sabato 31 maggio 2008

NUOVI SCHIAVI

Compravendita di esseri umani, sei nigeriani finiscono in manette
TRIESTESi è conclusa un'operazione della Squadra mobile di Trieste, coordinata dalla Procura della Repubblica del capoluogo giuliano, che ha portato all’arresto dei vertici di un’organizzazione criminale nigeriana responsabile di tratta di esseri umani, favoreggiamento dell’immigrazione clandestina, sfruttamento della prostituzione e falsificazione di documenti. Gli arresti sono stati eseguiti in diverse città (Trieste, Venezia, Padova, Verona, Vicenza e Ravenna) a partire dallo scorso mese di marzo, quando erano finiti in manette a Venezia Imafidon Bose Faith di 43 anni ed Etu Steven Oti di 46 anni, in esecuzione di una misura cautelare emessa dal gip di Trieste, nella quale viene contestata anche l’aggravante del reato transnazionale.Dalle investigazioni è emerso un totale disprezzo della vita umana da parte dei trafficanti, che «compravano» le ragazze, costrette a ripagare il loro ingresso in Italia con anni di sfruttamento sessuale e dopo aver subito il rito voodoo, in molti casi esteso anche a danno dei famigliari delle giovani.Le indagini sono iniziate quando alla Questura di Trieste è arrivata una segnalazione del Consolato sloveno, relativa ad alcuni nigeriani che avevano presentato documenti falsi per fare entrare dei loro connazionali in Slovenia. L’immediato avvio di intercettazioni telefoniche delle utenze in uso ai nigeriani ha consentito di individuare la vastissima rete del traffico di esseri umani gestito esclusivamente dagli africani che, tramite connazionali, hanno fatto entrare in Italia, Bulgari e Grecia un centinaio di ragazze da avviare alla prostituzione, utilizzando documentazione falsa.Le attività operative, per le diramazioni internazionali della banda, sono state coordinate dal Servizio centrale operativo della Direzione centrale anticrimine e si sono concluse con l’arresto di Pina Igbinoba di 33 anni, di Elvis Ofure di 24 anni, di Linda Osagie di 34 anni e di Ibemudia Paulash Washington di 30 anni, già detenuto nel carcere triestino del Coroneo e tra i primi arrestati nel corso dell’indagine. (da lastampas.it 31 maggio)

COME MUORE UN BAMBINO

NOTIZIE DEL 31 MAGGIO 2008
I soccorritori intervenuti sul luogo della frana a Villar Pellice hanno recuperato due cadaveri. Si tratta di Erika Poet, 34 anni, e della figlia di tre anni, Annik Rivoire. I corpi sono stati estratti dopo un giorno intero di ricerche sotto le macerie della frana che si è abbattuta sulla loro abitazione.
LONDRA - La polizia britannica ha arrestato due persone con l'accusa di aver accoltellato e ucciso ieri due bambini in un'abitazione di Carshalton, nel Surrey. Lo rende noto il sito internet della tv satellitare Sky News. Oltre ai due bimbi, un maschietto di cinque anni e una femminuccia di quattro, tra le vittime c'e' anche un neonato di sei mesi, ricoverato per lesioni da arma da taglio. (Agr)
«Ho dimenticato la bimba in macchina»: al marito, al parroco, ai carabinieri che l'hanno interrogata per tutta la sera, a chiunque Simona ha gridato con la forza della disperazione la sua versione sulla morte della piccola Maria, la sua figlioletta di due anni, trovata in fin di vita all'interno dell'auto di famiglia.
ISLAMABAD (30 maggio) - Non aveva imparato a memoria alcuni passi del Corano, per questo è stato appeso al soffitto a testa in giù dal suo maestro ed è stato trovato morto, da solo, nella stanza dell'insegnante. E' la drammatica fine di un bambino pakistano di sette anni, studente di una madrassa della provincia del Punjab. Il maestro è stato arrestato dopo che i compagni avevano raccontato l'accaduto, racconta la Bbc.

venerdì 30 maggio 2008

RAPINA CON MORTO D'INFARTO

Napoli, rapinato muore d'infarto - Tragica rapina nel tardo pomeriggio di oggi a Somma Vesuviana. Francesco De Falco, di 52 anni, poco dopo avere prelevato un'ingente somma di denaro in banca è stato assalito da due malviventi che volevano rapinarlo. L'uomo è stato colto da un infarto ed è morto. E' successo in via Cassante, a Somma Vesuviana, nel napoletano. L'uomo aveva prelevato il denaro per pagare i dipendenti del bar che gestisce a Brusciano, nel napoletano. (30 maggio 2008) (da repubblica.it)

Dunque, non è solo una rapina, ma anche omicidio. Il PM potrà scegliere tra l'omicidio preterintenzionale o la morte come conseguenza di altro delitto.

MEDICO DI BASE

Sentenza a Torino: 100mila euro a un anziano rimasto danneggiato da un'ischemiaIl dottore era intervenuto in ritardo e aveva somministrato solo un calmantedi SARAH MARTINENGHI
"Se il medico di base sbaglial'Asl deve risarcire"
TORINO - "L'Asl è responsabile per l'inefficienza dei propri medici di base". Per la prima volta, infatti, un'azienda sanitaria locale è stata condannata a risarcire un uomo per l'errore commesso da un medico della mutua, che non era intervenuto tempestivamente nel curare il suo paziente. Lo ha stabilito il tribunale civile di Torino, sezione distaccata di Chivasso, con una sentenza pilota che potrebbe aprire la strada a numerose altre analoghe cause. Nel caso specifico l'Asl 7 è stata condannata a rimborsare in solido oltre cento mila euro a un anziano, assistito dagli avvocati torinesi Renato Ambrosio e Marco Bona, rimasto seriamente danneggiato dopo un attacco ischemico non diagnosticato in tempo dal medico di famiglia. Nel 1997 Piero C., pensionato del canavese, si era sentito male dopo una passeggiata. Era tornato a casa, accusando un formicolio, e aveva subito chiamato il proprio medico di base, Luigi L., senza trovarlo. Gli aveva lasciato un messaggio in segreteria, spiegando i sintomi e segnalando l'urgenza del suo caso. Solo in tarda serata il medico lo aveva richiamato per informarsi delle sue condizioni: il pensionato gli aveva a quel punto raccontato di non riuscire nemmeno più a muovere la mano sinistra. Per tutta risposta però il medico lo aveva rassicurato attribuendo il malessere alla stanchezza, impegnandosi a visitarlo solo il mattino seguente. Il giorno dopo il paziente aveva dovuto di nuovo sollecitare l'intervento, non vedendolo comparire. Ma una volta arrivato, e presa la pressione del sangue, il medico non aveva somministrato alcuna terapia, consigliando un Tavor per lo stress, e una visita neurologica all'ospedale di zona ed esami del sangue solamente quando fosse ritornato in forze. Nella notte però il pensionato era caduto improvvisamente a terra: aveva avuto un'ischemia celebrale, in seguito alla quale non è più riuscito a riprendersi e a essere autosufficiente. Il giudice Cecilia Marino ha stabilito che il danno patito dall'uomo è commisurato all'aggravamento delle sue condizioni, e imputabile alla mancata e tempestiva cura dell'attacco ischemico, per il quale sarebbe bastata un'aspirina. Ma soprattutto ha stabilito la responsabilità dell'Asl che è tenuta a garantire il servizio di medicina generale al cittadino: "L'Asl, al fine di compiere l'attività istituzionale relativa al servizio sanitario di base, si avvale di soggetti terzi" (i medici di base) "di cui l'utenza deve necessariamente fruire, soggetti che vengono considerati facenti parte della complessa organizzazione che caratterizza il suddetto servizio".
"Questa sentenza offre una tutela maggiore al cittadino - ha spiegato l'avvocato Marco Bona - anche perché in questo caso il medico si è nel frattempo trasferito in Australia. Sarà bene provvedano ad assicurarsi anche per tali medici". (30 maggio 2008) (da repubblica.it)

