La Stampa http://www.lastampa.it/redazione/cmsSezioni/esteri/200711articoli/27631girata.asp dà notizia di una condanna, comminata in grado d'appello contro una ragazza saudita, "colpevole" di essere stata violentata dal branco (sei uomini, per due volte ciascuno). La storia è un po' complessa, ma la Stampa te la racconta tutta. La condanna è conforme alle regole della Sharjia, cioè del diritto coranico. Altri casi di questo genere sono noti, non solo per l'Arabia Saudita, ma anche per altri paesi musulmani. I violentatori, secondo la legge, avrebbero dovuto essere condannati a morte, ma sono stati invece condannati alla detenzione (da 2 a 9 anni di carcere). La ragazza è stata condannata a sei mesi di carcere e a 200 frustate (avete letto bene, duecento frustate, in pratica è una pena di morte). L'unica cosa positiva che io vedo in questo caso, è il fatto che il fidanzato non l'ha abbandonata.
Mi permettete, amici musulmani, di dire che punizioni di questo tipo dovrebbero essere abbandonate e lasciate nel medioevo giuridico che ancora vi avvolge?
1 commento:
meno male, per i poveri stupratori che non dovessero trovare tali attenuanti, che fortunatamente l'Italia ha chiesto all'ONU la moratoria per la pena di morte... noi si che siamo civili e ora posto con la nostra coscienza.
E sì la nostra coscienza che avvolta nell'arcobaleno della pace si lusinga con la certezza che alla fine di questo ci sarà sicuramente una bella pentola piena zeppa di zecchini d'oro che prima o poi riusciremo ad impegnare per risolvere tutti i mali del mondo.
Ma forse dal punto di vista logico, e dall'alto della nostra certamente opinabile cultura millenaria evolutasi anche grazie a quella simpatica personcina che era Torquemada, prima di combattere l'odioso uso del pentothal per gli omicidi di stato, non sarebbe più giusto opporsi alle punizioni corporali e le torture che a tutt'oggi avvengono per gli innocenti?
E' un pò come se al tempo del nazismo qualcuno avesse voluto combattere l'olocausto partendo dall'eliminazione dei forni crematori non capendo che il dramma e la bestialità della shoah è stata nell'annichilimento sempre presente pepetrato nei confronti dei singoli individui, nella paura costante e prolungata che gli veniva somministrata.
il dramma della violenza, della ferocia dell'uomo non si esplica nell'atto finale ma nei comportamenti che portano ad annichilire il soggetto a farlo sentire morto quando è vivo, a fargli provare paura senza possibilità di rispondere.
La condanna a morte in questo caso c'è stata per la povera ragazza e il dolore non è e non sarà legato alle "semplici" 200 frustate ed è conseguenza di quello che le frustate significano.
Dobbiamo combattere questa barbarie e urlare il nostro orrore per non poterci considerare complici e conniventi:
non abbiamo neanche l'alibi che diceva di avere il popolo tedesco nel 1945 perché oggi noi sappiamo che questo sta accadendo.
Oriana io ti ricordo
O forse non è politicamente (o ideologicamente) corretto attaccare chi attualmente si contrappone (la cultura mussulmana) alla cultura imperialista americana... o forse crediamo che la fine dell'arcobaleno è proprio qui di fronte a noi.
E allora prendiamo una pala ed iniziamo a scavare: per male che vada se non ci sarà la pentola ci potremo sempre buttare le nostre inutili coscienze.
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