sabato 30 maggio 2009

PROTOCOLLO DI ISTANBUL

Chi conosce il Protocollo di Istanbul? Credo pochissimi, e per questo ve lo offro in lettura. Riguarda la tortura e i trattamenti disumani e degradanti. Ora è tradotto anche in Italiano, ed è pubblicato nel sito del Ministero della Giustizia (giustizia.it). http://www.giustizia.it/newsonline/data/multimedia/2482.pdf

venerdì 29 maggio 2009

COMPATIBILITA' CARCERARIA E TORTURA

Napoli, 28 mag. (Adnkronos) - Portato via da casa sua e' stato trasferito nel carcere napoletano di Poggioreale per scontare una pena detentiva diventata definitiva per un reato commesso nel 1995. Ma e' diventato tetraplegico, costretto a stare a letto da anni. E' Stefano Anastasia, difensore civico di 'Antigone', l'associazione che si batte per i diritti nelle carceri a denunciare la vicenda dell'uomo, condannato a sette anni e sei mesi per ricettazione e riciclaggio. "Gia' non e' tanto normale andare in carcere quattordici anni dopo. Ma - afferma Anastasia - in Italia succede". Stupisce invece, rileva, il fatto di "portare in carcere un tetraplegico. Come fa un uomo in quelle condizioni ad affrontare una carcerazione neanche tanto breve (piu' di quattro anni, grazie al benedetto indulto)?''.

Anastasia racconta che e' stata "avanzata domanda di scarcerazione per motivi di salute: sospensione della pena o detenzione domiciliare, ma il Tribunale di sorveglianza nell'udienza fissata al 25 maggio non decise. Non puo' farlo. Manca la perizia richiesta alla direzione sanitaria dell'Istituto penitenziario''. ''E' passato un mese dalla carcerazione di quest'uomo - conclude - e il Tribunale si aggiorna al 22 di giugno: un altro mese, in carcere, da tetraplegico''.

Se le cose stanno come detto nella nota di Adnkronos, non esito ad affermare che siamo di fronte ad un atto di tortura. Un tetraplegico infatti è persona che non è in grado di usare tutti e quattro gli arti, e che ovviamente ha assoluto bisogno dell'aiuto altrui. Il Tribunale di Sorveglianza deve fare un esame di coscienza e decidere di conseguenza, e nei tempi più stretti, di mandare a casa questo disgraziato, che è già stato punito abbastanza.

giovedì 28 maggio 2009

SUCCEDE ANCHE QUESTO

All'uomo, oggi sessantottenne, era stato impiantato un by-pass aortico
L'ospedale dove è avvenuto il fatto ha aperto un'indagine amministrativa
Nove anni con una pinza nell'addome dimenticata durante un intervento ad Ancona
ANCONA - Nuovo caso di malasanità, questa volta ad Ancona. Un uomo di Osimo (An) è vissuto per nove anni con una pinza chirurgica nell'addome, dimenticata dall'equipe dell'Inrca di Ancona che nel 2000 gli impiantò un by-pass aortico bifemorale. Il paziente, oggi sessantottenne, ha scoperto la verità quando, in queste settimane, si è sottoposto nell'ospedale cardiologico Lancisi a un intervento chirurgico indipendente dall'operazione per la rimozione della pinza, scoperta grazie a una risonanza magnetica.

Non è stata ancora aperta un'inchiesta penale ma
l'Inrca ha già avviato un'indagine amministrativa interna per accertare le responsabilità dell'episodio. L'uomo, che secondo quanto riportato sta affrontando la convalescenza senza particolari problemi, non avrebbe mai lamentato disturbi per l'attrezzo chirurgico da 12 centimetri con cui ha convissuto in questi anni. E non ha, al momento, ancora denunciato l'ospedale geriatrico per ottenere un risarcimento. (da repubblica.it)

FACCIAMOCI DEL MALE

Sudafrica: otto bambini morti in seguito a circoncisione
28 Maggio 2009 16:47 ESTERI
CITTA' DEL CAPO - Otto bambini sono morti e tre sono ricoverati per le conseguenze della circoncisione. E' successo nella provincia nord-orientale sudafricana di Mpumalanga, ex Eastern Transvaal. I bambini si trovavano nella scuola d'iniziazione della citta' di Kwamhlanga. La notizia e' riportata dalla Bbc. Oltre ai sette decessi, sono in tutto quindici gli 'iniziati' ricoverati da sabato nell'ospedale di Kwamhlanga. Undici sono stati dimessi, tre sono ancora ricoverati, mentre uno e' morto. (Agr)
Più volte ho parlato e scritto contro l'idiozia della circoncisione femminile e maschile, perche' non porta alcun vantaggio ed anzi comporta seri rischi e fastidi per le femmine, e in minor misura anche per i maschi. Non ho modo di controllare la notizia, ma posso immaginare come l'intervento sia stato eseguito, ed in particolare in quali condizioni di igiene. Per la serie "facciamoci del male".

