martedì 26 febbraio 2008

FRATELLI PAPPALARDI

Gravina, si scava per arrivare ai corpi dei fratelliniLa madre davanti al pozzo: «Voglio vederli»

BARI (26 gennaio) - Hanno lavorato tutta la notte Polizia, carabinieri e vigili del fuoco per cercare di aprire un varco di accesso alla cisterna di Gravina, in Puglia, dove lunedì sono stati ritrovati due corpi, probabilmente quelli di Francesco e Salvatore Pappalardi, scomparsi nel giugno del 2005. I pompieri stanno scavando un percorso alternativo laterale con una sonda speciale per arrivare sul punto dove sono stati trovati i cadaveri dopo aver salvato un bimbo caduto nella cavità. Si aspettano intanto le prime certezze sull'identità dei cadaveri: i primi esami esterni e degli indumenti potrebbero dare già oggi qualche risposta. Più lunghi i tempi per il Dna, almeno due-tre giorni. Intanto davanti al pozzo, che dista circa 500 metri dalla piazza di Gravina dove i due fratellini furono visti l'ultima volta, è arrivata la mamma dei bimbi, Rosa Carlucci. «Fatemeli vedere almeno da morti», ha detto. Il padre, Filippo Pappalardi, è in carcere dal novembre scorso accusato proprio della morte dei figli. Ai piedi dei due cadaveri non ci sono le scarpe, ritrovate poco distanti. È uno degli elementi venuti fuori da una prima ispezione della cisterna sotterranea. Forse le hanno perse cadendo oppure in un disperato tentativo di risalire. Il pozzo, largo appena un metro e mezzo, parte addirittura dal secondo piano del vecchio palazzo abbandonato, che si trova nel centro della città, a pochi passi da Corso Di Vittorio e dalla pineta, una zona luogo di giochi anche dei due fratellini, come emerse nelle ore immediatamente successive alla scomparsa. Si tratta di un vecchio convento che un tempo ospitava delle suore. Adesso il palazzo e l'area sono di proprietà di una società. Il pozzo prosegue nei sotterranei ancora per 15-20 metri, finendo per allargarsi in una cisterna che raccoglieva l'acqua piovana e veniva trasportata più in alto con una carrucola. «Non è credibile che possa essere stato il padre a trasportare i corpi fin qui, a scavalcare il muro di cinta. Avrebbero potuto vederlo i numerosi vicini», ha detto l'avvocato Angela Aliani, legale del padre dei due ragazzini, Filippo Pappalardi, in carcere dallo scorso 27 novembre con le accuse di duplice omicidio e occultamento di cadaveri. «Si sta esaminando - ha detto ieri sera il questore di Bari, Vincenzo Maria Speranza - qual è la maniera migliore per estrarre da sotto i corpi senza toccarne l'attuale integrità. Poi potrà intervenire il medico legale». Il recupero dei corpi potrebbe avvenire in mattinata. Nella notte il capo della Squadra Mobile Luigi Liguori ha esaminato, insieme a i suoi uomini le varie porte d'accesso al cortile lungo tutto il perimetro caratterizzate dai muri all'interno. «L'abbigliamento lascia pensare che siano i due fratellini, anche perché non risulta che ci siano altri due bambini scomparsi a Gravina. Sono coperti di polvere ma per almeno uno dei due cadaveri che si vede chiaramente dall'alto, l'abbigliamento coincide. Si vede qualcosa di arancione», ha detto il questore di Bari Vincenzo Maria Speranza. Era proprio di colore arancione e aveva una scritta il giubbotto di Salvatore Pappalardi, mostrato sin dall'inizio nelle foto segnaletiche, lo stesso che aveva indossato alla festa di comunione alla quale aveva partecipato la domenica precedente. Sembra che anche i pantaloni bianchi dell'altro cadavere possano coincidere con quelli indossati dall'altro fratello al momento della scomparsa. Speranza ha anche parlato della posizione dei cadaveri «l'uno supino e l'altro leggermente distante». Sembra che uno si trovasse proprio vicino al luogo dove è caduto il bambino ferito e l'altro poco distante. «La temperatura là sotto è bassa - ha aggiunto Speranza - i corpi si sono mantenuti in una certa integrità, altrimenti non sarebbero stati in questo stato che è comunque di decomposizione».Circa le ricerche fatte nei primi mesi della scomparsa di Ciccio e Tore, che non avrebbero riguardato pozzi privati, il questore Speranza ha affermato che «dalla sommità del pozzo posta sopra è difficile vedere quello che c'è sotto». Il medico legale Francesco Introna ha concluso un primo esame sui corpi dei due ragazzini. L'esame è durato circa mezz'ora. Al termine Introna è uscito dalla casa ma non ha rilasciato dichiarazioni. Pochi minuti dopo è rientrato nella casa, dove sono in corso ulteriori rilievi da parte della polizia scientifica. Grave il bimbo caduto nel pozzo Sono invece molto gravi, peggiori di come si erano presentate in un primo momento, le condizioni del bambino caduto nel pozzo e messo in salvo dai vigili del fuoco e dai carabinieri. Il ragazzino, di 12 anni, è stato prima portato in terapia intensiva ad Altamura e poi al Policlinico di Bari: presenta fratture alla caviglia, a un piede, al bacino e al torace e ferite al volto. A quanto sembra la porta di ingresso al cortile del palazzo abbandonato negli ultimi giorni era stata lasciata aperta ma come ha detto il questore di Bari, Vincenzo Maria Speranza: «spesso e volentieri i ragazzini rompono i lucchetti, entrano e non li disturba nessuno». (da ilmessaggero.it 26 feb. 2008)

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