DATI DEL MINISTERO DELL'INTERNO, ELABORATI DAL SOLE 24 ORE
Il conto dei reati: trecento ogni ora
di Rossella Cadeo
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2 Giugno 2008
Le classifiche complete della criminalità in Italia
A quota 700mila i denunciati
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Nel complesso l'aumento si può definire "contenuto" e il traguardo dei tre milioni era atteso. Ma il problema criminalità resta all'ordine del giorno – tra insicurezza "percepita", episodi di cronaca "effettivi" e allarmi continui. L'ultimo – sull'incertezza delle pene che vanificherebbe «gli sforzi della magistratura e delle Forze di polizia» – l'ha lanciato venerdì scorso al Senato il capo della Polizia Antonio Manganelli. Qualche indicazione concreta sulla situazione e sui trend più recenti può venire dai dati forniti dal ministero dell'Interno – ed elaborati dal Sole 24 Ore del lunedì – che parlano di un bilancio 2007 di 2,9 milioni di reati denunciati, circa 143mila in più rispetto al 2006 (+5,15%), quasi 8mila al giorno o 333 ogni ora.Rapportando il dato ai 59,2 milioni di italiani, si ottiene una media di 4.900 delitti ogni centomila abitanti: su ogni cento abitanti graverebbero insomma 4,9 crimini (appena un paio di decimi in più rispetto al 2006). Se quindi, considerando l'attività criminale in generale, il quadro non si presenta molto movimentato, luci e ombre emergono da un'analisi più dettagliata, scendendo cioè nelle principali tipologie (si veda la pagina a fianco) e nelle performance territoriali.E così si scopre che c'è un reato assai diffuso, quello dei furti d'auto, che evidenzia addirittura un calo rispetto al 2006 (-5,35%), mentre un altro ben più temuto, quello dei furti in abitazione, è salito di quasi un quinto. Collocandosi entrambi intorno a quota 170mila, si può calcolare che ogni ora, in Italia, vengano prese di mira una ventina di auto e un numero analogo di abitazioni. Incremento oltre la media anche per le truffe informatiche e le frodi (+8,7%): quasi 120mila ed è una cifra che non comprende i numerosi episodi che – a volte per "vergogna" o per paura della vittima, altre volte per le scarse probabilità di ottenere qualche "ristoro" – neppure vengono denunciati. Poi ci sono i crimini per la strada, i borseggi (23mila) e gli scippi (160mila), dati in crescita (rispettivamente +2,35% e + 6,35%) che comunque si riferiscono solo all'emerso. Stabili invece gli omicidi volontari: più o meno sono 600-620 all'anno.Dalla classifica – che per ognuna delle 103 province fornisce il numero totale dei reati, l'incidenza ogni 100mila abitanti e la variazione percentuale nel 2007 rispetto al 2006 – si constata invece la diversa distribuzione del fenomeno sul territorio.Così è abbastanza prevedibile scoprire ai primi posti per quantità le aree metropolitane, maggiormente esposte all'attacco della criminalità per ragioni di ricchezza e "densità": reddito, demografia, luoghi e occasioni di accesso. Milano e Roma occupano le prime due posizioni, contribuendo ciascuna a quasi un decimo delle denunce totali, seguite da Torino e Napoli, entrambe sopra quota 100mila. Altrettanto ovvio trovare all'altra estremità della classifica quattro piccole province, Isernia, Enna, Oristano e Matera, tutte del Sud e tutte sotto la soglia dei 4mila casi in totale.Se, però, si mette il numero dei reati in rapporto con la popolazione, ecco che una provincia di modeste dimensioni si deve "rassegnare" a scalzare le grandi in vetta alla classifica: a Rimini sono oltre 9 ogni cento residenti (ma questa realtà è maggiormente a rischio di reati anche per gli elevati flussi turistici che richiama da anni). Tutta l'Emilia Romagna, peraltro, si trova a pagare l'attrattività del territorio in termini di maggiore incidenza dei fenomeni criminosi: quattro delle sue nove province (Rimini, Bologna, Ravenna e Modena) sono nella top ten dei reati in rapporto alla popolazione. In evidenza si mettono anche altre province con forte appeal turistico, come Firenze e le liguri Genova e Savona.Quanto al trend, la grande maggioranza delle province evidenzia un aumento dei reati: particolarmente forte quello di Foggia (22%), seguita da Latina, Isernia e Matera, ma almeno le ultime due vantano condizione estremamente soddisfacenti. E non mancano segnali positivi: in 15 province, tra le quali Genova, i reati risultano in calo.rossella.cadeo@ilsole24ore.com
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