Un giovane di 22 anni ha violentato quattro nipotine, e l'ha riferito allo psichiatra che l'ha in cura. Lo psichiatra a sua volta l'ha riferito all'Autorità Giudiziaria, che ha fatto arrestare il giovane. Leggi http://www.corriere.it/cronache/07_ottobre_30/pedofilo_palermo_psichiatra.shtml
C'è scontro fra chi sostiene la necessità di mantenere il segreto, e chi giustifica la comunicazione del fatto, cioè il referto. Dice il codice penale all'art. 365 che l'obbligo del referto sussiste in particolari circostanze e che la sua omissione prevede una multa. Dice anche però che questa disposizione [quale?] non si applica quando il referto esporrebbe la persona a procedimento penale. Se la disposizione attenga all'obbligo o alla punizione, a me sembra ambiguo, anche usualmente si ritiene che essa attenga alla disposizione.
Quanto all'obbligo del segreto (art. 622 del codice penale), la rivelazione è punita se essa avviene senza giusta causa, ed in questo caso la giusta causa sarebbe evidente.
Io ritengo che lo psichiatra sia eticamente e legalmente nel giusto.
3 commenti:
Caro Professor Giusti,
sono completamente d'accordo con Lei, specie considerando il tipo di reato che, credo, non meriti alcuna riflessione etica o deontologica.Franco Paribello
I pedofili sono da mettere ai lavori forzati a vita,con castrazione chimica e inculatio preventiva come minimo da parte del legislatore,sia che siano stipendiati dal vaticano,dalla mafia,da altri,liberi professionisti o disoccupati.
Per il loro bene lo psichiatra li deve denunciare,mentre per non farli peccare piu' il genitore dei bimbi stuprati,sconvolti od uccisi,applica la legge del taglione.
Basta col silenzio che equivale a tacito assenso e premio.
Ho sempre avuto difficoltà ad accettare la tesi del segreto medico, quando mantenere il segreto significa recare danno grave ed ingiusto ad altri. Sono del parere che gli Ordini dovrebbero pensarci meglio su questi aspetti.
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