venerdì 24 luglio 2009

OMICIDI RISOLTI A ROMA

Roma, 23 lug. - (Adnkronos) - Con l'arresto dell'indiano di 46 anni nell'ambito delle indagini sull'omicidio di un cittadino marocchino di 46 anni, ucciso a colpi di bastone lo scorso 27 giugno, la Questura di Roma riferisce che gli 11 omicidi trattati dalla Polizia di Stato dal 1 gennaio ad oggi, a Roma, sono stati tutti risolti con l'arresto dei responsabili da parte della Squadra Mobile.

Desidero complimentarmi con il Questore e con il capo della Squadra Mobile di Roma per questo risultato, senz'altro ottimale. Di omicidi ve ne sono altri, di cui- immagino- si occupano i Carabinieri. Non posso non pensare, tuttavia, che gli omicidi di cui si è occupata la PS sono stati solo undici. Di conseguenza penso anche che, se altri omicidi vi sono in altre città che non sono stati risolti, la causa è lo scarso numero di investigatori che vi si dedica, perché le capacità vi sono.

MARIJUANCELLO

Un 60enne napoletano coltivava nell'orto di casa cannabis non per spacciare la droga nel solito modo ma anche per realizzare un particolare liquore: il "marijuancello", vale a dire liquore alla cannabis. Manlio Chianchiano, già noto alle forze dell'ordine, è stato arrestato dai carabinieri nel quartiere Chiaiano di Napoli. Sequestrato nella sua abitazione anche un recipiente di vetro chiuso contenente alcol puro dove erano state messe a macerare numerose foglie di cannabis proprio per ottenere il liquore. (DA TGCOM)

domenica 19 luglio 2009

PATOLOGIA FORENSE

Tempo fa ho recensito questo testo di patologia forense. Credo che in Italia sia poco diffuso, ma io ne ho avuto un'ottima impressione. Vedete voi. Non costa neanche troppo.

FORENSIC PATHOLOGY OF TRAUMA
By Michael J. Shkrumm and David A. Ramsay
Humana Press

Ah, had I such a book when I was young! This is a book that I read from the beginning to the end with great pleasure. Do you know someone who reads a textbook from the beginning to the end? It never happened to me in my life, as I usually jump from a chapter to another and to the analytical index and to the list of references.
This book is obviously an exception, as it is written in a way that I love. Sentences are short, the indicative mode of verbs is used, and every sentence is followed by a quotation. The list of quotations, at the end of every chapter, is practically complete, but only for texts in English language, other languages not being considered, and this is a pity. Also links to electronic texts are not included.
All the fields of forensic traumatic pathology are treated and developed with the same completeness and style.
It is remarkable that clinical and laboratory annotations are briefly but frequently included, to give a full information about pathological events.
In the electronic edition that I read, pictures are b/w of very good quality, immediately understandable. Tables are numerous and very explicative.
Through the 600 and more pages of the book, I found not so many informs that I didn’t know, but this is due only to my age and to the fact that I read in my life other books in English and other languages, not to negligence of the Authors.
In my opinion, this book seems to be very useful for young professional forensic pathologists and for those pathologists who occasionally perform a forensic autopsy, but it is too large for undergraduate students. The use I will make of it? I will take with me in a Court to give support to my thesis.
Finally, I must thank prof. Anil Aggrawahl for allowing me to read and review this book that I didn’t know before, and also to know the marvelous progress of London (Ontario) Health Center.

Rome, December 11th, 2008


Prof. dr Giusto Giusti
Ordinario di Medicina legale
Università di Roma "Tor Vergata"

giovedì 16 luglio 2009

COSMETICI TOSSICI

Cosmetici all'arsenico:ritirati
Indagine ministero, erano per bimbe
Il ministero della Salute ha ordinato il ritiro dal commercio, su tutto il territorio nazionale, di una serie di prodotti cosmetici (in particolare per bambine) in cui sono stati trovate sostanze potenzialmente nocive (anche arsenico). I prodotti in questione sono di una multinazionale americana, la Markwins, e sono stati preparati in Cina. Uno dei dirigenti è indagato insieme a un'altra decina di responsabili delle ditte distributrici.

Il provvedimento, secondo quanto si apprende, fa seguito ai risultati di un'inchiesta della procura di Torino e dei carabinieri del Nas. L'inchiesta è condotta dal procuratore Raffaele Guariniello. Gli indagati rischiano fino a cinque anni in caso di commercio di cosmetici che "nelle normali o ragionevolmente prevedibili condizioni d'uso possono essere dannosi per la salute". Gli accertamenti riguardano soprattutto fard, ombretti, ciprie e rossetti destinati soprattutto alle bambine: merce preparata a Shenzen, nella provincia cinese di Guangdong, e in libera vendita, a prezzi molto contenuti, in profumerie e supermercati di tutta Italia.

