Velletri, detenuto muore dopo violenze
Antigone: picchiato dalla polizia, fare chiarezza
ROMA (12 settembre) - Sarebbe stato picchiato dalla polizia municipale di Velletri. E poi condotto in carcere, con l'accusa di resistenza a pubblico ufficiale. Si tratta di un detenuto tossicodipendente malato di cirrosi. Secondo quanto denuncia l'associazione "Antigone", che si batte per i diritti nelle carceri, in cella le condizioni dell'uomo si sarebbero aggravate. Fino alla morte, sopraggiunta subito dopo il trasporto in ospedale.
L'arresto dell'uomo sarebbe avvenuto alcuni giorni fa. Dopo essere stato fermato, sostiene l'associazione, il giovane è stato violentemente picchiato. In carcere sarebbe anche stato visitato dal medico del penitenziario, il quale il giorno dopo avrebbe constatato l'aggravarsi del suo stato di salute.
Patrizio Gonnella, presidente di “Antigone", chiede con tono deciso «un intervento delle autorità amministrative affinché facciano chiarezza sull'episodio». E poi annuncia: «Segnaleremo il caso agli organismi internazionali che si occupano di tortura».
«Notizia di gravità inaudita». A raccogliere l'appello di Gonnella è Luigi Nieri, assessore al Bilancio, programmazione economico-finanziaria e partecipazione della Regione Lazio. «La notizia segnalata dall'associazione, se corrisponde al vero, è di gravità inaudita». Poi Nieri commenta: «E' dovere di chiunque abbia un ruolo istituzionale fornire chiarimenti sulla vicenda. Se i fatti corrispondessero a verità sarebbe evidente il nesso con un clima di violenza e di intolleranza che si respira nell'aria a causa di irresponsabili opzioni politiche della destra al governo. Auspico - conclude l'assessore - che si faccia luce sull'episodio, tanto più che come sempre la vittima non pare essere un pericoloso criminale, bensì una persona rispetto alla quale era prioritataria un'azione di sostegno sociale». (da ilmessaggero, 12 settembre)
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