MORTE PER LESIONI RETTALI

Donna muore dopo gioco erotico
Ferita mortale con una scopa
E' morta, probabilmente per un gioco erotico finito male, una donna di 37 anni, a Caivano, in provincia di Napoli. La donna, mercoledì pomeriggio, si è recata all'ospedale San Giovanni di Dio di Frattamaggiore (Napoli) con una lesione rettale: agli agenti del drappello di polizia ha raccontato che la ferita se l'era procurata cadendo su un manico di scopa. La donna è stata sottoposta ad intervento chirurgico ma èd eceduta dopo alcune ore.

Durante un sopralluogo nella casa della persona deceduta, la polizia ha ritrovato un pezzo di manico di scopa con tracce ematiche. Sul fatto sono tuttora in corso indagini. (da tgcom)

mercoledì 20 maggio 2009

NON HO PAROLE

Cefalù, 19enne muore in ospedale
Deceduta durante operazione a vescica
La Procura della Repubblica di Termini Imerese ha aperto un'inchiesta sulla morte in sala operatoria una ragazza di 19 anni. Durante un intervento alla vescica all'ospedale San Raffaele Giglio di Cefalù, alla giovane sarebbe stata recisa l'aorta. I familiari della ragazza hanno presentato un esposto alla magistratura. Già sequestrata la cartella clinica, disposta anche l'autopsia per accertare se sia stato commesso un errore durante l'operazione.

La ragazza infatti era stata operata alla vescica, ma durante l'intervento sarebbe stata recisa l'aorta. Ricoverata in terapia intensiva, l'indomani è stata sottoposta ad una nuova operazione per la rivascolarizzazione, ma non ce l'ha fatta e dopo quattro giorni di terapia intensiva è morta martedì mattina. Mentre i magistrati hanno acquisito le cartelle cliniche, una commissione d`indagine esterna è stata nominata dalla Fondazione San Raffaele Giglio di Cefalù "per fare piena luce sul decesso di una diciannovenne avvenuto, stamani, in ospedale", spiega una nota della fondazione.

La ragazza spiega l'ospedale "era entrata in sala operatoria, giovedì 14, per un intervento di urologia in laparoscopia. In fase iniziale erano però sorte delle complicanze di tipo emorragico. La giovane veniva successivamente trasferita in terapia intensiva e l`indomani sottoposta a un nuovo intervento di rivascolarizzazione aortica e quindi il ritorno in rianimazione dove, dopo 4 giorni, è venuta a mancare". "Vogliamo con questa indagine - rileva la direzione generale della Fondazione - fare una valutazione approfondita di tutti i passaggi clinici della paziente e delle cause che hanno condotto all`infausto esito".

"Pur nella consapevolezza che tutta l`arte medica e la dedizione del personale sia stata messa in atto per l`assistenza e il recupero della giovane - prosegue la direzione - non possiamo che essere particolarmente rigorosi in una vicenda che umanamente ci colpisce. L`intera Fondazione, in questo momento, è profondamente vicina e partecipe al dolore dei familiari". (DA TGCOM)

CERTIFICATI FALSI

Stretta sui fannulloni, fino a 5 anni
di carcere per certificato medico falso
Multa fino a 1.600 euro, anche per il medico che concorre al fatto

ROMA - In carcere per un certificato medico falso. Lo rischiano i dipendenti pubblici alla luce del decreto legislativo pubblicato su Internet sulla «ottimizzazione della produttività del lavoro pubblico».


CINQUE ANNI - La stretta sui fannulloni e sui dipendenti pubblici scorretti - la cosiddetta «rivoluzione Brunetta» - prevede dunque come punizione anche il carcere: per le false attestazioni o certificazioni si fa riferimento a una sanzione anche penale che può arrivare alla «reclusione da uno a cinque anni» oltre alla «multa da 400 a 1.600 euro». La medesima sanzione è prevista anche per il medico che concorre al falso.


19 maggio 2009(ultima modifica: 20 maggio 2009)(DA CORRIERE.IT)

mercoledì 13 maggio 2009

WRESTLING

Wrestling - Dieci anni al medico di Chris Benoit
Eurosport - mer, 13 mag 18:17:00 2009
Phil Astin aveva prescritto farmaci proibiti a decine di sportivi, tra i quali anche il wrestler della WWE che nel 2005 uccise moglie e figlio per poi suicidarsi. Astin si è dichiarato colpevole accettando una condanna dura, che poteva arrivare fino a venti anni di reclusione