Le prime analisi sui campioni prelevati dai Nas hanno portato alla scoperta di metalli pesanti come cromo e nichel. Gli specialisti dell'Arpa (l'agenzia per l'ambiente della Regione Piemonte) avrebbero anche rilevato, su kit di trucchi per le bimbe, piombo e arsenico. In altri controlli dell'Istituto superiore di sanità risultano, in alcuni campioni, tracce di contaminazione microbiologica. Al Palazzo di Giustizia di Torino, dove si è tenuta una riunione fra inquirenti e carabinieri del Nas, vogliono scongiurare il rischio che questi cosmetici provochino, in chi li usa, irritazioni alla pelle o dermatiti: per questo, nei giorni scorsi, Guariniello si è tenuto in stretto contatto con il viceministro Ferruccio Fazio e i suoi collaboratori, che hanno preso subito una serie di iniziative.

I rappresentanti dell'azienda che ha sede a Wiesbaden in Germania, hanno fatto avere al ministero gli esiti delle loro analisi sui prodotti, che sembra differiscano da quelli disposti a Torino; il ritiro, comunque, è stato disposto ugualmente. Dalle indagini sarebbero emerse irregolarità anche nella notifica dei prodotti al Ministero della salute. (da tgcom)

martedì 7 luglio 2009

STATISTICA DEI SUICIDI E DEI TENTATIVI DI SUICIDIO

Statistica dei suicidi e dei tentativi di suicidio per l'anno 2008.
http://www.istat.it/dati/dataset/20090703_00/

VIOLENZA CONTRO LE DONNE

Il recentissimo volume ISTAT sulla violenza contro le donne (rif. anno 2006)
http://www.istat.it/dati/catalogo/20090703_01/

ERRORE TRASFUSIONALE

ALL'OSPEDALE «SAN GIOVANNI DI DIO E RUGGI D’ARAGONA » DI SALERNO
Morto per una trasfusione: la sacca
era di un paziente con lo stesso cognome
Incredibile caso di omonimia dietro il decesso di un settantacinquenne. Aperte due inchieste, 17 «iscritti»


L'ospedale di Salerno

SALERNO — A Gerardo Fasolino, il settantacinquenne di Marina di Camerota, morto lo scorso 2 luglio all’ospedale «San Giovanni di Dio e Ruggi d’Aragona» durante una trasfu sione, è stato iniettato sangue incompatibile con il proprio. Ci sarebbe stato un errore di omonimia sulla sacca di sangue prelevata prima della trasfusione. A Gerardo Fasolino sareb be stato iniettato sangue compatibile in realtà con un altro uomo ricoverato nel reparto di cardiochirurgia che ha lo stes so cognome dell’anziano. Per i risultati dell’autopsia, eseguita ieri mattina dal medi co legale Giovanni Zotti (a cui ha assistito anche il medico legale della famiglia, Giuseppe Raimo), bisognerà attendere almeno un paio di settimane.

E molto probabilmente i funerali si terranno stamat tina. Ma dopo l’esame autopti co si comincia a fare più chia rezza sulle cause che hanno de terminato il decesso improvvi so. Offrendo, così, sia alla magi stratura salernitana che alla di rezione generale (che ha nomi nato una commissione per un’inchiesta interna) maggiori elementi per accertare eventua li responsabilità del personale ospedaliero che quel giorno era in servizio presso l’azienda. Il pubblico ministero del Tribuna le di Salerno, Marinella Gugliel motti, che sta indagando sul ca so, ha iscritto 17 persone nel re gistro degli indagati. Nelle ma glie della magistratura sono fi niti medici e infermieri della seconda divisione di ortopedia e del centro trasfusionale, oltre agli anestesisti.

Ma nulla esclude che dopo i risultati degli esami istologici, le indagini possano prendere un’altra piega e chiudere il cerchio intor no a poche persone. Qualora l’autopsia dovesse confermare che ad uccidere Gerardo Fasolino sia stato un gruppo sangui gno incompatibile con il proprio, allora l’inchiesta giudizia ria si concentrerebbe su chi, la sera del 2 luglio scorso, sia entrato nell’emoteca, dove vengono conservate le sacche di sangue, per prelevare quella che sarebbe poi servita per la trasfusione. Se l’indagine giudiziaria segue il suo corso, an che l’inchiesta interna avviata dalla direzione generale del l’azienda ospedaliera non si ferma. Subito dopo la tragedia è stata nominata una commissione con il compito di accertare eventuali responsabilità mediche. Ieri mattina, nei corridoi del Ruggi si vociferava di un provvedimento di sospensione emesso dal direttore generale Attilio Bianchi nei confronti di medici ed infermieri dei reparti sotto accusa. Indiscrezione che, già nel pomeriggio, sono state smentite.

