mercoledì 25 febbraio 2009

SCIENZE FORENSI

Vai a www.freewebs.com/gvgiusti e trovi nella home l'indicazione di un sito, evidenziato in giallo, che ti consente la lettura gratuita e integrale di un volume dedicato allo stato delle scienze forensi negli USA. L'Autore, un notissimo scienziato forense, giunge alla conclusione che è necessario migliorare molto la preparazione degli scienziati forensi, per evitare errori, per esempio condannare gli innocenti o lasciar libero un colpevole. Se ciò è vero per gli USA, temo che a maggior ragione sia vero da noi, dove le scienze forensi sono in pratica monopolio di Carabinieri e Polizia.
Nulla dice il libro sulla patologia forense o la medicina legale. Eventi recenti in Gran Bretagna e negli Stati Uniti non consentono valutazioni ottimistiche. Per l'Italia, la diretta esperienza acquisita mostra situazioni abbastanza simili, tali da suggerire la necessità di una migliore preparazione, e un invito alla prof. Rossana Cecchi di proporre più frequenti seminari dei patologi forensi. Il mio personale punto di vista è di abolire le scuole di specializzazione, che tanto servono a ben poco, e di cercare di immaginare una scuola nazionale di medicina legale. Io ci penso. Pensateci anche voi.

giovedì 19 febbraio 2009

MALASANITA' A TORINO

19/2/2009 (8:2) - DUE CASI DI MALASANITA' TORINESE - SOLO SU LA STAMPA IN EDICOLA
Il medico: ha l’influenza
Era Tbc, morta a 25 anni



Lo operano allo stomaco e gli lasciano un ferro in pancia
ACCOSSATO E GAINO
TORINO
Due casi di malasanità a Torino. Il primo al San Luigi di Orbassano, il secondo coinvolge un medico di famiglia. Un uomo di 74 anni di origine albanese è stato sottoposto alla rimozione di un grosso tumore allo stomaco, e i chirurghi hanno dimenticato nell’addome un ferro da 40 centimetri che si utilizza al termine dell’operazione, in fase di sutura. «Mio padre si lamentava del dolore insopportabile e i medici non hanno fatto neppure una radiografia per capire la ragione», accusa la figlia del paziente, oggi a casa, in condizioni preoccupanti. L’ospedale ammette l’errore. Più tragica la conclusione di una vicenda che ha coinvolto una giovane di 25 anni: in cinque mesi il medico di famiglia che la seguiva per i suoi continui problemi di salute ha confuso la Tbc con una forma influenzale. Poi con l’anoressia. La giovane è morta di tubercolosi. (DA LASTAMPA.IT)

mercoledì 18 febbraio 2009

SOTTILI DISTINZIONI

Vicenza. Il coltello sacro dei sikh non è
"arma bianca" solo se manca l'affilatura


VICENZA (18 febbraio) - Dopo la sentenza del tribunale di Vicenza che tanto ha fatto discutere, arriva la precisazione che potrebbe mettere fine alle polemiche: il kirpan, coltello-simbolo per i sikhisti, non è considerato "arma bianca" in un unico caso: quando alla lama manca il filo.
Dieci giorni fa il gip Eloisa Pesenti aveva archiviato il procedimento a carico di un indiano, Baldwinder Singh, denunciato perchè gli venne trovato addosso il tradizionale coltello, uno dei cinque simboli della sua religione da cui un fedele non deve mai separarsi. L'avvocato difensore dell'uomo ha depositato una voluminosa documentazione per dimostrare che il pugnale ha valore esclusivamente religioso.

Nella fattiscpecie il tribunale ha fatto proprie le tesi della difesa, a maggior ragione perché il pugnale in questione non aveva la lama affilata. Questo per non creare discriminazione alcuna con i cittadini italiani: se il kirpan è affilato costituisce un'arma a tutti gli effetti e pertanto portandolo si configura il reato di porto abusivo d'armi. (da ilgazzettino.it)

martedì 17 febbraio 2009

INFANTICIDIO

Palermo,neonato morto in cassonetto
Sospettata la madre di sedici anni
Una ragazza di 16 anni è piantonata dalla polizia nell'ospedale Ingrassia a Palermo, accusata di avere ucciso il neonato che aveva appena partorito, nascondendo la gravidanza alla famiglia. Il neonato, secondo una prima ricostruzione, sarebbe stato trovato in un cassonetto dell'immondizia da alcuni passanti che hanno avvertito il 113. Sulla vicenda indaga la Procura dei minorenni che potrebbe accusare la ragazza di infanticidio. (da tgcom.it)