giovedì 29 maggio 2008

IL CAPO DELLA POLIZIA

«al nord il 60-70% dei crimini commessi dagli immigrati clandestini
«In Italia c'è un indulto quotidiano»
Manganelli: ci troviamo in una situazione di «indulto quotidiano in cui tutti parlano, ma nessuno fa
ROMA - La certezza della pena non esiste più. Ci troviamo in una situazione di «indulto quotidiano», in cui tutti parlano ma nessuno fa. Il capo della Polizia, prefetto Antonio Manganelli, non usa mezzi termini per definire lo stato della certezza della pena in Italia.
NON SI E' FATTO NULLA - «Viviamo una situazione di indulto quotidiano - dice alle commissioni Affari Costituzionali e Giustizia del Senato - di cui tutti parlano. Ma su cui non si è fatto nulla negli ultimi anni».
Antonio Manganelli (Emblema)La pena, aggiunge Manganelli, «oggi è quando di più incerto esiste in Italia»; un qualcosa che rende «assolutamente inutile» la risposta dello Stato e «vanifica» gli sforzi di polizia e magistratura. «Non gioco a fare il giurista - prosegue il capo della Polizia - nè voglio entrare nelle prerogative del Parlamento, ma quella che abbiamo oggi è una situazione vergognosa».
CRIMINALITA' E CLANDESTINITA' - «La criminalità diffusa in Italia ha un segmento di fascia delinquenziale ben identificato che si chiama immigrazione clandestina» ha aggiunto il capo della polizia. «Il 30 per cento degli autori di reato di criminalità diffusa sono immigrati clandestini - ha spiegato ancora Manganelli - ma questa media nazionale del 30 per cento va disaggregata». Così, ha proseguito il capo della polizia, si scopre, che se al Sud i reati commessi da clandestini incidono relativamente poco («i reati compiuti da irregolari si attesta intorno al 30 per cento»), al Nord e in particolare nel Nord est «si toccano picchi del 60-70 per cento». La maggior parte degli immigrati clandestini, sottolinea poi Manganelli, entra in Italia non attraverso gli sbarchi ma con un visto turistico. «Solo il 10 per cento dei clandestini entra nel nostro Paese attraverso gli sbarchi a Lampedusa- dice il capo della polizia- mentre il 65-70 per cento arriva regolarmente e poi si intrattiene irregolarmente». E conclude: «Il 70 per cento di quei crimini commessi nel Nord est da irregolari è compiuta proprio da chi arriva con visto turistico e poi rimane clandestinamente sul nostro territorio». Per contrastare la clandetinità, riflette Manganelli, «occorre quindi non solo il contrasto all'ingresso, ma il controllo della permanenza sul territorio dei clandestini».
CPT - Dal primo gennaio a oggi, «le forze dell'ordine hanno fermato 10.500 immigrati clandestini per i quali è stata avviata la procedura di espulsione: ma solo 2.400 di loro hanno trovato posto nei Centri di permanenza temporanea» ha reso noto Manganelli. «È un dato che io trovo inquietante - ha ammesso Manganelli -, perchè significa che oltre 8 mila clandestini sono stati "perdonati" sul campo essendosi visti consegnare un foglietto su cui c'è scritto "devi andar via", che equivale a niente».«Noi forze dell'ordine diciamo che l'immigrazione clandestina va contrastata con rigore, ma di fatto rinunciamo già in partenza a qualsiasi possibilità di farlo» ha detto ancora Manganelli. In tutto il 2007 - ha spiegato Manganelli - «gli immigrati clandestini fermati e avviati ad espulsione sono stati 33.897, ma solo 6.366 di loro hanno trovato posto nei Cpt: di fatto, 27 mila sono stati destinatari di un ordine scritto (di allontanamento), naturalmente non accolto nella stragrande maggioranza, se non nella totalità, dei casi».
29 maggio 2008 (da corriere.it)

POLMONE D'ACCIAIO

Usa: viveva in un polmone d'acciao, uccisa da blackout
29 mag 04:46 Esteri
MEMPHIS - Costretta a vivere per 58 anni dentro un polmone d'acciaio, muore per un blackout. E' successo a Memphis, negli Stati Uniti. Diane Odell era stata colpita da poliomelite bulbo-spinale all'eta' di tre anni e da allora viveva dentro un polmone d'acciaio. Ieri e' stata uccisa da un blackout nell'abitazione dove viveva insieme ai familiari. A nulla e' servito il tentativo di attivare il generatore di emergenza. (Agr)

STRAGE

Canada: cinque cadaveri trovati in una casa
CALGARY - Tre adulti e due bambini sono stati trovati morti in una casa di Calgary, in Canada. Una bimba di un anno invece era viva e illesa. Nell'abitazione vivevano padre, madre, tre figlie di 1, 4 e 6 anni, oltre ad un'altra donna. Sembra che qualcuno abbia telefonato alla polizia poco prima delle dieci del mattino, avvisando che 'c'era qualcosa di strano in casa'. Il capo della polizia di Calgary, Rick Hanson, ha riferito che la scena cui si sono trovati di fronte i primi agenti entrati nella casa era "sconvolgente". Non si conoscono altri particolari. (Agr)

sabato 24 maggio 2008

CANNABIS

Nuoro: sequestrate centinaia di piantine di marijuana, 4 arresti
24 mag 20:48 Cronache
NUORO - Una vera e propria piantagione di marijuana trovata e sequestrata in Ogliastra. Oltre 460 le piantine alte circa un metro e mezzo in un terreno recintato. Quattro persone sono finite in manette. Gli arrestati hanno dai 24 ai 37 anni. (agr)

EUTANASIA

Etica e malattia Il progetto apre anche ai pazienti che non hanno espresso il consenso in precedenza
Incapaci mentali, diritto all’eutanasia
Belgio, la proposta per estendere la dolce morte. I critici: si torna a Hitler
BRUXELLES—Prima proposta: lasciar morire, o meglio uccidere con un’iniezione o con una manciata di pastiglie, un paziente che sia «mentalmente incapacitato». Seconda proposta: lasciar morire o uccidere anche, sempre per sottrarlo al dolore di una malattia non più controllabile, chi per la legge è minorenne, troppo giovane per decidere da solo. Questo ed altro chiedono 4 progetti di legge— presentati dal partito liberaldemocratico fiammingo — che stanno dividendo ancora una volta il Belgio cattolico: prevedono cioè che l’eutanasia, già legalizzata dal 2002 per i maggiorenni e a determinate condizioni, possa essere estesa legalmente anche ai minori — come già avviene in Olanda — e ai «dementi», cioè a persone che non siano in grado di intendere e di volere per effetto di una incurabile forma di demenza. Stando agli oppositori dell’idea, soprattutto a quelli dell’area cattolica, si tratta poco meno che di un ritorno al «T4», il piano per l’eutanasia di massa messo in cantiere da Hitler subito prima della guerra.
Stando ai sostenitori, le ideologie naziste non c’entrano proprio nulla: si vorrebbe solo combattere la condanna della sofferenza inutile, e offrire a tutti la possibilità di una «morte con dignità». Sostenitori e oppositori sono disposti in file trasversali, si trovano più o meno in tutti i partiti. Ma a firmare i 4 progetti di legge sono i liberaldemocratici dell’Open Vld, il partito dell’ex primo ministro Guy Verofstadt e anche il primo partito in vaste zone delle Fiandre. Il clima politico è già appesantito dalle tensioni etnico-linguistiche, e in tema di eutanasia non si è ancora spenta l’eco della morte di Hugo Claus, lo scrittore che ha scelto la «dolce fine» pur di non arrendersi al morbo di Alzheimer: secondo il quotidiano fiammingo De Standaard, dalla morte di Claus sono raddoppiate le richieste di eutanasia in tutto il Paese. Ma Claus, appunto, era ancora in possesso delle sue facoltà mentali. Quelli di cui oggi si discute sono casi probabilmente molto diversi.
Per un «mentalmente incapacitato», si dice, potrebbe comunque far testo una sua volontà espressa in precedenza, e la decisione del medico dovrebbe sottostare alle stesse condizioni previste oggi: che la malattia sia grave e incurabile; che le sofferenze «fisiche o psichiche» siano «costanti, intollerabili e non sedabili»; e che vi sia stata, appunto, una richiesta «volontaria, ripetuta e libera da ogni pressione esteriore ». Ma se quest’ultima richiesta non vi fosse stata, se l’incapacità psichica — o anche l’età troppo giovane del paziente (o tutt’e due, nel caso di ragazzi gravemente handicappati)— l’avesse resa impossibile? Basterebbe l’accordo del medico con i parenti stretti del paziente? Qui c’è una zona opaca, di ambiguità giuridica, in cui si concentrano le polemiche. In Olanda, questi ostacoli sono stati aggirati da una legge che permette l’eutanasia per i ragazzi dai 12 ai 16 anni purché vi sia il consenso dei genitori o dei tutori; e per quelli di 16-17 anni, anche senza questo consenso (ma dietro richiesta del ragazzo, naturalmente). In Belgio, finora, si è sempre proceduto con il sistema della «notifica a posteriori»: una volta accertate le condizioni prescritte, il medico somministra la «dolce morte», o iniettando dei farmaci o «aiutando» il paziente a prenderli per bocca. Poi, entro 4 giorni dalla morte, avverte la Commissione cui spetta il giudizio finale. E lo fa con un modulo scaricabile anche da Internet, poiché la burocrazia imbriglia pure la morte.
Luigi Offeddu 23 maggio 2008 (da corriere.it del 24 maggio)