Angela Cappetta (da corriere.it)
07 luglio 2009

FBI

L' FBI pubblica le statistiche per i crimini dell'anno 2008. Le statistiche sono molto analitiche. Non posso riassumerle, ma se qualcuno vuole qualche informazione, la trova qui http://www.fbi.gov/publications/bcs/bcs2008/bank_crime_2008final.htm

domenica 5 luglio 2009

COSMETICI CINESI

In vendita cosmetici tossici per bimbe:
indaga Guariniello, sequestri in arrivo

ROMA (4 luglio) - Ombretti, fard, ciprie e rossetti per bambine. Fatti in Cina e importati in Italia da un'azienda tedesca. Prodotti venduti a prezzi stracciati e ritenuti innocui, ma soltanto all'apparenza: dalle analisi a cui sono stati sottoposti su ordine del procuratore vicario di Torino, Raffaele Guariniello, è infatti emerso che contengono grandi quantità di nichel e cromo. Due metalli tossici, che rischiano di provocare «forti dermatiti e allergie». A segnalare la presenza di questi prodotti al magistrato, che ora ha aperto un'inchiesta per immissione sul mercato di cosmetici dannosi per la salute, è stata la lettera di una torinese. «Ho notato in diverse profumerie - scrive la signora - espositori di prodotti per il trucco a prezzi bassissimi».

La Procura ha subito disposto un campionamento. E un altro, sempre ad opera dei carabinieri del Nas, è stato effettuato in questi giorni. Il risultato è stato clamoroso: l'importazione di questi prodotti, infatti, non era stata segnalata al ministero della Salute, come prevede la legge. Inoltre, erano state violate le norme relative all'etichettatura. Ma non è tutto: le analisi dell'Arpa hanno rivelato la presenza dei due metalli proibiti. E' così scattata l'iscrizione nel registro degli indagati di un mediatore italiano, che però ha negato ogni coinvolgimento con l'azienda tedesca di Wiesbaden che importa i cosmetici dalla Cina. Prodotti scadenti, secondo la consulenza disposta dal pm Guariniello, che costituiscono «un potenziale rischio per il consumatore, tanto maggiore quanto è minore l'età di chi li utilizza».

Eppure, nonostante una prima segnalazione, hanno continuato ad essere venduti. Per questo motivo, ieri il magistrato è volato a Roma, per una riunione con gli esperti del ministero della Salute. Della vicenda si sta interessando anche il sottosegretario alla Salute, Ferruccio Fazio, e nei prossimi giorni potrebbero essere disposti i primi sequestri. «Per fortuna ci sono cittadini - commenta Guariniello, famoso per le sue battaglie a tutela della salute - che hanno ancora la volontà di segnalarci episodi come questo. E' un ruolo - aggiunge con un pizzico di disappunto - che dovrebbe avere la pubblica amministrazione». L'inchiesta potrebbe allargarsi ai vertici della ditta tedesca e delle grandi catene di distribuzione che vendono i trucchi pericolosi. (il messaggero.it, 5 luglio 2009)

sabato 4 luglio 2009

INFEZIONI NOSOCOMIALI

IL CASO TRA IL 2006 E IL 2008 I DECESSI IN DUE REPARTI OSPEDALIERI. IL PM CHIEDE IL PROCESSO: USO SCORRETTO DEI CATETERI ENDOVENOSI
Morti per epatite, «medici a giudizio»
Infezione fatale in corsia per tre pazienti, altrettanti sanitari accusati di omicidio colposo


Infermieri in corsia (Fotoland)

PADOVA — Tre morti nel gi ro di due anni. Legati tutti da un destino beffardo, conferma to dalle diagnosi e perizie della Procura. Perché a causare i de cessi di Silvano Zagolin (8 feb­braio 2006), Antonio Gasparini (10 aprile 2007) e Moreno Tac­chetto (19 febbraio 2008) è sta to il virus Hcv, per tutti noto come l’Epatite C, contratto du rante il ricovero nei reparti di Ematologia e Clinica medica IV. Ancor più beffardo il modo in cui venne trasmesso il virus, tramite i cateteri endovenosi, applicati alla vena cava dei pa zienti per somministrare i far maci, manipolati con negligen za e scarsa attenzione all’igie ne.

