mercoledì 31 dicembre 2008

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Donna morta dopo ustioni,9 indagati
Sassari, sono dipendenti dell'ospedale
Nove persone, fra cui il primario, una psichiatra, cinque infermieri e due ausiliari ospedalieri del reparto di Psichiatria dell'ospedale civile di Sassari, sono state iscritte nel registro degli indagati per la morte di Maria Grazia Pavin, deceduta nella struttura sanitaria sassarese dopo aver rifiutato l'amputazione di una mano e di un piede. L'accusa ipotizzata per tutti è di omicidio colposo.

L'inchiesta dovrà accertare come sia potuto accadere che la donna di 41 anni (originaria di Varese ma residente a Laerru, nel Sassarese) il 7 dicembre sia rimasta ustionata nell'80 per cento del corpo, all'interno di un bagno del reparto di Psichiatria, in cui era ricoverata da qualche tempo.

Il cuore della donna si era fermato il 26 dicembre, dopo 18 giorni di agonia, nel reparto di Rianimazione dell'ospedale civile Santissima Annunziata di Sassari. Per tentare di salvarle la vita, i medici volevano amputarle una mano e un piede. Ma lei, pochi giorni prima di morire, aveva negato il consenso davanti a tre magistrati.

Sul corpo della donna è stata eseguita l'autopsia, affidata a Vindice Mingioni, primario del Servizio di Anatomia Patologica dell'ospedale San Francesco di Nuoro. Mingioni ha chiesto al magistrato 120 giorni di tempo per poter eseguire ulteriori esami istologici e altri accertamenti. Solo a test completati si potrà avere un quadro chiaro della situazione.

Dopo l'autopsia il corpo della donna à stato restitutito alla famiglia. Le esequie si tengono oggi nella chiesa parrocchiale di Laerru. (da tgcom 31 dicembre 2008)

domenica 28 dicembre 2008

CAPACITA' DI INTENDERE E DI VOLERE?

CAPACITA' DI INTENDERE E DI VOLERE?
Questa storia ce la racconta La Nuova Sardegna, che riferisce il caso di una donna di 41 anni, ricoverata nel repartino di Psichiatria dell'ospedale di Sassari. La donna era schizofrenica ed era ricoverata per provare una nuova cura. Il 7 dicembre, mentre era nel bagno del reparto, i suoi vestiti sono andati a fuoco, e non è ancora chiara la ragione. Ha riportato ustioni molto gravi, e le fu proposta l'amputazione di una mano e di un piede. Lei rifiutò, nella consapevolezza che senza l'amputazione sarebbe certamente morta. Due sostituti Procuratori, un giudice civile e un perito si sono recati al capezzale della donna, per valutare la validità del dissenso all'intervento. I genitori della donna volevano seguire la volontà di lei. A cenni (era tachetomizzata), la donna fece capire che rifiutava l'intervento. L'intervento non fu eseguito. Dopo un paio di settimane la donna morì. Dovrà essere eseguita l'autopsia. La storia è qui http://lanuovasardegna.repubblica.it/dettaglio/Chiede-di-rinunciare-alle-cure-e-muore/1567431?edizione=EdRegionale


Questo caso mi lascia molti dubbi. Ma ora non ho voglia di approfondire. Fatelo voi, se credete.

lunedì 22 dicembre 2008

ZANZARE E DNA

Finlandia: sospetto ladro d'auto
incastrato da una zanzara
Dal Dna del sangue nell'insetto, trovato sui sedili, la polizia è risalita al presunto autore del furto


La polizia scientifica finlandese è riuscita a risalire al presunto colpevole di un furto d'auto attraverso l'analisi del Dna condotto sul sangue di una zanzara trovata sui sedili delle vettura rubata (Ansa)HELSINKI - Il Dna del sangue succhiato da una zanzara ritrovata in un'automobile rubata ha permesso alla polizia finlandese di arrestare un sospetto. «Una pattuglia della polizia ha proceduto all'ispezione dell'auto e ha notato una zanzara che aveva succhiato del sangue. - ha raccontato lunedì l'ispettore Sakari Palomaki - Dopo averla inviata in laboratorio è stato verificato che il sangue apparteneva ad un uomo già presente negli schedari della polizia».

RICERCHE METICOLOSE - «Non è proprio una cosa abituale utilizzare zanzare in una indagine» ha detto l'ispettore, aggiungendo che l'episodio mostra quanto sono diventate meticolose le ricerche della polizia. L'auto era stata rubata a giugno a Lapua, 380 chilometri a nord di Helsinki, e ritrovata vicino ad una stazione ferroviaria a Seinajoki, una ventina di chilometri più lontano. Un procuratore dovrà ora decidere se la prova è sufficiente per incolpare il sospetto, che nega di aver rubato l'auto, affermando di aver solo fatto autostop.

