Veneto, minorenni cinesi ridotti in schiavitù:producevano scarpe per le grandi griffe italiane
ROMA (24 luglio) - E' stata sgominata, nel Veneto, a Camponagara, un organizzazione criminale colpevole di aver ridotto in schiavitù decine di minorenni cinesi. Un uomo cinese è stato arrestato mentre altri 22 connazionali cinesi sono stati denunciati per immigrazione clandestina e sfruttamento di manodopera irregolare. Tra i ragazzi c'era anche un ragazzo di soli 12 anni.I ragazzi, costretti a vivere in spazi angusti e a lavorare per più di 18 ore al giorni, in virtù di un compeso di 200 euro al mese, producevano tomaie e scarpe con i marchi di grandi griffe internazionali. Anche delle mamme lavoravano nei laboratori di scarpe sequestrati nel veneziani. Per non perdere i ritmi e i tempi di lavoro imposti dai titolari delle piccole fabbriche, mentre lavoravano tenevano in braccio i loro figli. Alcune brande erano state addirittura sistemate a fianco degli apparecchi per permettere brevi riposi, così come accanto alle macchine i militari hanno trovato giocattoli e attrezzature da cucina.Quattro laboratori. I minori lavoravano in quattro laboratori clandestini della provincia di Venezia, ora posti sotto sequestro: a Camponogara, da dove è partita l'operazione delle Fiamme Gialle, a Fossò e a Campolongo Maggiore, tutte località in provincia di Venezia. Secondo le indagini della Guardia di finanza, coordinate dal sostituto Procuratore di Venezia Lucia D'Alessandro, nelle aziende coinvolte nell'operazione la produzione avveniva in subappalto. I responsabili e i dirigenti delle case di produzione delle griffe - secondo i risultati delle indagini delle Fiamme Gialle - erano all'oscuro delle condizioni di produzione delle scarpe e degli illeciti che venivano consumati. (da ilmessaggero.it)
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