Fu sufficiente la fuoriuscita di una goccia di sangue conte nente un’enorme quantità di vi rus per diffondere l’infezione. Ora, per queste tre morti, per altrettanti medici è stato chiesto il rinvio a giudizio dal sostituto procuratore Sergio Di ni che, nei giorni scorsi, ha chiuso l’inchiesta ereditata dal sostituto Emma Ferrero. A finire di fronte al giudice delle udienze preliminari Clau dio Marassi saranno il profes sor Giampietro Semenzato di rettore dell’Unità operativa di Ematologia, difeso dal legale Franco Antonelli, il dottor Achille Pessina in qualità di di rettore della struttura comples sa Clinica medica IV, assistito dagli avvocati Franco Antonelli e Lorenzo Locatelli e il profes sor Carlo Sabbion che, all’epo ca dei fatti, ricopriva il ruolo di coordinatore delle unità di Ematologia e Clinica IV, anche lui con l’avvocato Antonelli. Nell’udienza del 29 settem bre prossimo i tre medici do­vranno rispondere del reato di omicidio colposo. Nella richiesta di rinvio a giu dizio si legge come i tre avreb bero maturato responsabilità «omettendo ciascuno nelle ri spettive qualità, di adottare e/o indicare agli operatori sanitari idonee procedure per la gestio ne dei cateteri venosi centrali e periferici e lavaggio degli stes si onde impedire infezioni no socomiali di pazienti».

In poche parole, secondo quanto sostenuto dalla magi stratura, i tre medici per «impe rizia, imprudenza, negligenza, inosservanza di leggi cagiona vano o comunque non impedi vano il contagio da infezione di Hcv di plurimi pazienti. Ma in particolare cagionavano o non impedivano la morte di Za golin, Gasparini e Tacchetto». Tutti pazienti uccisi da un vi rus con ceppo identico, segno che la malattia era stata tra smessa tra di loro nel corso del la degenza tra le mura del noso comio padovano. Tutto ebbe inizio tra il dicem bre 2005 e l’aprile 2006 quando otto pazienti di Immunologia clinica risultarono positivi al l’epatite C. Sette però i contagi reali: i tre morti, un’anziana e un altro paziente. Per quanto riguarda altri due pazienti l’epatite era di ceppo diverso e quindi il ri covero non c’entrava nulla con il male che, per mesi, ha semi nato il panico in corsia.

Nicola Munaro
03 luglio 2009 (corrieredelveneto,padova.it)

giovedì 2 luglio 2009

MORTE IN CUSTODIA

Questi sono gli ultimi dati, disponibili e ufficiali, sulla morte in custodia negli Stati Uniti.
Arrest-Related Death Statistical Tables Released
"Deaths in Custody Statistical Tables - State and local law enforcement arrest-related deaths, 2003-2006" presents tables with detailed data from the Deaths in Custody Reporting Program (DCRP), a series of individual-level data collections on arrest-related deaths involving state and local law enforcement agencies. (BJS)

mercoledì 1 luglio 2009

AMORE SAFFICO

Stalking, arrestata infermiera 45enne Molestava una collega più giovane
Bigliettini, messaggi, telefonate. Le molestie saffiche sono giunte anche a danneggiare l'auto della vittima con acido

VICENZA - È probabilmente uno dei primi casi di stalking lesbico quello emerso nel Vicentino, dove un’infermiera che perseguitava con avance sessuali una collega è stata arrestata dai carabinieri.

Secondo l’accusa che l’ha portata in carcere, Silvana Grotto, 45 anni, di Santorso, per mesi avrebbe tormentato una collega trentenne che non voleva saperne di lei, con telefonate, bigliettini, cartelli diffamatori. In alcuni casi la molestatrice sarebbe arrivata a danneggiare con l’acido l’autovettura della donna. Quest’ultima aveva presentato denuncia la prima volta ai carabinieri di Valdagno (Vicenza) nell’agosto 2008. Ma il pressing amoroso dell’infermiera non si è fermato. Così i militari hanno ottenuto l’autorizzazione a una perquisizione domiciliare nell’abitazione della Grotto dove, oltre a documentazione che proverebbe le molestie e le persecuzioni, sono stati trovate anche una carabina calibro 9 e numerose cartucce, detenute illegalmente. Per la donna è scattata così un’ordinanza di custodia cautelare in carcere


01 luglio 2009 (da corrieredelveneto.it)