ESERCIZIO ABUSIVO

Falsi medici: venti denunciati per esercizio abusivo della professione



Le indagini delle Fiamme Gialle hanno consentito di far emergere un quadro di illegalità desolante: a farne le spese è la salute dei cittadini
TORINO
Falsi medici al lavoro senza essere in possesso della imprescindibile laurea specialistica: prescrizioni di farmaci, diagnosi, terapie, otturazioni, ponti e cura dell’igiene dentale, tutto rigorosamente illegale. Lunghe liste di clienti, anni di attività alle spalle, credenziali e fiducia illimitata; un castello costruito senza fondamenta, in assenza di titoli professionali.

Le indagini delle Fiamme Gialle sono partite all’inizio del trascorso anno, prendendo le mosse da segnalazioni pervenute al numero di pubblica utilità 117, tutte dirette a denunciare l’attività dei medici improvvisati.

Attività investigative lunghe e complesse che hanno permesso di deferire alla autorità giudiziaria per esercizio abusivo della professione medica i falsi dottori.

Le indagini hanno consentito di far emergere un quadro di illegalità desolante quanto variegato: partendo dal dentista abusivo che aveva occultato la propria illecita attività in essere da oltre 15 anni grazie ad una porta-attaccapanni scorrevole dietro alla quale i finanzieri hanno trovato uno studio odontoiatrico con tanto di apparecchiature elettrodiagnostiche, e finendo con chi prescriveva terapie bio-energetiche per la cura di patologie anche gravissime.

Forti dell’esperienza maturata nel settore, alcuni odontotecnici effettuavano ogni sorta di intervento chirurgico dai quali, in alcuni casi, sono scaturiti lesioni irreparabili: anestesie locali, devitalizzazioni, detartrasi, estrazioni ed addirittura impiantologia, oltre che alla realizzazione ed installazione di ogni tipo di protesi.

Il motivo della loro affermazione professionale e dei correlati lauti guadagni è verosimilmente da ascrivere ai prezzi concorrenziali.
La Guardia di Finanza ha risposto alle segnalazioni che sono arrivate dai cittadini che hanno subito danni permanenti a causa dell’imperizia degli “abusivi” intervenendo contro chi opera al di fuori della legalità, nell’ambito di tale delicato settore professionale.

L’attività della Guardia di Finanza ha consentito di deferire all’Autorità Giudiziaria venti persone di cui diciannove denunciate a piede libero ed una tratta in arresto per condotte ostative ai controlli e lesive della libertà personale delle proprie dipendenti; sono ancora in corso indagini di natura prettamente fiscale finalizzate al recupero a tassazione dei proventi illeciti realizzati dai protagonisti delle condotte criminali accertate, nell’ambito di prestazioni mediche abusive realizzate senza l’emissione di alcun documento di natura fiscale. (da lastampa.it)

giovedì 12 febbraio 2009

Nuovi schiavi

Trapani: giovane romena violentata e schiavizzata Fermate quattro persone
di Redazione

Trapani - I carabinieri della compagnia di Alcamo hanno fermato nella notte un alcamese e tre romeni: sono accusati di sequestro di persona, riduzione in stato di schiavitù, violenza sessuale ed associazione per delinquere. Hanno convinto una connazionale a venire in Italia con la promessa di un lavoro e poi, una volta qua, l’hanno chiusa in casa, sottraendole i documenti, costringendola con minacce e violenze a soddisfare le loro pretese sessuali. Sono stati fermati dai carabinieri di Alcamo, nel Trapanese, tre romeni di 20, 30 e 51 anni e un italiano di 54, accusati di associazione a delinquere finalizzata allo sfruttamento della prostituzione; riduzione in schiavitù; violenza sessuale continuata.

Segregata Ad avvisare i militari è stata la stessa donna, riuscita a scappare dall’appartamento dove era rinchiusa approfittando di una distrazione dei suoi aguzzini. È riuscita così a mettere fine alla violenza, che andava avanti da metà gennaio. Nel corso della perquisizione i carabinieri hanno trovato anche merce rubata, in gran parte abbigliamento, sparita dai negozi di Alcamo nelle ultime settimane. I romeni sono stati denunciati perciò anche per ricettazione.