sabato 20 dicembre 2008

LA CORRUZIONE INCONSAPEVOLE CHE AFFONDA IL PAESE

Scrive su Repubblica Roberto Saviano un articolo dal titolo http://www.repubblica.it/2008/12/sezioni/cronaca/arresti-napoli/saviano-corruzione/saviano-corruzione.html "la corruzione inconsapevole che affonda il paese". Andatelo a leggere.
Dice Saviano, in sostanza, riferendosi a fatti recentissimi di Napoli, che non esiste la percezione dell'illegalità nella condotta degli indagati, perchè non ci sarebbe stato passaggio di denaro, ma solo di favori. Il che non viene percepito come fenomeno corruttivo.
E' diverso, però, se lo scambio di favori avviene fra privati, o fra enti pubblici, o fra pubblico e privato. Solo in quest'ultimo caso il fenomeno può essere criminale, o semplicemente illegale. E' la commistione fra pubblico e privato che genera il fenomeno criminale, e quanto maggiore è la commistione tanto maggiore è il numero dei delitti di corruzione e concussione. Non può essere diversamente, basta osservare quel che accade ogni giorno: il nobile sport di farsi togliere una multa per infrazione alle regole del traffico rappresenta efficacemente quanto sto dicendo. Sono tuttavia consapevole che le regole del traffico debbono essere rispettate. Ma nessuno si sentirebbe colpevole di un qualche reato se si facesse togliere una multa. In questo Saviano ha ragione.
Ma, diversamente da Lui, io non ho né ricette né speranze. Non vedo persone od eventi che potrebbero modificare dei comportamente appresi al punto che diventano semplicemente regole di sopravvivenza. Le regole sono sempre quelle dettate lucidamente dal vecchio Guicciardini. La storia si ripete.

venerdì 19 dicembre 2008

MEDICINA DIFENSIVA

(ASCA) - Roma, 19 dic - Paura di contenziosi legali, paura di eventi imprevisti nel corso dell'atto medico pericolosi per il paziente, paura di curare pazienti ''difficili'': il 77,9% dei medici italiani, come i colleghi d'oltre oceano, lavora sotto la scure del rischio di controversie legali medico-paziente e praticano la medicina difensiva. E' quanto emerso da un'indagine promossa dalla Societa' Italiana di Chirurgia (Sic), coordinata dai professori Gabrio Forti, Ordinario di Diritto penale e Criminologia presso la Facolta' di Giurisprudenza dell'Universita' Cattolica del S.C. di Milano, Direttore del Centro Studi ''Federico Stella'' sulla Giustizia penale e la Politica criminale, Maurizio Catino, Associato di Sociologia dell'organizzazione presso la Facolta' di Sociologia dell'Universita' di Milano - Bicocca, Condirettore della rivista ''Studi Organizzativi'', e condotta dall'avvocato Paola Cattorini e dalla dottoressa Chiara Locatelli. Dall'indagine e' emerso che, tra i medici che hanno assunto una condotta difensiva durante l'ultimo mese di lavoro, l'82,8% ha inserito in cartella clinica annotazioni evitabili, il 69,8% ha proposto il ricovero di un paziente gestibile ambulatorialmente, il 61,3% ha prescritto un numero maggiore di esami diagnostici rispetto a quello necessario, il 58,6% ha richiesto un consulto non necessario di altri specialisti ed infine il 26,2% ha escluso pazienti a ''rischio'' da alcuni trattamenti. Ad avere piu' paura sono i medici piu' giovani che dichiarano in misura maggiore di adottare comportamenti difensivi: la percentuale di coloro che ammette di ricorrere ad atteggiamenti difensivi raggiunge il 92,3% all'interno della classe di soggetti che hanno tra i 32 e i 42 anni di eta', contro il 67,4% dei soggetti aventi tra i 63 e i 72 anni. ''Preoccupata dal possibile evolversi del fenomeno della medicina difensiva nel nostro paese e del rischio ad esso connesso in termini di qualita' di cura - ha spiegato il presidente Sic Enrico De Antoni - la Societa' di Chirurgia ha commissionato questa ricerca all'Universita' Cattolica. Il pericolo e' che si arrivi a una chirurgia finalizzata a ridurre il rischio contenzioso piuttosto che a curare il paziente in modo ottimale''.

domenica 14 dicembre 2008

AMIANTO

http://www.repubblica.it/2008/10/sezioni/cronaca/incidenti-lavoro-1/fincantieri-amianto/fincantieri-amianto.html

Si è conclusa l'inchiesta della Procura Generale di Trieste sulle morti da amianto fra i lavoratori della Fincantieri. 42 i morti e 14 le richieste di rinvio a giudizio.

mercoledì 10 dicembre 2008

STRAGI ARGENTINE

Desaparecidos: in Argentina scoperti migliaia di frammenti ossei
10 dic 00:08 ESTERI

BUENOS AIRES - Un muro usato per fucilare i detenuti e "piu' di 10mila frammenti di ossa umane calcinate". La scoperta, 25 anni dopo la fine dell'ultima dittatura, e' stata fatta da un gruppo di medici forensi argentini in uno dei centri di tortura dei militari nella provincia di Buenos Aires. ''E' la prima volta che frammenti delle ossa dei desaparecidos vengono trovati in un centro di tortura" ha spiegato la segretaria dei diritti umani di Buenos Aires, Sarah Derotier De Cobacho. (Agr)

Qui c'è il link al quotidiano El Clarin di Buenos Aires http://www.clarin.com/diario/2008/12/09/um/m-01818879.htm Il lavoro di scoperta è stato compiuto da un gruppo di antropologi forensi argentini.

domenica 7 dicembre 2008

SUICIDIO ASSISTITO

Usa: nel Montana diventa legale il suicidio assistito
07 dic 06:21 ESTERI

HELENA - Lo stato americano del Montana ha autorizzato i suicidi assistiti da un medico. La decisione viene da un giudice dello stato del nord-ovest in merito a un uomo malato di cancro: si riconosce al paziente il diritto di morire 'con dignita'' e di ottenere medicinali da auto-somministrarsi per placare il dolore. La sentenza autorizza anche i medici a prescrivere tali medicine. Il Montana diventa il terzo stato degli Usa a legalizzare il suicidio con assistenza medica. (Agr)

Leggi questo articolo http://www.huffingtonpost.com/2008/12/06/montana-assisted-suicide_n_148994.html