Re dell´ipnosi
violentava le anoressiche
di Marino Bisso
L´ex primario di Villa San Pietro condannato a 5 anni e mezzo
Curava con l´ipnosi le pazienti anoressiche, le addormentava sul lettino dell´ospedale e poi abusava di loro. È stato condannato anche in appello l´ex primario di chirurgia dell´ospedale Villa San Pietro nonché docente universitario di tecnica chirurgica e grande studioso dell´ipnosi, da lui utilizzata per interventi in sala operatoria senza ricorrere all´anestesia. Il professore Aldo Antonino Sodaro, 75 anni, specializzato nella cura dell´anoressia, è stato condannato a cinque anni e mezzo. I giudici della terza sezione penale della corte d´appello, pur riducendo la pesante condanna rimediata in primo grado nel 2003 (8 anni di reclusione) hanno creduto alla tesi dell´accusa.Le violenze denunciate risalirebbero agli inizi del Novanta quando Sodaro, in servizio presso l´ospedale romano sulla Cassia, si sarebbe «congiunto carnalmente» con due pazienti e avrebbe indotto altre cinque a commettere atti di libidine su se stesse o su di lui approfittando «della loro malattia di mente» o «dell´incapacità di resistergli a causa delle loro condizioni di inferiori psichica, da lui stesso aggravate mediante suggestione ipnotica» o, comunque «adottando una condotta insidiosa e fraudolenta (simulazione di atti terapeutici) o improvvisa, tale da non rendere possibile un´adeguata difesa».
Fu proprio la denuncia presentata da una ex paziente, poi seguita da altre donne, a determinare le indagini del pm Marcello Cascini anche se soltanto due, attraverso gli avvocati Antonio Cardamone e Marcello Di Sante, hanno trovato la forza per costituirsi parte civile. Le accusatrici di Sodaro, che avevano all´epoca tra i venti e i trenta anni, si trovavano tutte in una situazione psicologica di estrema debolezza. La maggior parte soffriva di grossi problemi di anoressia, qualcuna era alle prese con crisi di ansia e ripetuti stati di panico. Per la difesa, rappresentata dagli avvocati Franco Coppi e Vincenzo Crupi, il racconto delle parti offese, da inquadrare come espressione di una patologia di gruppo, era frutto di un delirio erotico o di uno stato di allucinazione indotto dall´ipnosi.
Il professor Sodaro, la cui terapia prevedeva pressioni su alcune parti del corpo (tra l´ombelico e il pube) per stimolare le funzioni nervose, ha sempre respinto le accuse sostenendo di essere stato vittima delle fantasie di un gruppo di pazienti, in contatto tra di loro, che avrebbero travisato la realtà. Invece, per i giudici, che si sono serviti anche di una perizia collegiale, le accuse contro il medico hanno un fondamento di verità, anche se pronunciate da pazienti tuttora con problemi e disturbi.(DA REPUBBLICA.IT 27 OTTOBRE 2008)
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