SANITA' E DIRITTO

http://www.oftal.it/diritto.htm
questo sito ti promette tutte le leggi SANITARIE dello Stato. Vedi se è vero. Ci sono anche le circolari e parecchie sentenze di cassazione.

venerdì 23 maggio 2008

NUOVI SCHIAVI

23/5/2008 (10:20) - LA DENUNCIA
Riduce badante in schiavitù, arrestata una pensionata
(Foto d'archivio)

Il racconto della vittima: «Percosse continue, vessazioni e razioni di cibo limitate».
MILANOAveva ridotto in schiavitù la badante romena e per una pensionata di 75 anni, residente a Lainate (Milano) è scattato l’arresto. Percosse continue (anche perchè si alzava troppo presto la mattina), vessazioni alla presenza dei vicini di casa (di alcuni dei quali si stanno valutando eventuali responsabilità), è questo il racconto della vittima trattata come una schiava: niente denaro, nè documenti lavorativi in regola. Possibilità di fare la doccia una volta al mese, divieto di utilizzare l’acqua calda, un solo pezzo di sapone per bucato, da utilizzare anche per l’igiene personale. E ancora: cibo scarso e possibilità di bere solo acqua del rubinetto. È stata la badante, vedova di 54 anni e con due figli, a raccontare la sua condizioni ai Carabinieri delle Stazioni di Lainate e di Milano-Duomo pronti ad arrestare l’anziana "aguzzina". La vittima, in Italia da oltre un anno, non si è mai ribellata di fronte alla minaccia ’millantatà dell’ espulsione (la badante era all’oscuro dell’ingresso della Romania nell’Unione Europea). Così per mesi ha subito un controllo maniacale sui suoi spostamenti Viveva nel seminterrato e poteva accedervi da una sola porta dotata di sensore acustico all’apertura. Tutta la villetta era dotata di telecamere a circuito chiuso, le cui immagini venivano controllate dalla vedova 75enne anche dalla camera da letto. Inoltre, tutte le porte degli ambienti utilizzati dalla badante, compreso il bagno, erano sempre aperte. A porre fine all’incubo è stata la denuncia di scomparsa presentata dai suoi connazionali ieri mattina: da alcune settimane non riuscivano a mettersi in contatto con la donna. Poche ore dopo la ’liberazionè. Arresti domiciliari per la pensionata, mentre la badante ha potuto riabbriacciare i suoi cari. (laStampa.it 23 maggio)

martedì 20 maggio 2008

RESPONSABILITA' MEDICA

Responsabilità medica: Chirurghi chiedono nuove regole -->
La Societa' italiana di chirurgia, in occasione dell'VIII convegno di Primavera, in programma alle Molinette di Torino, ha messo a punto un progetto di riforma della disciplina della responsabilita' medica che mira a modificare gli articoli 40 e 41 del codice penale e il consenso informato. Non si ipotizza di certo una depenalizzazione della colpa professionale o una diverso trattamento del medico ripetto ad ogni altro cittadino.Ciò che si vuole è una normativa specifica per la responsabilita' che consenta al sanitario che commette errori di non essere giudicato sulla base di norme che sono nate 70-80 anni fa. ''Non vogliamo essere al di sopra della legge - spiega il presidente della Sic, Roberto Tersigni - ma chiediamo che sia eliminata l'alea interpretatoria ai processi per colpa medica, che sia ratificato l'obbligo di mezzo e non di risultato, che sia precisato il nesso di causalita' e che sia data la giusta dimensione al difetto di consenso che oggi puo' far sconfinare un atto terapeutico in un atto doloso''. (da Studio Cataldi)

Questa notizia, che viene da specialisti più esposti a querele per responsabilità medica, è la prova che non si è veramente capita la situazione tristissima che incombe su tutti i medici e su tutti i pazienti. Entrambi i gruppi infatti sono legati a dispozioni codicistiche sono assolutamente antiquate e improponibili, se solo si tiene conto del rischio implicito nell'attività medica. Per attività lavorative molto meno rischiose, tutti gli stati hanno votato leggi, buone o meno buone, sugli infortuni sul lavoro. Cari Colleghi clinici, dovete chiedere lo stesso trattamento per la vostra attività, e cioè che, in caso di danno iatrogeno, sia corrisposto al paziente un indennizzo anche in assenza di colpa medica. Non impressionatevi, è lo stesso principio dell' INAIL. Possiamo chiamare INAIM questo ipotetico ente? A proposito di danni iatrogeni, il principio è stato approvato in alcuni Paesi, e si chiama no- fault compensation. Vai su Google per saperne di più.

sabato 17 maggio 2008

STATO VEGETATIVO PERMANENTE

Premessa. Il giornalista si sbaglia. Non si tratta di eutanasia, ma semplicemente di riconoscere che la medicina non può guarire, e che non c'è altro da fare. Non si procura la morte, ma semplicemente si riconosce che la morte non può essere sconfitta.


Possibile il ricorso all’eutanasia per chi versi in stato vegetativo ed abbia espresso il consenso
Il malato irreversibile ha diritto di morire
(Cassazione 21748/2007)
Il giudice può autorizzare il distacco della spina di un apparecchio che tiene in vita un paziente in coma quando vi sia la prova che il malato abbia o avrebbe dato il proprio consenso e quando la condizione di stato vegetativo sia irreversibile. Lo ha stabilito la Prima Sezione Civile della Corte di Cassazione annullando con rinvio il decreto della Corte di Appello di Milano con il quale era stata respinta per l’ennesima volta la richiesta del padre di Eluana - una ragazza in coma dal 1992 in seguito ad un incidente la cui vicenda ha occupato le cronache di questi anni – di staccare il sondino che da 15 anni alimenta la figlia. La Suprema Corte ha elencato i casi nei quali è possibile staccare la spina: a) quando la condizione di stato vegetativo sia, in base ad un rigoroso apprezzamento clinico, irreversibile e non vi sta alcun fondamento medico, secondo gli standards scientifici riconosciuti a livello internazionale, che lasci supporre che la persona abbia la benché minima possibilità di una qualche, sia pure flebile, recupero della coscienza e di ritorno ad una percezione del mondo esterno; b) sempre che la richiesta sia realmente espressiva, in base ad elementi di prova chiari, concordanti e convincenti, della reale volontà del paziente, tratta dalla sua personalità, dal suo stile di vita e dai suoi convincimenti, corrispondendo al suo modo di concepire, prima di cadere in stato di incoscienza, l’idea stessa di dignità della persona. La sentenza - che ha disposto un nuovo procedimento dinanzi alla Corte di Appello di Milano che tenga conto dei principi enunciati - costituisce senza dubbio una svolta nella delicata materia, aprendo di fatto le porte all’eutanasia consapevole attraverso il riconoscimento di un sostanziale diritto di morire o, comunque, di non subire cure non richieste. (19 ottobre 2007)

venerdì 16 maggio 2008

SSN

15 mag 11:01
Milano: truffa al Servizio Sanitario, 32 medici indagati
MILANO - Ennesima truffa nei confronti del Servizio Sanitario Nazionale. A Milano e provincia 32 medici di base sono accusati di aver prescritto farmaci a persone decedute anche da diversi mesi, attestandone l'esistenza in vita. I professionisti, grazie alle false prescrizioni, sono stati retribuiti in base ai parametri che tengono conto del numero di assistiti. Le indagini continuano per identificare anche le persone che si sono avvalse delle false prescrizioni. Le indagini sono state coordinate dal sostituto procuratore di Milano, Tiziana Siciliano. (Agr)

giovedì 15 maggio 2008

AIDS

Usa, sputa a un poliziotto: 35 anni di carcere«Ha l'Aids, ha usato la saliva come arma mortale»

