LA MACABRA SCOPERTA DURANTE I LAVORI IN UN OSPEDALE A HALL IN AUSTRIA
Trovati i resti di 220 persone in Tirolo
Forse vittime dell'eutanasia nazista
Secondo gli storici potrebbero essere state eliminate nel periodo tra il 1938 e il 1945
La cittadina di Hall, in Tirolo VIENNA - I resti di circa 220 persone, probabilmente vittime di un programma di eutanasia durante il nazismo, sono venuti alla luce in Tirolo durante i lavori di ampliamento dell'ospedale regionale di Hall. La macabra scoperta è stata fatta nell'area del reparto di psichiatria dell'ospedale. Secondo quanto indicato dalla società Tilak che gestisce la struttura ospedaliera, i lavori sono stati sospesi ed è stata nominata una commissione di esperti incaricata di esaminare i resti rinvenuti.
STOP AI LAVORI - I lavori di scavo del progetto edilizio avrebbero dovuto avere luogo sul vecchio cimitero dell'ospedale. Durante le ricerche preparatorie era emerso che i morti erano stati seppelliti fra il 1942 e il 1945. Molto probabilmente si tratta, «almeno in parte», di vittime del programma di eutanasia varato durante il nazismo in Germania ed esteso in Austria dopo l'Anschluss al Terzo Reich nel 1938. Dopo la scoperta, il progetto è stato provvisoriamente fermato. Secondo la società Tilak, gli scavi non erano ancora cominciati. La commissione di esperti dovrà ora indagare sulla scoperta e occuparsi fra l'altro dell'identificazione dei resti, che il cimitero scoperto venga correttamente portato alla luce, della ricerca storica e di aspetti legali.
LA STORIA - Nell'ambito dell'agghiacciante programma di eutanasia nazista, secondo uno studio di storici dell'Università di Innsbruck sulla "Sterilizzazione forzata e l'eutanasia nazista in Tirolo, Sudtirolo e Vorarlberg", circa 3.000 persone, fra le tre regioni, furono denunciate fino al 1945 per presunte "malattie ereditarie" fra le quali i nazisti includevano anche quelle mentali. Fra il 1940 e il 1945 oltre 700 adulti e bambini con handicap furono deportati. Nello stesso periodo almeno 400 persone furono sterilizzate con la forza. È possibile quindi che fra i resti resti scoperti vi siano anche quelli di sudtirolesi. Fino a pochi anni fa, infatti, in Alto Adige, in assenza di una clinica psichiatrica vera e propria, i malati venivano ricoverati o in una casa di cura di Pergine in Trentino, o proprio a Hall in Tirolo. Il periodo delle denunce va dal '38 al '45. Il personale sanitario era obbligato a denunciare i casi riscontrati. Se ne occupavano poi i Tribunali per le malattie ereditarie (uno era a Innsbruck) che potevano disporre il ricovero coatto. Il regime aveva previsto anche ad Hall un centro per eliminare queste persone e anche un programma di eutanasia con iniezioni letali. Nessuno dei due piani fu realizzato, ma gli storici sospettano da anni che durante il nazismo centinaia di persone siano state fatte morire di fame ad Hall. Tocca ora ai patologi accertare le cause della morte delle persone i cui resti sono stati scoperti ad Hall.
03 gennaio 2011
Nessun commento:
Posta un commento