sabato 27 giugno 2009

BABYSITTER

Inghilterra, babysitter di 15 anni
uccide a pugni e morsi una bimba di 2


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LONDRA (27 giugno) - Stanco dei suoi pianti e grida che non gli consentivano di guardare la televisione, un ragazzo di 15 anni improvvisato babysitter ha massacrato a pugni e morsi una bimba di due anni, che è morta in ospedale dopo due giorni di agonia.

Oggi - scrivono i giornali britannici online - la giuria del tribunale (Crown Court) di Manchester dopo un processo di soli quattro giorni ha riconosciuto Karl McCluney colpevole del brutale omicidio della piccola Demi Leigh-Mahon. Il ragazzo, che frequenta una scuola serale e lavora part-time in un ristorante, rischia dai 12 anni di carcere all'ergastolo quando il giudice, il mese prossimo, emetterà la sentenza.

La madre della bambina, una tossicodipendente, si era fidata del giovane mentre usciva a incassare un assegno familiare per la figlia. Quando è tornata a casa dopo soli 90 minuti, ha trovato il ragazzo seduto sul gradino della porta di casa che le ha detto di aver portato fuori la figlia, che è caduta mentre si trovavano al parco. Lei è corsa dentro trovando la bambina nel lettino, all'apparenza addormentata, con il viso gonfio e livido. «La testa è ciondolata all'indietro quando l'ho raccolta, non riusciva a respirare», ha raccontato la madre, Ann McDonald. Addosso alla piccola Demi, che aveva danni gravissimi al cervello, i medici, dopo che è morta, hanno trovato ben 68 lesioni.

Secondo il sito del Daily Mirror, Demi «è stata ripetutamente colpita coi pugni sul viso, è stata morsa e una parte del cuoio capelluto strappata». «Non sono fiero di quello che ho fatto - ha dichiarato il giovane McCluney, citato dal Mirror - e tutti penseranno che sono un mostro ma nessuno mi potrà mai punire tanto quanto io punirò me stesso».

Malgrado il ragazzo soffra di disturbi ed abbia un quoziente intellettivo nettamente inferiore alla media, non ha beneficiato dell'infermità mentale chiesta dalla difesa. Il Times online e anche la Bbc puntano oggi il dito sui servizi di assistenza sociale che, nel caso di una bimba figlia di madre tossicodipendente, avrebbe potuto vegliare meglio sulla sorte.(da ilmessaggero.it)

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