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Condanna a dieci anni di reclusione per Phil Astin, il medico di 54 anni che aveva prescritto, e somministrato per diverso tempo steroidi e sostanze anabolizzanti a diversi sportivi tra i quali anche il wrestler della WWE Chris Benoit che nell"estate del 2007 uccise in circostanze drammatiche la moglie e il figlio per poi impiccarsi.
Quello di Benoit (nella foto insieme a Eddie Guerrero, un altro wrestler tragicamente scomparso nel 2005), fu un caso che destò molto clamore e che anche nel nostro paese ebbe un enorme risalto arrivando alla sospensione della programmazione del wrestling sulle reti in chiaro (in quel periodo il programma Smackdown era irradiato da Italia Uno).
Il nome di Astin era uscito immediatamente dopo l'inizio delle indagini sulla tragedia della famiglia di Benoit: si disse che Benoit era esaurito, preoccupatissimo dalle condizioni del figlio David, che soffriva di una grave patologia neurologica, e in crisi affettiva con la moglie Nancy Sullivan, anche lei popolarissima con il nick di Woman tra gli appassionati di wrestling, e sposata in seconde nozze. Ma si ipotizzò anche la cosiddetta roid rage , un raptus di follia determinato dall'eccesso di assunzione di sostanze anabolizzanti e painkillers. In realtà l'esame autoptico non rivelò nulla di tutto questo, e molti aspetti di quell'indagine risultano ancora abbastanza oscuri: come ad esempio il fatto che vicino al corpo di Benoit fossero state rinvenute alcune bottiglie di birra e un paio di bottiglie di superalcolici mentre l'autopsia rivelò che né il wrestler, né la moglie o il figlio avevano assunto alcol prima della morte.
Dalle prescrizioni rinvenute nella villa di Benoit la polizia risalì fino ad Astin chiamandolo a responsabilità diretta per le sue consulenze mediche che riguardavano non solo wrestler ma anche altri sportivi professionisti.
Oggi Phil Astin, 54, si è dichiarato colpevole ed è stato condannato a 10 anni di reclusione: rischiava venti anni di carcere.
Il giudice Jack Camp nel valutare le accuse ha ammesso che non ci fosse alcun dubbio del fatto che il medico stesse cercando di aiutare i suoi pazienti alle prese con seri problemi di dipendenza, ma che non si potesse sottovalutare il fatto che sotto le sue cure fossero morte due persone.
Negli Stati Uniti, dove l'uso di painkillers e anabolizzanti è estremamente diffuso non solo tra gli sportivi professionisti, e certo non solo nel wrestling, ma anche in molti altri sport, la condanna è stata giudicata esemplare nei confronti di un mondo medico ancora troppo accondiscendente e tollerante nei confronti di un problema serio come quello della dipendenza da steoroidi, psicofarmaci, ansiolitici e potenti antinfiammatori.
Dalla scomparsa di Benoit i controlli della WWE sui propri atleti sotto contratto sono notevolmente aumentati, e molti sono stati i wrestler sospesi per violazione del wellness program.
Eurosport

omicidi volontari

Clinica S.Rita,nuovi arresti da Gdf
Gip Milano: "Per omicidio volontario"
Tre nuove ordinanze di custodia cautelare in carcere sono state emesse nell'ambito dell'inchiesta sulla clinica Santa Rita di Milano dalla Guardia di Finanza. Le misure riguardano l'ex primario del reparto di chirurgia toracica, Pier Paolo Brega Massone, e il suo ex aiuto Fabio Presicci, già detenuti. L'accusa è di omicidio volontario aggravato dalla crudeltà. Il terzo destinatario del provvedimento è un ex membro dell'equipe di chirurgia toracica.

I provvedimenti sono stati notificati ai tre medici, già in carcere (i primi due) e ai domiciliari (il terzo) da giugno 2008 con l'accusa di truffa ai danni del sistema sanitario nazionale e lesioni.

Interventi inutili e dannosi: almeno 4 morti sospette
Le indagini dei finanzieri del Nucleo di Polizia Tributaria di Milano, coordinate dai procuratori Grazia Pradella e Tiziana Siciliano, sono proseguite in seguito ai 14 arresti del giugno scorso. Dopo una serie di perizie e valutazione delle cartelle cliniche, sono stati individuati ulteriori casi di pazienti sottoposti a interventi inutili e dannosi al solo fine di gonfiare i rimborsi. Queste pratiche avrebbero causato lesioni personali ai pazienti e la morte di almeno 4 di loro.

Il gip Micaela Serena Curami ha respinto invece le altre richieste di custodia in carcere per omicidio destinate ad alcuni medici anestesisti. Il giudice infatti ha deciso che si tratta di concorso colposo in fatti dolosi.

martedì 5 maggio 2009

MIRACOLO A LOURDES?

Leggi tutto l'articolo di Andrea Tornielli sul Giornale di oggi.

Una donna di cinquant’anni residente nel Frusinate e affetta dalla sclerosi multipla è tornata apparentemente guarita da un pellegrinaggio a Lourdes. Ha avvertito uno strano formicolio alla gamba poco dopo essersi immersa nell’acqua benedetta che sgorga dalla grotta di Massabielle e subito dopo ha ripreso a camminare bene, come non faceva da anni, gettando via la stampella. Se sarà confermato dal Bureau Medical di Lourdes, che ha già acquisito le cartelle cliniche, questo caso potrebbe diventare il sessantottesimo miracolo avvenuto nel santuario mariano più famoso del mondo e ufficialmente riconosciuto dalla Chiesa cattolica.