WASHINGTON (15 maggio) - La saliva può essere un'arma mortale se appartiene a un seriopositivo. L'ha stabilito un tribunale di Dallas che ha condannato a 35 anni Willie Campbell, 42 anni, positivo al virus dell'Hiv che aveva sputato in faccia a un poliziotto. Nel maggio del 2006 Campbell venne arrestato perché si stava ubriacando per strada, contravvenendo alle leggi americane che vietano il consumo di alcolici in luogo pubblico. L'uomo ha fatto resistenza dimenandosi con calci e sputando negli occhi e in bocca al poliziotto Dan Waller. «Dopo avermi colpito con lo sputo mi ha detto che aveva l'Aids», ha raccontato Waller. Il giudice che ha condannato Willie Campbell a 35 anni di prigione ha motivato la sentenza sostenendo che l'uomo avrebbe usato la sua saliva come un'arma mortale. (da ilmessaggero.it)

MEDICINA AYURVEDICA

Sospese cure a bambino di 6 anni che poi morì, medico rinviato a giudizio
Secondo il pm il dottore passò alla medicina ayurvedica per curare la fibrosi cistica
BOLOGNA - Il pubblico ministero di Bologna, Antonella Scandellari, ha chiesto il rinvio a giudizio per omicidio colposo nei confronti del medico G. S., 52 anni. Un caso simile a quello della sedicenne diabetica a Firenze morta dopo che un medico omeopata le aveva sospeso le cure tradizionali. Secondo l'accusa, il medico avrebbe fatto sospendere la terapia tradizionale a un bambino di 6 anni affetto da fibrosi cistica per curarlo con la medicina ayurvedica indiana (erbe medicinali e polveri minerali). Dopo alcuni mesi, nel giugno 2006, però il piccolo è morto.
I FATTI - Il dottore prese in cura il bambino di Cavalese (Trento) in una località di mare della provincia di Teramo, dove la famiglia si era trasferita per vedere se le condizioni del piccolo malato miglioravano. G. S. respinge però ogni accusa, chiarendo che non fu lui a suggerire di interrompere la terapia e sottolineando come la malattia del piccolo, accertata con diagnosi neonatale, fosse ormai in uno stadio avanzato: «Quando i genitori del bimbo si sono rivolti a me avevano già interrotto la terapia tradizionale perché il trattamento a base di cortisone e antibiotici, oltre a debilitarlo, non portava né miglioramenti né benefici», ha dichiarato. Una consulenza ha indicato in 30 anni la prospettiva di vita di casi simili. Fino al settembre 2005, quando interruppe le cure tradizionali, il piccolo era stato seguito da un centro specializzato di Verona e dalla pediatra di base. I genitori del bambino (prima indagati e poi prosciolti) erano venuti a conoscenza della medicina alternativa praticata dal medico bolognese tramite una farmacista. Così decisero per un consulto nel settembre 2005. Il medico prescrisse erbe e polveri minerali, confezionati dalla moglie erborista. «I genitori sapevano bene che si trattava di un caso estremamente grave e con una prognosi che non lasciava speranze, anche i medici di Verona erano stati chiari in merito», si difende G.S. «La decisione di interrompere parte delle cure era già stata presa, tanto è vero che non si sono più presentati ai controlli fissati dal centro specialistico. In aggiunta agli enzimi che il bimbo continuava a prendere, ho prescritto una terapia ayurvedica a base di erbe che ha consentito al piccolo di superare alcune gravi crisi respiratorie senza dover assumere antibiotici. È una terapia che rientra nelle linee guida mediche previste per la fibrosi cistica». (da corriere.it 15 maggio)

mercoledì 14 maggio 2008

OMEOPATIA

Avviso di garanzia per Marjorie Randolph, americana residente a Milano
Tolse l'insulina a ragazza diabetica, indagata
Le ipotesi di reato: omicidio volontario ed esercizio abusivo della professione medica. Un medico di Bologna l'aveva raccomandata
MILANO - Un avviso di garanzia è stato notificato questo pomeriggio a Marjorie Randolph, la presunta omeopata che avrebbe prescritto una cura di vitamine alla ragazza di 16 anni morta ieri a Firenze perché, malata di diabete, aveva sospeso le cure a base di insulina. Marjorie Randolph, un'americana tra i sessanta e i settant'anni residente in via Fratelli Bronzetti, è stata iscritta nel registro degli indagati con l'ipotesi di reato di omicidio volontario ed esercizio abusivo della professione medica. La donna ha uno studio anche a Udine.
ATTESA PER L'AUTOPSIA - Venerdì prossimo sarà eseguita l'autopsia sulla salma della sedicenne, esame disposto dal pm di Firenze Alessandro Crini, che coordina le indagini condotte dalla squadra mobile fiorentina. Il provvedimento è stato notificato a Marjorie Randolph nella sua abitazione di Milano dalla polizia. Gli agenti hanno anche svolto una perquisizione nella casa della donna che, contattata dai giornalisti, non aveva voluto rilasciare dichiarazioni.
I VICINI: MAI PARLATO - I vicini la descrivono come una donna molto riservata, silenziosa, che abita da sola. «Nonostante abitiamo sullo stesso pianerottolo da oltre 20 anni - ha detto una vicina - non so nulla di lei, non abbiamo mai parlato». Sempre secondo la vicina, da almeno tre giorni la Randolph non usciva di casa. Secondo fonti raccolte dall'agenzia Ansa, la Randolph sarebbe un'antroposofa, ovvero una seguace della dottrina teosofica fondata da Steiner (1861-1925) che riconosce all'uomo la capacità di elevarsi alla conoscenza dell'invisibile e di compiere la sua necessaria funzione nell'universo. Steiner ha anche applicato i suoi principi alla medicina.
IL MEDICO: LI HO MESSI IN CONTATTO - A mettere in contatto la famiglia della ragazza diabetica con Marjorie Randolph è stato un medico di Bologna, Angelo Antonio Fierro, specialista in scienza dell'alimentazione, molto noto in città e non solo. A confermarlo è stato lo stesso professionista, contattato dall'Ansa nel suo studio «Terapeuticum» alla periferia di Bologna. Il medico però ha precisato che lui aveva confermato la terapia a base di insulina. «Ho visitato la ragazza a dicembre, era con i genitori - ha raccontato - e le ho confermato la terapia insulinica. So che non ci sono possibilità di ridurre questa terapia, ma dai genitori mi fu chiesto se ero a conoscenza di qualche soluzione o terapia per ridurre la cura a base di insulina», ad esempio facendo ricorso alla biochimica, nella speranza, secondo lo specialista, di alleviare le sofferenze della figlia. A quel punto, ha aggiunto Fierro, «mi procurai il numero della Randolph tramite un collega di Milano e lo diedi ai genitori». Dopo la visita di dicembre il medico bolognese non ha più visto la ragazza.
14 maggio 2008 (da corriere.it)

UCCISA A 14 ANNI!

