Prato, uccide la moglie ricoverata per Alzheimer:tre colpi per porre fine alle sue sofferenze
PRATO (1 dicembre) - Un uomo di 77 anni nel pomeriggio è entrato in ospedale a Prato armato di pistola, ed ha sparato tre colpi alla moglie, 82 anni, malata terminale ricoverata nel reparto di Medicina, uccidendola. Agli agenti che lo hanno arrestato ha detto: «Ho sparato perchè non ce la facevo più a vederla soffrire». Due colpi in faccia e uno al cuore. L' uomo ha sparato alla moglie due colpi in faccia e uno al cuore davanti agli occhi delle altre pazienti. La vittima era malata di Alzheimer dal 1999 ed era ricoverata da alcuni giorni. Intono alle 17.30, l' uomo si è presentato all' ospedale come gli altri giorni, ma appena è stato vicino alla moglie ha estratto la pistola e ha sparato. Poi si è messo in un angolo della stanza ed ha avvertito la polizia, che era già stata contattata dal personale del reparto subito dopo il primo colpo. La coppia aveva due figli. Il reparto è rimasto chiuso fino alle 20. (da ilmessaggero.it)
E' certamente casuale, ma dell'eutanasia, così come dello sciopero della fame, mi sono occupato parecchio tempo fa (mi pare circa 25 anni fa), con una monografia, intitolata "Eutanasia: diritto di vivere/diritto di morire", pubblicata da CEDAM. Il diritto di vivere e il diritto di morire sono tuttora gli argomenti su cui verte buona parte della discussione bioetica e giuridica. Non si è giunta ad una conclusione in Italia, anche se in Olanda e Belgio sono state promulgate due leggi permittenti l'eutanasia, leggi basate su una solida etica collettiva e responsabile, diffusa nelle popolazioni. Sono del parere che una legge in Italia non sia attualmente proponibile, ma sono anche del parere che la magistratura debba analizzare la casistica con comprensione ed amore per il prossimo, perchè l'eutanasia rappresenta un atto destinato a far cessare sofferenze ritenute inutili ed eccessive.
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