Ho conosciuto il prof. Giorgio Chinnici tanti anni fa, e non lo sento da allora. Di lui, ho letto una monografia sulla mafia. Era un ricercatore molto valido, e mi dispiace che la sua carriera sia stata interrotta. Se leggerai queste righe, caro Giorgio, ricordati che i valori dell'intelletto sono superiori ai valori della carriera. Ciao, fatti sentire.
Fece ricorso al Tar, la sentenza arriva 18 anni dopo, quando il professore è già in pensione
PALERMO (4 maggio) - Una sentenza arrivata dopo 18 anni, quando ormai il professore che aveva fatto ricorso è in pensione. Il Tar del Lazio ha accolto il ricorso presentato da Giorgio Chinnici, contro la nomina di 4 docenti dell'università di Palermo con il quale si contestava la presunta illegittimità della composizione della commissione aggiudicatrice, il Tar ha annullato il concorso bandito nel 90 dal ministero dell'Università per quattro posti di docente di statistica sociale a Palermo. Se la sentenza diventerà definitiva una delle vincitrici diventerebbe una semplice ricercatrice, mentre gli altri ricercatori tornerebbero a fare i docenti associati. «Sono contento - commenta amareggiato il criminologo ed ex presidente del Consiglio comunale di Palermo - ma, come diceva nel Settecento Beccaria, non c'è peggior ingiustizia di una giustizia che arriva in ritardo».
1 commento:
Gentile signor Giusto,
mi permetto di rispondere al suo post perchè io conosco e conoisco i meriti di alcune delle persone coinvolte in questa follia e che per le quali vale molto di più il "non c'è peggior ingiustizia di una giustizia che arriva in ritardo".
Il tar del Lazio è un TRIBUNALE AMMINISTRATIVO, il concorso è stato annullato per in primo grado, per vizio di forma, non perchè il candidato escluso fosse migliore di quelli che avevano vinto il concorso ora vivono un'incubo.
Questa sentenza 18 anni dopo, non rende giustizia a nessuno e penso non sia di consolazione a nessuno.
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