Fermati tre minorenni per il delitto del nisseno
Il papà di Lorena: "Incinta? Non ci credo"
Parla il padre della 14enne uccisa a Niscemi: «Con noi non aveva mai parlato di una gravidanza»
NISCEMI (Caltanissetta) - «Mia figlia non ci aveva mai detto nulla sulla possibilità che fosse incinta. Non ne aveva parlato neanche con sua madre e io non ci credo». All'indomani della tragica scoperta del corpo semi-carbonizzato di Lorena Cultraro, la ragazza di 14 anni uccisa a Niscemi da tre minorenni, il padre della ragazzina, Giuseppe Cultraro, mette in dubbio la veridicità del racconto fatto dai tre fermati. E in particolar modo il fatto che la figlia potesse aspettare un bambino. «Se questi ragazzi sono colpevoli - dice il padre di Lorena - devono andare all'ergastolo, non devono uscire più dalla galera. Quello che hanno fatto è terribile, non ci sono parole». Il padre di Lorena aggiunge: «Quando è scomparsa abbiamo ipotizzato una scappatella; poi, col passare dei giorni, abbiamo pensato al peggio». «Non conosciamo i ragazzi che sono stati arrestati - prosegue l'uomo - forse li abbiamo visti qualche volta, ma non sappiamo proprio chi sono». Il papà ricorda la figlia come «una bella bambina, sempre allegra, ma era soprattutto una ragazza tranquilla».
OMICIDIO PREMEDITATO - L'accusa nei confronti dei tre minorenni fermati è di omicidio premeditato e occultamento di cadavere. Stando a quanto riportato gli investigatori i tre ragazzi, di 15, 16 e 17 anni, nel corso dell’interrogatorio cui sono stati sottoposti in nottata, «hanno reso piena confessione».
UNO DEI TRE INDAGATI SEGUITO DAI SERVIZI SOCIALI - Intanto emergono alcuni particolari sui tre ragazzi arrestati. In particolare, uno dei tre minorenni accusati dell'omicidio di Lorena Cultraro era seguito dai servizi sociali del comune di Niscemi. Lo rivela il sindaco Giovanni Di Martino che per il giorno dei funerali, la cui data sarà stabilita dopo l'autopsia sul corpo della ragazza, ha proclamato il lutto cittadino. «I tre ragazzi - dice Di Martino - appartengono a famiglie normali, il padre di uno di loro era tornato da poco in paese dopo un periodo trascorso all'estero per lavoro». «Tutta la cittadinanza è sconvolta da questa tragedia - dice il sindaco -. Siamo a fianco dei genitori di Lorena, ai quali il comune darà sostegno, facendosi carico delle spese per i funerali. Abbiamo dichiarato il lutto cittadino per il giorno delle esequie».
CORTEO - I ragazzi di Niscemi hanno organizzato in mattinata un corteo per ricordare la loro coetanea uccisa. «Fuori i mostri da Niscemi». Sono le parole gridate durante la manifestazione. Negli striscioni si leggono frasi come «Lorena hai pagato con la vita per la tua ingenuità», o semplicemente «Giustizia». Del terribile omicidio si è discusso anche nel corso di una commossa assemblea convocata nella scuola della quattordicenne con il preside, gli insegnanti, e gli studenti.
«PENSAVA DI MORIRE DOPO AVER VISTO IL FILM "THE RING"» - Ma c'è anche chi in paese vuole aggiungere alla tragedia della morte di Lorena un tocco horror. «Aveva visto "The Ring", un film horror che l'aveva suggestionata. Qualcuno ha riferito che aveva detto "mi capiterà lo stesso, mi succederà la stessa cosa"» rivela don Rosario Di Dio, insegnante di religione. Nel film «The ring» degli adolescenti muoiono dopo aver visto una videocassetta a causa di una ragazzina che era stata gettata viva in un pozzo poi richiuso.
14 maggio 2008 (da corriere.it 14 maggio)

VIOLENZA CARNALE

Milano: psicologo stupro' paziente, rinviato a giudizio
14 mag 16:02 Cronache
MILANO - Uno psicoterapeuta 69enne milanese e' stato rinviato a giudizio in seguito all'accusa di maltrattamenti e violenza sessuale nei confronti di una paziente di 40 anni che soffriva di una forte depressione e agorafobia. Nel 2003, nelle sedute dallo psicologo a cui si era rivolta, il medico si era preso sempre piu' liberta' nei confronti della sua paziente, passando in breve tempo ai palpeggiamenti e infine allo stupro. Era riuscito a convincere la donna che tutto cio' facesse parte di una sorta di terapia basata sulla 'liberazione del corpo'. Inoltre, le aveva prescritto alcuni farmaci di cui non aveva bisogno, fatto da cui deriva l'accusa di maltrattamenti. (Agr)

martedì 13 maggio 2008

OSSIGENO

SE E' VERO, VERGOGNA!

Palermo, bombola senza ossigeno: donna muore in ospedale

PALERMO (13 maggio) - I bocchettoni d'ossigeno erano tutti occupati, l'unica bombola disponibile era «quasi vuota». Caterina Intravaia, sessantenne di Monreale, è morta il 7 maggio scorso all'ospedale Ingrassia di Palermo. Secondo i parenti, la bombola d'ossigeno che doveva aiutarla a respirare «era in riserva, il manometro segnava rosso». Saranno ora gli inquirenti a verificare se l'ossigeno era nella quantità necessaria a fare fronte alla grave insufficienza respiratoria della donna e le eventuali responsabilità dei medici dell'ospedale siciliano. Come racconta l'edizione locale della Repubblica, domenica Caterina Intravaia, già ricoverata per un mese e mezzo alla Pneumatologia dell'Ingrassia, era arrivata in reparto poco dopo le 17.30 per una fibrosi polmonare con gravi complicazioni e i medici ne avevano disposto il ricovero, se pur in soprannumero. «A un certo punto - ha scritto il fratello della donna nell'esposto presentato alla polizia - ho notato che aveva la bocca nera. Ho verificato che il manometro indicava rosso. Ho chiamato subito l'infermiere». La bombola è stata staccata, la paziente inserita nella rete d'ossigeno dell'ospedale. Infermieri e medici hanno tentato di rianimarla ma le condizioni di Caternia Intravaia erano disperate, la donna è morta due ore dopo. Serafino Garda, direttore generale dell'ospedale, difende l'operato dei colleghi: «Per quanto mi è stato riferito da chi ha operato domenica pomeriggio in reparto - ha detto - non intravedo alcuna irregolarità in tutto ciò che è accaduto. Confidiamo nell'operato della magistratura». Gli investigatori hanno sequestrato la cartella clinica della donna, sulla quale verrà effettuato l'esame autoprtico per chiarirne le cause del decesso. (da ilmessaggero.it 13 maggio)

NUOVI SCHIAVI

13 mag 04:19
Torino: romene minorenni schiave, 4 arresti
TORINO - Riducevano in schiavitu' romene minorenni per avviarle alla prostituzione. I carabinieri di Torino hanno arrestato 4 persone, tra cui anche una donna, tutti immigrati. Le ragazze venivano attirate in Italia con la promessa di un lavoro, ma poi venivano rinchiuse in dormitori-prigione e finivano sul marciapiedi. L'organizzazione criminale aveva filiali anche in Spagna e Portogallo. (Agr)

domenica 11 maggio 2008

INFEZIONI NOSOCOMIALI

Spagna: infezione in ospedale Madrid, 18 morti in 20 mesi
11 mag 15:11 Esteri
MADRID - Sono 18 le persone morte negli ultimi 20 mesi in un grande ospedale di Madrid. Le vittime hanno contratto un'infezione dovuta al batterio Acinetobacter Baumannii, che ha contagiato complessivamente 252 pazienti. Lo rende noto oggi il quotidiano spagnolo 'El Pais'. L'ospedale e' stato costretto a distruggere la sua unita' di cure intensive per poi ricostruirne una nuova non contaminata. (Agr)

fMRI ED ETICA

fMRI ed etica
La risonanza magnetica funzionale è sempre più impiegata per visualizzare le funzioni cerebrali, tra le quali anche le funzioni psichiche. Tra queste, vi sono anche le funzioni morali, che sono state localizzate, nell'insula e nel putamen. Puoi leggere qui http://www.sciencedaily.com­ /releases/2008/05/080508143321.htm.
Ne sapremo di più fra qualche tempo, ma intanto dobbiamo cominciare a pensare a quello che ciascuno di noi è, sia per il contributo della genetica sia per quello dell'educazione e delle esperienze acquisite.
Dovremo anche pensare alla responsabilità di ciascuno, e immaginare cosa potrebbe accadere se la nostra condotta etica fosse determinata da una dimostrata funzione cerebrale.
Sotto diverse spoglie, è sempre Lombroso che ritorna.

