella che ritieni essere la verità, ciò non contribuisce a renderti popolare, ed anzi ti espone a rischi, anche mortali. Potrei portare molti esempi, ma non lo farò, non ne vale la pena.
Voglio solo aggiungere che, in numerosi settori, il convincimento del Pubblico Ministero, o del Giudice, dipende da quelle che hanno fatto i suoi collaboratori e dalle loro conclusioni, talora accettate acriticamente. Nel caso specifico del medico legale (se volete, anche nel caso del perito psicologo), quando hai scritto qualcosa è difficile correggerlo, e spiegare al committente che hai fatto uno sbaglio, o una omissione, o che sei stato mal interpretato, o che il committente ha fatto uno sbaglio etc.
L'ultimo post di psicologiaforense (la trascrizione integrale di un atto di causa relativo ai fatti di Rignano Flaminio) spiega a sufficienza alcuni aspetti di quanto vado dicendo: se questo è un esempio di tutto il resto, trovo che psicologiaforense è stata troppo buona.
Il fatto è che eventi di questo tipo, e cioè le accuse immotivate, basate su erronei presupposti peritali, accadono con una certa frequenza, e per smontarle servono fatica, cultura, decisione. Io ho sempre la speranza che ci sia un giudice a Berlino, ma qualche volta è difficile trovarlo.
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