Auto piomba su ciclisti: sette morti
La vettura, guidata da un marocchino, ha sbandato per cause ancora da accertare. Ci sono anche tre feriti gravi
MILANO - Tragedia senza precedenti sulla strada: sette ciclisti hanno perso la vita e tre sono rimasti gravemente feriti in un incidente avvenuto in tarda mattinata sulla statale 18, in località Marinella a Sant'Eufemia, nei pressi di Lamezia Terme, in Calabria. Una Mercedes è sbandata - per cause ancora da accertare, visto che le condizioni meteorologiche erano ottime - ed è piombata su un gruppo di ciclisti che si stavano allenando. Sette sono morti sul colpo. L'uomo alla guida della Mercedes, di origini marocchine, è stato arrestato con l'accusa di omicidio colposo. Ha 21 anni ed in passato gli era già stata ritirata la patente. E' rimasto ferito. Assieme a lui viaggiava anche un bambino, suo nipote. Le condizioni dei tre feriti, ricoverati uno all'ospedale di Catanzaro e gli altri due all'ospedale di Cosenza, sono gravi. Le condizioni dell'investitore e del bimbo, invece, non destano preoccupazioni.
La strage di ciclisti
SENZA PATENTE E SOTTO L'EFFETTO DI DROGA - L'uomo che ha travolto con la sua auto i ciclisti era senza patente dopo che gli era stata ritirata sette mesi fa a causa di un sorpasso azzardato. Lo hanno reso noto i vigili urbani di Lamezia Terme, che stanno svolgendo gli accertamenti sull'incidente. In più, dagli esami cui l'extracomunitario è stato sottoposto dopo il ricovero in ospedale, è risultato che al momento dell'incidente fosse sotto l'effetto di droga.
IL GRUPPO - I ciclisti travolti e uccisi facevano parte di un gruppo amatoriale di Sambiase di Lamezia Terme, legato alla palestra «Atlas»; tra le vittime ci sarebbe anche il titolare della stessa struttura sportiva. Sul luogo dell'incidente sono ancora a lavoro i carabinieri e gli operatori sanitari. Questi ultimi hanno soccorso i tre feriti, in gravi condizioni, ricoverati d'urgenza all'ospedale Giovanni Paolo II di Lamezia Terme. Il più grave è stato poi trasferito a Catanzaro. Le vittime sono Rosario Perri, di 55 anni; Francesco Stranges (51); Vinicio Pottin (47); Giovanni Cannizzaro (58); Pasquale De Luca (35), Domenico Palazzo e Fortunato Bernardi, dei quali non si conosce l'età. I feriti sono invece Gennaro Perri, Fabio Davoli e Domenico Strangis. Le vittime ed i feriti sono tutti di Lamezia Terme.
LA DINAMICA - Secondo la prima ricostruzione dell'incidente, una vecchia Mercedes condotta dal marocchino, che viaggiava a velocità elevata, stava effettuando un sorpasso quando ha incrociato frontalmente il gruppo di ciclisti, che viaggiavano in direzione opposta. L'uomo non ha avuto il tempo di frenare. Le conseguenze dell'impatto sono state quindi devastanti.
LE TESTIMONIANZE - «Non pensate a me, guardate invece come sta mio fratello» ha detto uno dei ciclisti rimasti feriti ad uno dei primi soccorritori, giunti sul posto, un automobilista di passaggio. «Mi sono avvicinato a lui - ha raccontato Clemente Folinazzo - e mi ha detto che aveva un forte dolore alla schiena. Subito dopo mi ha detto che non era grave e di pensare al fratello. Non so dire, però, se il fratello sia tra le vittime». Il ferito ha anche indirizzato i soccorritori verso il giardinetto di un'abitazione che si trova lungo la statale 18 e dove è stato trovato un altro ferito, scagliato dall'impatto ad una decina di metri dal luogo dell'incidente. «Quando sono arrivato - ha raccontato il testimone - ho notato il marocchino col volto insanguinato che a piedi stava camminando tenendo il figlio per mano». «Ho visto uno scenario apocalittico - prosegue - neanche una bomba avrebbe fatto tanti danni. Ci sono stati alcuni automobilisti che non ce l'hanno fatta per lo choc a scendere dall'auto e sono tornati indietro».
«Il ciclismo era la sua passione» dice invece piangendo lo zio di una delle sette vittime, Pasqualino De Luca, travolte oggi da un'auto a Lamezia Terme. «Era un ragazzo tranquillo - aggiunge - un lavoratore. Aveva un negozio di computer, ma la bicicletta era la sua passione».
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