sabato 10 maggio 2008

TOSSICODIPENDENZA

10 Maggio 2008
Il generale Barry McCaffrey, ex direttore dell'Ufficio nazionale della Casa Bianca sulla politica delle droghe, ha affermato che il sistema giudiziario ha grandi potenzialita’ nell’affrontare la questione della tossicodipendenza."L’abuso di droghe non e’ un problema di altri, e’ il problema di tutti", ha detto McCaffrey, zar antidroga per cinque anni del Presidente Bill Clinton. McCaffrey ha parlato a una platea di circa cento persone nel corso di una conferenza della Mississippi Association of Drug Court Professionals, l’associazione che riunisce gli operatori dei tribunali della droga.I tribunali della droga, attraverso il trattamento sanitario ed il controllo piuttosto che il carcere, servono per riabilitare coloro che commettono un crimine dopo aver abusato di alcool e droga.Circa 1600 persone in Mississippi sono iscritte ai venticinque programmi statali sulla droga. Cinque nuovi programmi sono stati creati negli ultimi anni. McCaffrey ha ricordato che circa 16 milioni di persone negli Stati Uniti abusano cronicamente di droga e alcol. Il sistema dei tribunali della tossicodipendenza –partito con una dozzina di giudici nel 1996 per arrivare oggi a piu’ di due mila tribunali- consente una collaborazione tra l’autorita’ giudiziaria e gli operatori sanitari. Curare un tossicodipendente costa circa 2500 dollari ogni anno rispetto ai circa 17000 dollari necessari per tenerlo in prigione. Un tossicodipendente non curato costa alla comunita’ circa 48000 dollari ogni anno in criminalita', cure mediche e altro. (da ADUC salute 10 maggio 2008)

VIOLENZA SESSUALE

» 2008-05-10 18:31
VIOLENZA SESSUALE: PIAGA DA NORD A SUD, OGGI 6 ARRESTI
ROMA - Non ha fine la piaga della violenza sessuale: solo oggi sei uomini sono stati colpiti da altrettanti provvedimenti restrittivi per abusi compiuti su alcune donne. A Milano un bulgaro di 26 anni è stato sottoposto a fermo perché accusato di aver violentato la moglie e un'altra donna, entrambe romene, che costringeva anche a prostituirsi. L'uomo è stato trovato in una baracca lungo la tratta ferroviaria tra Milano e Pioltello (Milano) dagli agenti della Polfer. E' stata una delle due vittime, di 40 anni, a raccontare la situazione in cui era costretta a vivere: ha detto di essere giunta in Italia per prostituirsi dovendo mantenere i figli e il marito rimasti in Romania e che, una volta qui, era stata costretta dal bulgaro a convivere con lui e la moglie, entrambe costrette a prostituirsi per lui e sottoposte ad abusi. Le due romene sono state sistemate in comunità protette. L'uomo è accusato di violenza sessuale, sequestro di persona, induzione alla prostituzione e maltrattamenti. A Sondrio si terrà nelle prossime ore l'interrogatorio di convalida del fermo davanti al Gip dell' operaio algerino, con regolare permesso di soggiorno, accusato di violenza sessuale aggravata e continuata nei confronti di una valtellinese di 49 anni. La violenza sessuale è avvenuta dopo che l'immigrato aveva trascorso la serata di giovedì con la vittima e altri due amici, un'altra donna italiana e un marocchino, in un paio di bar del capoluogo valtellinese. Poi la comitiva, a notte fonda, si era spostata in riva al torrente Mallero, sempre in città, dove il marocchino, che faceva parte del gruppo, vive da qualche tempo all'interno di una tenda. All'esterno del capanno si è consumato lo stupro ai danni di una quarantanovenne, rimasta in balia dell'algerino per circa un'ora. L'altro straniero, in compagnia di un'altra valtellinese, invece, era all'interno della tenda. L'episodio è avvenuto in un ambiente di alto degrado. Dopo lo stupro, l'algerino è fuggito. La donna vittima della violenza sessuale, con gli abiti sporchi di sangue e lividi al volto e alla schiena per la colluttazione avuta con lo stupratore nel tentativo di resistergli, ha dato lei stessa l'allarme al 113 ed è stata trasportata con un'ambulanza all'ospedale civile di Sondrio. L'algerino è stato rintracciato e fermato poche ore dopo. La polizia ha arrestato a Cosenza due rumeni, Elvis Marcius, di 23 anni, e Adrian Sava, di 24, con l'accusa di avere sequestrato e violentato una ragazza boliviana. I fatti che hanno portato all'arresto dei due rumeni risalgono al 28 febbraio scorso, quando la giovane boliviana era andata ad una festa insieme al fidanzato col quale, successivamente, ebbe avuto una lite. I due rumeni, che la boliviana conosceva, hanno poi offerto alla giovane un passaggio per accompagnarla a casa. Durante il tragitto, Marcius e Sava hanno portato la ragazza in una casa dove l'hanno tenuta segregata, violentandola per tutta la notte. A Barletta (Bari), ricercato con l'accusa di aver compiuto atti sessuali con una tredicenne, di aver maltrattato la moglie trentacinquenne, la figlia di otto anni e una ragazzina di 15 anni che la moglie aveva avuto da un altro uomo, un pluripregiudicato di 43 anni, di Barletta, si è costituito. E sempre in provincia di Bari, a Trani, un magrebino di 56 anni è stato arrestato dai carabinieri a Trani con l'accusa di aver violentato la sua ex compagna. Medicata in ospedale, la vittima della violenza è stata giudicata guaribile in dieci giorni: sul corpo ha diverse escoriazioni. (da ansa.it)

ALCOOL E INCIDENTI STRADALI

INCIDENTI STRADALI: ITALIANI NON CONOSCONO LIMITI ALCOOL
ROMA - Sono ancora tanti gli italiani che si mettono al volante dopo avere consumato una quantità eccessiva di bevande alcoliche. Nei primi tre mesi dell'anno la Polizia stradale ha accertato 7.261 infrazioni all'articolo 186 del Codice della strada, che punisce la guida in stato di ebbrezza. Nello stesso periodo del 2007 erano circa il 10% in meno. Secondo una ricerca commissionata da Direct Line a Nextplora uno dei problemi riguarda la mancanza di conoscenza della legge: l'indagine, effettuata su un campione di 1.137 automobilisti italiani, rivela che solo il 36% degli intervistati sa quale è il limite per l'assunzione di alcool prima della guida previsto dalla legge (0,5 grammi per litro). Inoltre solo il 65% degli intervistati concorda con la normativa vigente mentre il 10% si dichiara invece favorevole a maggiori controlli, limiti più bassi e sanzioni più severe. Alcuni mesi fa il governo italiano ha varato una legge che prevede un ulteriore inasprimento delle sanzioni per chi guida in stato di ebbrezza. E aumentano anche i controlli su strada: secondo i dati del Ministero dell'Interno e di quello dei Trasporti sono stati circa 800 mila nel 2007, quasi il triplo rispetto al 2006. Nei primi tre mesi del 2008 se ne contano già circa 300 mila ma il traguardo dei 2 milioni di controlli programmati è ancora lontano. Secondo dati del 2007 l'Italia presenta la più bassa percentuale di controlli su strada rispetto alla media europea: siamo a una percentuale di 2,3 controlli all'anno ogni 100 patentati. Gli automobilisti italiani "rischiano" di essere fermati una volta ogni 44 anni. Molto diverso lo scenario europeo: paesi come Inghilterra, Francia e Spagna hanno investito tanto sulla lotta all'alcol, emanando norme severe ed aumentando notevolmente i controlli su strada. In Francia si effettuano 7-8 milioni di controlli l'anno, in Spagna, 3-4 milioni (da ansa.it)

