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giovedì 12 maggio 2011

SERRATIA


ALL'OSPEDALE DI PESCARA

Tre neonati muoiono per un batterio

Aperta un'inchiesta. I piccoli contagiati in corsia

Neonati in ospedale
Neonati in ospedale
PESCARA - La Procura di Pescara ha aperto un fascicolo sulla morte di tre neonati avvenuta nei giorni scorsi all'ospedale civile di Pescara in seguito molto probabilmente ad un'infezione causata dal batterio «Serratià». Al momento il reato ipotizzato è quello di omicidio colposo. Sono comunque in corso accertamenti per fare luce sulla vicenda.
IL CONTAGIO - Secondo alcune fonti i neonati deceduti erano affetti da alcune precedenti patologie. Le indagini sono coordinate dal pm Mirvana Di Serio. I neonati avrebbero contratto il virus da un quarto bambino che era in cura nel reparto di neonatologia terapia intensiva dell'ospedale di Pescara e poi guarito. Anche la Asl ha avviato un'indagine interna.
LE INCHIESTE - Presidente della Commissione d'inchiesta della Camera sugli errori in campo sanitario e le cause dei disavanzi sanitari regionali, Leoluca Orlando, ha scritto al Presidente della Regione Abruzzo Gianni Chiodi, chiedendo una relazione in merito al decesso dei tre neonati. «La Commissione d'inchiesta che presiedo, senza pregiudizio per le indagini in corso da parte della competente autorità giudiziaria - si legge nella lettera inviata da Orlando a Chiodi - intende acquisire ogni dato utile a conoscere lo svolgimento dei fatti, sia in merito alle eventuali criticità organizzative riscontrate, che in ordine ad iniziative amministrative, sanzionatorie o cautelari assunte a fronte di eventuali responsabilitá individuali.
IL BATTERIO «SERRATIA» - Il batterio è responsabile di infezioni ospedaliere, in particolare a quelle alle vie urinarie e alla cute.Il bacillo si sviluppa a temperature tra i 5 e i 40 °C, ed in ambienti con pH tra 5 e 9 e preferisce le zone umide come i bagni (soprattutto nelle fughe tra le mattonelle). L'eliminazione di queste colonie può essere effettuata tramite disinfettanti a base di candeggina, anche se la completa rimozione è spesso difficile. Nei bambini il batterio «Serratia» attacca principalmente il sistema gastrointestinale.
Redazione online
12 maggio 2011

sabato 5 aprile 2008

MEDICO ARRESTATO PER OMICIDIO COLPOSO

Arrestato medico ospedale Pescara per omicidio colposo e falso
Inviato da Redazione il 5/4/2008 10:18:24 -->(369 letture)
ULTIM’ORA. Marco Basile, primario di Chirurgia 1 dell’ospedale di Pescara, è stato arrestato questa mattina dalla squadra mobile di Pescara. Per lui accuse pesantissime: soppressione di atti pubblici, falso in atti pubblici e omicidio colposo. La vicenda sarebbe riconducibile alla morte di una signora di 74 anni, operata in ospedale nel gennaio scorso. A seguito della morte della donna i familiari hanno presentato una denuncia per chiarire le cause del decesso.Dopo tre mesi di indagini la procura ha ritenuto che si fossero raccolti elementi sufficienti per chiedere l'arresto dell'uomo.Questa mattina sono scattate le manette. I particolari della vicenda saranno illustrati in tarda mattinata alla stampa.05/04/2008 10.11TRE INTERVENTI E UN'ASPORTAZIONE DEL RENELa morte della paziente risale a gennaio 2007. Si trattava di una donna di 74 anni malata di tumore all’intestino. Ricoverata a ottobre 2006, dopo tre interventi, è morta nel gennaio 2007.Dopo il decesso della donna, però, la figlia ha presentato una denuncia in Procura. Il pm Gennaro Varone chiede l’autopsia ed è proprio da questa che emerge un fatto inquietante: alla donna manca un rene.Nessuno in famiglia era al corrente di un intervento per la sua asportazione.Cominciano le indagini e si comincia a ricostruire tutta la cartella clinica della vittima.Il primo intervento all’ospedale di Pescara risale al 2006 quando i medici tentano di asportare il tumore all’intestino.Qualche mese dopo c’è un secondo intervento per una seticemia: si era scoperto, infatti, che i punti non erano stati messi beni e la ferita si era riaperta.La terza operazione avviene invece a dicembre del 2006, un mese prima della morte. E proprio durante questo intervento, presumibilmente, sarebbe stato asportato il rene.Gli inquirenti, infatti, hanno ritrovato una radiografia della donna datata 4 dicembre 2006. Due giorni prima dell’ultimo intervento nel corpo della donna c’erano ancora tutti e due i reni. (da primadanoi.it 5 aprile)