Donna morta dopo il test, eBay blocca
le vendite di sorbitolo in tutto il mondo
Il ministro della Salute Balduzzi: «Episodio di una gravità inaudita ma non è il caso di suscitare un allarme sanitario»
I CARABINIERI - Intanto i carabinieri del Nas di Padova confermano il blocco della vendita di sorbitolo (Foodgrade) da parte della Cargill, l'azienda che produce e commercializza il prodotto, spiegando tuttavia che nessun esame di laboratorio è stato disposto, né per la merce trovata nella sede di Rovigo né per quella del magazzino a Mantova. Secondo quanto si è appreso in ambienti investigativi, il lotto di prodotto al centro dell'inchiesta faceva parte di una partita di 1200 tonnellate di sorbitolo esportate tra l'aprile e il settembre 2010 da Cargill in Inghilterra, Svizzera e Germania. Merce che era accompagnata dai certificati di idoneità e qualità del prodotto. «Il sorbitolo - ha spiegato all'Ansa un investigatore - è un umidificante e un dolcificante che sostituisce fruttosio, saccarosio, dichiarato nelle etichette come E420. Viene usato nelle gomme da masticare e nei prodotti da forno». Nell'azienda di Rovigo la produzione prosegue, ma per il momento sono state messe sotto sequestro le varie partite (anche nel magazzino di Mantova) e sospesa di conseguenza la vendita, in attesa degli esiti dell'autopsia e degli esami di laboratorio del lotto sequestrato dalla magistratura di Trani.
Una locandina affissa nell'ospedale di Barletta del kit usato nel caso di Teresa Sunna (Ansa)
AUTOPSIA - Nel frattempo è stato attribuito l'incarico dell'autopsia sul corpo di Teresa Sunna: gli incaricati sono il medico legale Giancarlo Divella e il tossicologo Roberto Gagliano Candela. L'autopsia si svolgerà al Policlinico di Bari. Sono cinque i quesiti che la Procura ha posto ai medici. Gli inquirenti chiedono di sapere quale tipo di sostanza sia stata somministrata alla vittima, se questa sostanza faccia parte di un protocollo farmaceutico, la causa della morte di Teresa Sunna e del malore accusato dalle altre due donne, le modalità di acquisto via internet del sorbitolo e se sia stata tempestiva l'attività di soccorso da parte del personale del 118.
IL MINISTRO - «È un episodio di gravità inaudita, ma secondo le nostre informazioni non è tale da suscitare allarme sanitario di nessun tipo», scrive in una nota il Ministro della salute, Renato Balduzzi. Il Ministero della salute precisa che «nel centro clinico sequestrato dai Nas è stato utilizzato sorbitolo industriale, usato impropriamente in una soluzione per breath test, che serve per diagnosticare il malassorbimento intestinale. Allo stato non risulta alcuna contaminazione, come erroneamente riferito da notizie di stampa». «Si è trattato quindi - spiega nella nota - di uso improprio di sorbitolo (Sorbidex diluito con acqua del rubinetto) non medico, in un centro non autorizzato. Si resta in attesa delle analisi e dell'esame autoptico della giovane vittima, che forniranno risultati più precisi».
LE ALTRE - Sono buone le condizioni delle altre due donne che sabato scorso sono state colte da malore dopo avere ingerito una soluzione, di acqua e sorbitolo per poter effettuare test per le intolleranze alimentari in un centro diagnostico. Sono ancora ricoverate nei reparti di rianimazione, la 62enne, Addolorata Piazzola, e di medicina, la più giovane di 32 anni, Anna Abbrescia, solo perché possano restare ancora un po' sotto osservazione, ma le loro condizioni cliniche non destano preoccupazione. Le donne rifiutano di parlare con i giornalisti dopo che la più giovane, Anna Abbrescia, domenica, ha rilasciato una intervista televisiva e dopo avere subito il pressing di media locali e nazionali. I medici fanno loro da «scudo»: «Dobbiamo preservare queste pazienti, non è giusto questo assalto mediatico, la paziente non vuole parlare con nessuno», dice il medico di turno del reparto di medicina.
LE INDAGINI - Sul fronte delle indagini, la Procura di Trani sta indagando sulla vicenda, si è svolta una riunione operativa tra gli investigatori coordinata dal capo della Procura, Carlo Maria Capristo. Erano presenti anche il pm Michele Ruggiero, i carabinieri del Nas e la Polizia. Gli inquirenti, in sostanza, stanno cercando di capire se il sorbitolo somministrato alla giovane donna fosse stato adulterato o se avesse subito qualche contaminazione o attività di manomissione. I controlli si stanno svolgendo in tutta Europa perché il sorbitolo sotto accusa è stato venduto via Internet in altri paesi della comunità europea. Per questo il prefetto della Bat, Carlo Sessa, ha lanciato l'allarme sanitario. «Il discorso prioritario è quello di capire se questa sostanza sia stata manipolata», ha detto Capristo ai giornalisti.
26 marzo 2012 | 17:45
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