Gli arrestati Le persone fermate dai carabinieri di Alcamo sono Vincenzo Di Franco, 54 anni, e i rumeni Neculai Bulai, 51 anni, Nicu Claudiu Bulai, 30 anni, e Iulian Ilie Balan, 20 anni. Le indagini dei carabinieri hanno consentito di scoprire l’operato dei tre rumeni che, nel mese di gennaio dei quest’anno, mentre si trovavano in Romania avevano avvicinato una giovane connazionale in cerca di lavoro e con l’illusione di trovarle una sistemazione come badante in Italia, l’avevano convinta a seguirli ad Alcamo.

Sevizie e prostituzione Una volta in Italia, la ragazza è stata privata dei documenti di identità e costretta con continue minacce di morte e con percosse giornaliere a rimanere chiusa in casa e a soddisfare le loro pretese sessuali. Grazie alla complicità dell’uomo italiano, che abusava anche lui sessualmente della giovane donna, questa è stata obbligata a prostituirsi con diverse persone nei comuni di Alcamo, Castellammare del Golfo e Palermo, favorendo un giro d’affari di diverse migliaia di euro. (da ilgiornale.it)

mercoledì 11 febbraio 2009

SI, STA DIVENTANDO UN'ABITUDINE

Roma, danno fuoco a un uomo e fuggono
La vittima è un imprenditore di origini napoletane: era gravato da forti debiti, non si esclude il tentato suicidio


Il luogo dove l'imprenditore è stato trovato bruciato (Ferraro-Auci-GT)ROMA - È in gravissime condizioni un uomo di 42 anni, aggredito e bruciato nella notte a Roma. La vittima è Antonio Landolfi, un piccolo imprenditore di origini napoletane, con qualche precedente penale per reati contro il patrimonio: è stato cosparso di liquido infiammabile e gli è stato dato fuoco intorno all'1.50 nella periferia est della Capitale, in via Casilina. Gli aggressori sarebbero scappati subito dopo. L'uomo, soccorso da un passante e una guardia giurata, è stato ricoverato all'ospedale San Camillo e poi trasferito in eliambulanza nel reparto grandi ustionati dell'ospedale Cardarelli di Napoli.

POSSIBILE SUICIDIO - Landolfi ha il 90% del corpo coperto da ustioni di secondo e terzo grado. Sotto sedativi, ha detto ai medici di esser stato aggredito da quattro persone ma gli inquirenti non escludono l'ipotesi del tentato suicidio dato che l'attività imprenditoriale della vittima è gravata da forti debiti. Nel luogo dell'aggressione, a poca distanza dall'auto dell'imprenditore, i carabinieri hanno trovato due bottiglie di liquido incendiario, oltre al portafoglio con pochi soldi e i documenti. L'uomo era uscito di casa martedì mattina per andare a lavorare in un’impresa di costruzioni; la moglie l'ha sentito per l'ultima volta intorno alle 16 di martedì. Poi nessuna notizia, fino a quando è stato trovato bruciato. Ai soccorsi ha dato subito il numero di cellulare della moglie. (da corriere.it)

DIVENTA UN'ABITUDINE?

L'imitazione è cosa nota nei fenomeni criminali. Bruciare i clochards lo sta diventando. Dopo il caso di Nettuno, due casi a Roma.

ROMA (10 febbraio) - Un altro grave episodio di razzismo a Roma, dieci giorni dopo l'aggressione ad un cittadino indiano che dormiva su una panchina a Nettuno. E' accaduto all'Esquilino, in pieno centro storico.

Non volevano che ragazzini bengalesi frequentassero il quartiere e così dopo averli minacciati di morte e picchiati, hanno tentato di bruciarli usando una bomboletta spray e un accendino a mo' di lanciafiamme. Uno della banda, un italiano di 20 anni, Ivano Balzanella, writer e con precedenti, è stato arrestato dalla polizia per minacce e lesioni aggravate dall'odio razziale e per detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti.

«Andatevene via dalla zona o vi brucio», ha urlato nei confronti di tre ragazzini bengalesi Balzanella. Poi ha usato una bomboletta di vernice spray con un accendino, indirizzandolo verso il volto di uno degli stranieri ma i poliziotti hanno letteralmente atterrato l'extracomunitario per evitargli la fiammata in volto. Dopo una breve colluttazione gli agenti hanno arrestato, l'italiano, mentre uno o forse due complici, sono riusciti a scappare. Balzanella si è subito dichiarato writer. In passato era stato denunciato per aver imbrattato i treni nella stazione Termini e, pare, sia consumatore abituale di hashish e cocaina. Vive nel quartiere Esquilino insieme al padre, in una situazione di disagio, e frequenta, nonostante i suoi venti anni, ancora un istituto tecnico, sempre in zona, perché è stato ripetutamente bocciato.