NUOVI SCHIAVI

HUMAN TRAFFICKINGToday's Slave Trade

05/09/08

A Western man negotiating for a young Thai girl (far right), who clutches the arm of her trafficker. After settling on a price, the man left with the girl, and the trafficker left with her payment. Photo courtesy of the U.S. State Department.
In 1999, a teenage girl was taken from a Haitian orphanage and smuggled—using phony documentation—into Miami, where she was forced to work as a domestic servant for up to 15 hours a day, seven days a week. She was never paid, not allowed to go to school, occasionally beaten, and subjected to other inhumane treatment. After suffering for nearly six years, she managed to escape in 2005. This March, justice was finally served when three of her captors were convicted in the case.
This is just one of hundreds of heart-breaking human trafficking cases the FBI investigates each year, in conjunction with local, state, and federal partners such as Immigration and Customs Enforcement. Our Legal Attachés stationed in embassies around the world also support our investigations that have an international nexus—which many do—by coordinating with our global partners.
Using a multi-pronged strategy, we address human trafficking by:
Participating in joint law enforcement task forces (there are up to 30 such task forces around the country right now);
Using intelligence to identify traffickers and gain insights into how they conduct their operations (i.e., finances, logistics);
Looking at possible human trafficking elements in cases initially identified as human smuggling, Internet crimes against children, and/or sex tourism matters; and
Perhaps most importantly, working closely with trafficking victims—many of whom don't speak English—to enlist their help in prosecuting their captors AND to make sure they get the support they need to cope with the horrors they've been through and get back on their feet.
Training is another important aspect of how we address the human trafficking problem. In many instances, local police officers are the first ones on the scene in a suspected case, and it's important that they know what to look for. Bureau agents who have worked a lot of these cases can offer their own expertise and experiences to state and local officers at regional training sessions.
And as more states pass their own anti-trafficking legislation (27 so far), additional human trafficking cases will be prosecuted locally, so it's even more important that local police departments fully understand the crime.
The majority of victims in FBI human trafficking cases are woman and young girls from Central American and Asian countries. They are primarily forced into the commercial sex industry and, like the young teen from Haiti, domestic servitude. Men and boys are typically victimized in the migrant farming, restaurant, and other service-related industries. However, there are an increasing number of young males being forced into the commercial sex industry as well.
But not all of the victims of human trafficking in the U.S. are foreign nationals; some are American citizens or residents. For example, an Anchorage man was found guilty in February of recruiting young women—mostly runaways from other parts of the country—to work for him as prostitutes. He controlled them by getting them addicted to crack cocaine, confining them to a small closet for days at a time, and beating them.
If you believe someone you know might be a victim, contact your local FBI office or the Department of Justice trafficking hotline at 1-888-428-7581.
Resources: - FBI Human Trafficking webpage- Human Trafficking: FBI Initiatives- Human Trafficking: An Intelligence Report
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venerdì 9 maggio 2008

UBRIACA DA DISINFETTANTE

Rovigo: ubriaca dopo incidente, colpa dell'ospedale
09 mag 21:03 Cronache
ROVIGO - Ubriaca a causa dell'alcol, ha pero' evitato una multa da quasi 700 euro e il ritiro della patente. E' successo a una 40enne polesana, che ha dimostrato come la colpa fosse del disinfettante dell'ambulatorio dell'ospedale dov'era stata portata dopo un incidente stradale. (Agr)

mercoledì 7 maggio 2008

ERRORI MEDICI

Sanita': 15 mila denunce l'anno per i medici, 1.500 per chirurghi

Roma, 6 mag. (Adnkronos Salute) - E' impressionante il numero di denunce per errori medici in Italia. "Sono quadruplicate in dieci anni, tanto che secondo i dati Ania (Associazione nazionale imprese assicuratrici) sono passate da 3.154 nel 1994 a 11.932 nel 2004. Oggi il dato si aggira intorno a quota 15 mila, e si tratta di una sottostima". Parola di Antonio Mussa, direttore del Dipartimento di oncologia dell'azienda ospedaliera Le Molinette di Torino, intervenuto alla presentazione oggi a Roma dell'VIII Convegno di primavera della Società italiana di chirurgia (Sic), in programma nel capoluogo piemontese il 9 e 10 maggio. "Non esiste la possibilità di quantificare con precisione questo fenomeno - prosegue Mussa - l'unico dato accessibile è la percentuale di cause per malpractice valutata da una commissione tecnica istituita dal ministero della Salute nel 2005". Secondo la 'fotografia' dei tecnici, "la chirurgia è al quarto posto nella classifica delle specialità più bersagliate dalle cause (10%), dopo il record di ortopedia (16,5%), oncologia (13%) e ostetricia (11%)". Insomma, le denunce a carico dei 'maghi del bisturi' possono essere stimate "intorno a 1.500 ogni anno". "In pratica - dice Roberto Tersigni, presidente della Sic - ben quattro chirurghi su cinque ricevono, nel corso della propria vita professionale, almeno una richiesta di risarcimento o un avviso di garanzia per un presunto errore. E in generale i medici italiani trascorrono almeno un terzo della loro vita lavorativa a barcamenarsi tra carte bollate, processi e tribunali. Non è che oggi si sbaglia di più - precisa il chirurgo - è che sono aumentate le denunce". Lo testimoniano anche i dati dell'Amami, l'Associazione medici accusati di malpractice ingiustamente, citati oggi dai chirurghi. "L'80% delle denunce e dei procedimenti a carico dei colleghi - dice, infatti Mussa - finisce di fatto archiviato, perché il fatto non sussiste. Ma questo dopo vicende che durano in media 3-5 anni". Passare attraverso le forche caudine di un procedimento giudiziario non lascia il 'camice verde' senza danni. "C'è chi, per non esporsi più al rischio di denunce, rinuncia a interventi rischiosi o impegnativi", sottolinea il presidente della Sic. "Ho visto allievi - gli fa eco Mussa - messi sotto processo e poi assolti, che ancora faticano a entrare in sala operatoria, e un altro che alla fine ha chiesto un risarcimento per danno biologico". Insomma, le conseguenze dello 'stress da denuncia' rischiano di essere pesanti, specie per i giovani bisturi. "In ogni equipe ci sono medici che non operano, se non a livello semplice, ed eseguono interventi quasi privi di rischi - dice Enrico De Antoni, presidente eletto della Sic - E' giusto accertare le modalità di un decesso o verificare la correttezza di procedute. Ma oggi arrivano denunce per fatti avvenuti anche 10 anni fa. Occorrerebbe finalmente varare una legislazione moderna e adeguata in materia, che riconosca l'atto medico a fine terapeutico, preveda la differenza nel penale tra colpa grave e lieve del medico, come pure la necessità di dimostrare il nesso di causalità tra l'operato del 'camice bianco' e l'evento avverso. Infine, il procedimento penale deve essere a querela di parte e non d'ufficio. E si deve prevedere l'assicurazione obbligatoria per il chirurgo. E' importante - conclude - istituire come all'estero un albo dei periti, all'interno del quale il tribunale possa scegliere un consulente doc, in grado di valutare davvero l'operato del medico".

NUOVI SCHIAVI

Questa volta si tratta di prostitute cinesi a Roma. Trovarle è facilissimo, basta guardare negli annunci economici del più noto quotidiano della capitale.
Leggi qui http://espresso.repubblica.it/dettaglio-local/Schiave-del-sesso-invasione-cinese/2021749

CANTIERI EDILI

Da anni vado dicendo che non abbiamo alcun bisogno di nuove leggi sugli infortuni del lavoro, ma solo di una valida sorveglianza sui luoghi del lavoro e di ispezioni serie e non preavvertite. Leggi questa notizia ANSA.

