IL CASO A TREVISO
Deve sottoporsi a parto cesareo
Per convincerla arriva la polizia
Protagonista una 21enne del Burkina Faso. Il primario: nel suo paese è possibile partorire solo per via naturale
L'ospedale di Ca' Foncello (archivio)
TREVISO – E’ dovuta intervenire una volante della polizia per convincere una puerpera 21enne del Burkina Faso a sottoporsi ad un taglio cesareo urgente. La donna, ricoverata nella notte tra venerdì e sabato nel reparto di ostetricia e ginecologia dell’ospedale Ca’ Foncello, si era opposta in maniera risoluta all’intervento chirurgico indispensabile per salvare la vita al piccolo che portava in grembo e che versava in uno stato di grave sofferenza fetale: «Nel suo Paese – spiega il primario del reparto Giuseppe Dal Pozzo -, il parto è possibile solo per via naturale anche a costo di pregiudicare la salute o la vita stessa del nascituro.
Il marito della donna era d’accordo con noi, ma lei era irremovibile anche perché temeva che il cesareo le avrebbe pregiudicato la possibilità di avere figli in futuro». I medici del reparto le hanno provate tutte per convincerla, il primario ha quindi avvertito del problema sia la direzione sanitaria dell’Usl 9 che il magistrato di turno e tutti erano concordi nel procedere con il cesareo. Ma la 21enne non intendeva sentire ragioni. A quel punto Dal Pozzo ha chiesto l’intervento delle volanti: «Ho ritenuto che la presenza degli agenti fosse necessaria a tranquillizzare un po’ gli animi e così è stato. Anche grazie alla loro mediazione il marito ha firmato il consenso e intorno alle 15.30 il piccolo è nato». Il neonato si trova ora ricoverato nel reparto di patologia neonatale e nonostante un quadro clinico problematico, i medici sono fiduciosi sulla sua ripresa.
Milvana Citter
28 febbraio 2011
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