Una lunga pensione. Saranno tutti ultraottantenni gli uomini e le donne che oggi hanno 65 anni. Secondo i dati Istat, infatti, chi ha compiuto 65 anni nel 2010 ha un'aspettativa di vita che va dai 18,3 anni per gli uomini ai 21,9 per le donne. Questo, con un semplice calcolo matematico, significa che chi è andato in pensione due anni fa vivrà rispettivamente fino a 83,3 anni e 86,9 anni. Un dato in crescita rispetto al 2009, e che conferma il trend europeo che vede l'aspettativa di vita avvicinarsi sempre più ai cento anni.
I più giovani vivranno meno. Ma c'è un altro dato che lascia stupiti. Guardando alle aspettative di vita per i neonati, si scopre che nel 2001 un neonato poteva sperare di arrivare all'età di 77 anni, mentre un bambino nato nel 2010 arriverà ai 79,1 anni. Una crescita importante, dunque, ma che non avvicina i numeri che si riferiscono a chi vecchio è già oggi. Un uomo, oggi, ha un'aspettativa di 83 anni di vita, come abbiamo scritto prima, mentre un bambino a malapena dovrebbe arrivare a 80 anni. Un dato, dunque, in controtendenza rispetto a quel che si è sempre pensato, cioè che le aspettative di vita sarebbero state costantemente in crescita.
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Più vecchi, ma meno sani. Il pessimismo sul futuro viene confermato da un'altra ricerca medica. Secondo quanto riferisce Eurostat, infatti, nel 2004 l'aspettativa di una vita sana arrivava a 74 anni; età drasticamente crollata in quattro anni, con gli ultimi dati riferiti al 2008 che parlano di soli 61 anni. Di contro, però, si vede una diminuzione del 20% tra gli uomini e del 10% tra le donne della mortalità a causa dei tumori, mentre per quel che riguarda i giovanissimi tra gli 0 e i 14 anni i dati raccontano di 9 ragazzi su 10 sani. Insomma, si combatte la mortalità, si nasce sani, ma lo stile di vita, l'inquinamento e gli agenti patogeni abbassano nettamente le difese del nostro corpo. Si è scoperto l'elisir di lunga vita, ma ancora non si è riusciti a garantire una lunga vita sana e vivibile.
Europei centenari. La tendenza a invecchiare più a lungo è una costante in tutto l'Occidente e, in particolare, in Europa. In Inghilterra, per esempio, quasi 100mila sessantacinquenni arriveranno a toccare quota 100 anni, mentre saranno quasi 300mila i bambini nati nel 2012 quelli che raggiungeranno la fatidica soglia nel 2112. Si sbilancia addirittura più in là il demografo James Vaupel della Duke University di Durham, secondo cui la metà dei bambini nati dal 2000 diverrà centenario.
Profezie da confermare. Questi dati raccontano di ipotesi che difficilmente trovano conferma. Sono troppe le variabili da prendere in considerazione e sono troppe le incertezze sul futuro del pianeta per poter garantire aspettative certe. E, soprattutto, è troppo differente l'attenzione allo stile di vita — in particolare all'alimentazione — tra le zone più ricche e acculturate e quelle più povere da non poter dare dati generici certi. Se si vogliono confermare i trend del passato e si vuole puntare a una vecchiaia sana è fondamentale cambiare la cultura di ampie zone del Paese e dell'Europa, dove ancora esiste uno stile di vita malsano, basato su false credenze.
Duccio Fumero
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