Giallo nello Ionio: imprenditore rinviato a giudizio per omicidio compagna
20 nov 19:38 Cronache
BUSTO ARSIZIO - E' stato rinviato a giudizio davanti alla Corte d'Assise con l'accusa di omicidio volontario Pietro Colombo l'imprenditore gallaratese ritenuto responsabile della morte per annegamento della sua compagna. L'uomo sara' processato il prossimo 22 gennaio. Lo ha deciso il Gup Luca Labianca, accogliendo la tesi sostenuta dall'accusa secondo la quale avrebbe provocato la morte della sua compagna Giuseppina Nicolini, caduta dalla barca a vela durante una crociera nelle acque del Mar Egeo la notte del 21 maggio 2004. Il movente dell'omicidio sarebbe legato ad un'assicurazione di un milione di franchi stipulata sulla vita della donna. (Agr)
Questo caso me ne ricorda un altro di parecchi anni fa, la vittima era una skipper di Ancona, se non ricordo male. Mi aiutate a ricordare?
3 commenti:
Prof spero che apprezzi la mia efficenza.
(da Gomarche.it)
Mercoledì 31 Ottobre 2007 12:51
Giallo catamarano: De Cristofaro sarà estradato
A quanto si apprende dalle autorità olandesi, l'Aja ha acconsentito all'estradizione in Italia di Filippo De Cristofaro, 53 anni, assassino della skipper Annarita Curina, uccisa nel giugno del 1988 e il cui corpo venne ritrovato al largo di Marzocca di Senigallia da un peschereccio.
AMSTERDAM - A quanto si apprende dalle autorità olandesi, l'Aja ha acconsentito all'estradizione in Italia di Filippo De Cristofaro, 53 anni, assassino della skipper Annarita Curina, uccisa nel giugno del 1988 e il cui corpo venne ritrovato al largo di Marzocca di Senigallia da un peschereccio.
La skipper 34enne fu uccisa a colpi di machete da Filippo con la complicità della sua giovane amante olandese, la 17enne Diana Beyer.
Diana e 'Pippo' volevano fuggire in Polinesia e per farlo serviva loro il catamarano di Annarita, l'Arx.
L'avevano preso per andare tutti e tre alle Baleari: l'intenzione, almeno quella della skipper, era di arrivare a Ibiza per poi noleggiare ai turisti quel gioiello, ma i due amanti si liberarono di lei poco dopo la partenza.
L'Italia seguì con il fiato sospeso la caccia agli amanti diabolici. Le segnalazioni e gli avvistamenti, in gran parte errate, li davano una volta in fuga verso la Grecia, altre verso le Baleari, altre ancora nel Mar Rosso.
La svolta avvenne venti giorni dopo il ritrovamento del corpo di Annarita, quando De Cristofaro e la Beyer vennero bloccati dalla polizia nel deserto, vicino Tunisi, mentre tentavano di attraversare lo stretto di Gibilterra.
Per i due criminali scattarono le condanne. A lei, processata dal Tribunale dei minori, il 17 dicembre 1988 vennero inflitti sei anni e sei mesi di reclusione, una pena scontata in una struttura minorile italiana prima di tornare a casa, in Olanda, e rifarsi una famiglia.
Con lui la legge fu piu' severa: i 30 anni di reclusione inflittigli in primo grado gli vennero commutati in ergastolo in appello, una sentenza confermata in Cassazione il 5 giugno 1991 e successivamente resa definitiva il 10 febbraio 2001 dalla Corte d'Assise di Ancona, ma che non fece calare il sipario sulla vicenda.
L'uomo infatti si era dato alla fuga il 6 luglio scorso.
Dopo aver ottenuto un permesso di tre giorni accordatogli dal giudice di sorveglianza, l'assassino di Annarita Curina non aveva fatto più ritorno nel carcere milanese di Opera.
Lunedì 5 novembre, Filippo De Cristofaro sarà scortato dalla gendarmeria olandese all'eroporto di Amsterdam-Schipol. A prenderlo in consegna saranno alcuni funzionari dell'Interpol di Roma.
bravo, veramente efficiente, come ha fatto? ha glooglato?
of course. adozione del metodo deduttivo che in medicina ormai appare essere superato dall'induttivo (come anche nelle indagini dei RIS)
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