Alemanno: un demente che va punito. «Mi auguro che quel demente arrestato all'Esquilino abbia la giusta punizione». Così il sindaco Gianni Alemanno ha commentato l'aggressione dell'Esquilino.

Marrazzo: punire, ma educare. Duro anche il commento di Piero Marrazzo, presidente della Regione Lazio: «Una nuova e vergognosa aggressione ai danni di cittadini stranieri. E ancora una volta sono dei ragazzi che aggrediscono altri ragazzi. Davvero un brutto segnale al quale le istituzioni e la politica non si devono stancare mai di rispondere con durezza, con la sanzione ma anche con la diffusione di una cultura del dialogo e della legalità. Non si possono condannare i singoli atti di razzismo e poi diffondere quotidianamente la paura del diverso e dello straniero, almeno finché confideremo come un valore quello di vivere in una società dove la convivenza civile e l’accoglienza sono valori fondamentali». (da il messaggero)

sabato 7 febbraio 2009

AMIANTO

L'Italia sotto una valanga di amianto. http://www.repubblica.it/2009/02/sezioni/cronaca/amianto-velodromo-roma/valanga-amianto/valanga-amianto.html

DRUG WORLD REPORT 2008

Ecco il Drug World Report per il 2008, dall'Organizzazione Mondiale della Sanità. E' un libro. http://www.unodc.org/documents/wdr/WDR_2008/WDR_2008_eng_web.pdf

giovedì 5 febbraio 2009

ELUANA

Il testo del decreto:

Questo è il testo: «In attesa dell'approvazione di una completa e organica disciplina legislativa in materia di fine vita, l'alimentazione e l'idratazione, in quanto forme di sostegno vitale e fisiologicamente finalizzate ad alleviare le sofferenze, non possono in alcun caso essere rifiutate dai soggetti interessati o sospese da chi assiste soggetti non in grado di provvedere a se stessi».

Una cosa che fa ridere i polli: è come dire che non ci deve suicidare ("... rifiutate dai soggetti interesati" ...) nè si deve ammazzare ("... sospese da chi assiste soggetti non in grado di provvedere a se stessi"). La prima affermazione non è proponibile, la seconda la conoscevamo già.

Il fatto è che, allo stato attuale della legislazione, la morte cerebrale corrisponde alla morte fisica dell'individuo, e la morte cerebrale è definita per legge secondo determinati criteri, che NON corrispondono ai criteri clinici dello stato vegetativo persistente. Per legge, chi si trova in condizione di SVP non è morto. Di conseguenza, se lo fai morire, commetti un omicidio.

Per consentire, dunque, l'interruzione dell'alimentazione e dell'idratazione ad un soggetto in SVP, bisogna ammettere che questo soggetto sia morto, parificare cioè la morte cerebrale con lo SVP. Altrimenti è omicidio (se preferite, eutanasia).

In Italia, il rifiuto delle cure è ammesso, purchè la persona sia capace di intendere e di volere. Se non lo è, o non lo è più, il rifiuto delle cure non può essere ammesso, a meno che la persona, quando era capace di intendere e di volere, non abbia espresso senza equivoci e con testimonianze e per iscritto la propria volontà di non essere curata, trovandosi in certe condizioni.

Perciò, e per concludere, il caso di Eluana NON PUO' essere risolto se non cambiando la legislazione.

Il mio personale parere sul caso non ha alcuna rilevanza, perchè quello che conta è il parere della maggioranza del Parlamento, acquisito ed espresso nelle debite forme e nel rispetto delle leggi vigenti.

Adesso, sparatemi pure addosso.

mercoledì 4 febbraio 2009

DROGA

Droga: accusa chiede 15 anni per colonnello carabinieri
04 feb 20:20 CRONACHE

GENOVA - 15 anni di carcere per l'ex colonnello dei carabinieri Michele Riccio, gia' condannato a 9 anni e mezzo in primo grado nel 2007 per associazione a delinquere finalizzata al traffico di stupefacenti e riciclaggio di denaro. Li ha chiesti oggi il sostituto procuratore generale della Corte d'Appello di Genova, Pio Macchiavello. Le repliche della difesa cominceranno il prossimo 17 marzo.