L'imitazione è cosa nota nei fenomeni criminali. Bruciare i clochards lo sta diventando. Dopo il caso di Nettuno, due casi a Roma.
ROMA (10 febbraio) - Un altro grave episodio di razzismo a Roma, dieci giorni dopo l'aggressione ad un cittadino indiano che dormiva su una panchina a Nettuno. E' accaduto all'Esquilino, in pieno centro storico.
Non volevano che ragazzini bengalesi frequentassero il quartiere e così dopo averli minacciati di morte e picchiati, hanno tentato di bruciarli usando una bomboletta spray e un accendino a mo' di lanciafiamme. Uno della banda, un italiano di 20 anni, Ivano Balzanella, writer e con precedenti, è stato arrestato dalla polizia per minacce e lesioni aggravate dall'odio razziale e per detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti.
«Andatevene via dalla zona o vi brucio», ha urlato nei confronti di tre ragazzini bengalesi Balzanella. Poi ha usato una bomboletta di vernice spray con un accendino, indirizzandolo verso il volto di uno degli stranieri ma i poliziotti hanno letteralmente atterrato l'extracomunitario per evitargli la fiammata in volto. Dopo una breve colluttazione gli agenti hanno arrestato, l'italiano, mentre uno o forse due complici, sono riusciti a scappare. Balzanella si è subito dichiarato writer. In passato era stato denunciato per aver imbrattato i treni nella stazione Termini e, pare, sia consumatore abituale di hashish e cocaina. Vive nel quartiere Esquilino insieme al padre, in una situazione di disagio, e frequenta, nonostante i suoi venti anni, ancora un istituto tecnico, sempre in zona, perché è stato ripetutamente bocciato.
Alemanno: un demente che va punito. «Mi auguro che quel demente arrestato all'Esquilino abbia la giusta punizione». Così il sindaco Gianni Alemanno ha commentato l'aggressione dell'Esquilino.
Marrazzo: punire, ma educare. Duro anche il commento di Piero Marrazzo, presidente della Regione Lazio: «Una nuova e vergognosa aggressione ai danni di cittadini stranieri. E ancora una volta sono dei ragazzi che aggrediscono altri ragazzi. Davvero un brutto segnale al quale le istituzioni e la politica non si devono stancare mai di rispondere con durezza, con la sanzione ma anche con la diffusione di una cultura del dialogo e della legalità. Non si possono condannare i singoli atti di razzismo e poi diffondere quotidianamente la paura del diverso e dello straniero, almeno finché confideremo come un valore quello di vivere in una società dove la convivenza civile e l’accoglienza sono valori fondamentali». (da il messaggero)
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