Irregolare 58% cantieri edili
Oltre la meta' aziende ispezionate non rispetta la normativa
(ANSA) - ROMA, 7 MAG - Il 58% dei cantieri edili ispezionati non rispetta la normativa sul lavoro, dice il ministero del Lavoro e della Previdenza Sociale. Prese in esame le ispezioni del periodo 1 agosto 2006-31 marzo 2008: sono stati ispezionati 42.454 cantieri, per un totale di 67.313 aziende ispezionate, delle quali 38.742 sono risultate irregolari. Le attivita' imprenditoriali che hanno ricevuto provvedimenti di sospensione sono state 5.282, di queste 2.741 (52%) hanno poi regolarizzato la loro posizione.

REATI

OMICIDI IN CALO
LEGGI QUI http://www.lastampa.it/redazione/cmsSezioni/cronache/200805articoli/32588girata.asp

lunedì 5 maggio 2008

TELEPATOLOGIA

Nell'ultimo numero degli Archives of Pathology and Laboratory Medicine (vol. 132, fasc, 5, maggio 2008) un interessante articolo http://arpa.allenpress.com/arpaonline/?request=get-document&doi=10.1043/1543-2165(2008)132[743:PAOTUM]2.0.CO;2 descrive le prospettive della telepatologia, cioè della possibilità di mettere in rete preparati isto-cito-patologici per avere un'altra opinione diagnostica da parte di ultra- specialisti del settore.
Correlazioni importanti esisterebbero con la teleradiologia (vedi il post della teleradiologia).
La medicina legale è nominata, perchè la telepatologia, con il consulto plurimo, metterebbe al riparo da accuse.

INFANTICIDI

Germania, cadaveri di tre neonati trovati in un congelatore
Reuters - da 2 ore 35 minuti
DUESSELDORF, Germania (Reuters) - Una donna è stata portata in carcere in Germania dopo che i cadaveri di tre neonati sono stati trovati in un congelatore nel seminterrato di un'abitazione privata, riferiscono oggi polizia e magistrati.
In un comunicato, le autorità dicono di avere aperto un'indagine sulla morte dei bambini, scoperti ieri dopo la segnalazione dei residenti di Wenden-Moellmicke, a est di Colonia.
Un'ondata di infanticidi da parte di giovani madri tedesche, molte delle quali delle regioni orientali con condizioni di vita difficili, ha scosso il Paese e ha spinto ad aprire un dibattito politico.
In un caso in particolare, una donna nella cittadina orientale di Brieskow-Finkenheerd è stata condannata a 15 anni di carcere per aver ucciso otto suoi figli e averne sepolti alcuni in aiuole di fiori, secchi e acquari.

domenica 4 maggio 2008

CONCORSI UNIVERSITARI

Ho conosciuto il prof. Giorgio Chinnici tanti anni fa, e non lo sento da allora. Di lui, ho letto una monografia sulla mafia. Era un ricercatore molto valido, e mi dispiace che la sua carriera sia stata interrotta. Se leggerai queste righe, caro Giorgio, ricordati che i valori dell'intelletto sono superiori ai valori della carriera. Ciao, fatti sentire.

Fece ricorso al Tar, la sentenza arriva 18 anni dopo, quando il professore è già in pensione
PALERMO (4 maggio) - Una sentenza arrivata dopo 18 anni, quando ormai il professore che aveva fatto ricorso è in pensione. Il Tar del Lazio ha accolto il ricorso presentato da Giorgio Chinnici, contro la nomina di 4 docenti dell'università di Palermo con il quale si contestava la presunta illegittimità della composizione della commissione aggiudicatrice, il Tar ha annullato il concorso bandito nel 90 dal ministero dell'Università per quattro posti di docente di statistica sociale a Palermo. Se la sentenza diventerà definitiva una delle vincitrici diventerebbe una semplice ricercatrice, mentre gli altri ricercatori tornerebbero a fare i docenti associati. «Sono contento - commenta amareggiato il criminologo ed ex presidente del Consiglio comunale di Palermo - ma, come diceva nel Settecento Beccaria, non c'è peggior ingiustizia di una giustizia che arriva in ritardo».

PRECIPITAZIONE

Questo pare proprio un gran brutto caso.

Fermato: si butta da caserma Cc
Romeno si è suicidato nel Frusinate
Poco dopo essere stato fermato dai carabinieri, un romeno si è suicidato gettandosi dalla finestra della caserma nella quale era stato condotto. E' accaduto a Fontana Liri, in provincia di Frosinone. Quando i militi dell' Arma stavano già per congedarlo, il romeno ha aperto la finestra e si è gettato dal secondo piano morendo sul colpo. Sul posto sono intervenuti i sanitari del 118 che hanno potuto solo constatare il decesso dell'uomo. (da tgcom.it, 4 maggio)

sabato 3 maggio 2008

CANNABIS

Droga: scoperta enorme piantagione di marijuana a Gela
03 mag 06:19 Cronache
GELA (Caltanissetta) - Una piantagione di marijuana composta da oltre ventimila piantine e' stata scoperta dalla polizia nelle campagne di Gela. Si tratta di una tra le piu' grandi coltivazioni in serra di stupefacente mai rinvenuta: si estendeva per 12.500 metri quadrati. Accanto alla piantagione scoperto un capannone all'interno del quale le piante venivano fatte essiccare. Denunciato a piede libero il proprietario dell'appezzamento di terreno, che si trova in contrada Feudo Nobile. In corso le indagini per risalire alle altre persone coinvolte. (Agr)

TELERADIOLOGIA

Ricevo dal blog Legal Medicine, tramite feedblitz@mail.feedblitz.com , e traduco:

I pericoli della TELERADIOLOGIA Teleradiologia, che cos'è? E 'la trasmissione elettronica di immagini radiologiche di un paziente, come ad esempio i raggi X, TC e RM, da una località a un'altra ai fini della interpretazione e / o di consultazione .... e quasi tutti gli ospedali di oggi hanno di questi servizi. Essa fornisce a tutte le ore del giorno servizi professionali, spesso a costo inferiore di un completo servizio di radiologia di personale in loco. Abbiamo appena concluso un caso di negligenza medica in Virginia che coinvolge la teleradiologia, e purtroppo le carenze del teleradiologo nel nostro caso ha provocato l'inutile morte di un uomo di 47 anni. La società di teleradiologia coinvolta nel caso è una delle più grandi nel mondo, NightHawk Servizi di Radiologia. Il nostro ospedale locale, Carilion Roanoke Memorial Hospital, ha stipulato contratti con NightHawk per fornire servizi radiologici. Il paziente è arrivato in ospedale con una storia di un aneurisma del torace e lamentandosi di dolori alla schiena e al fianco. Il Pronto Soccorso medico era a conoscenza della possibilità che un aneurisma poteva essere la causa dei sintomi del paziente ed era anche consapevole che una rottura dell’aneurisma significava morte certa. Così è stata correttamente ordinato una TAC toracica / addominale per verificare lo stato dell’ aneurisma. Il Radiologo non era disponibile presso l'ospedale, cosicché le immagini sono stati inviate, fondamentalmente come allegato a una e-mail, a NightHawk. NightHawk poi trasmesso il film CT, sempre via Internet, a un radiologo seduto nella sua casa in Louisiana per l’ interpretazione. Purtroppo, il radiologo ha letto male le immagini e diagnosticato che non vi era stata alcuna modifica da aneurisma e comunicato le sue conclusioni al Pronto Soccorso medico, che ha inviato a casa il paziente. Le immagini effettivamente dimostravano l'aneurisma e il sanguinamento. Il paziente è stato trovato morto da un membro della famiglia 5 giorni dopo. La causa della morte – rottura intra- toracica dell’aneurisma! Sono tutti dell’idea che utilizzare la tecnologia rende più produttivi e più sicuri. Tuttavia, quando andiamo al nostro ospedale locale, come si fa a sapere chi fa realmente la diagnosi? Si tratta di un medico locale che è facilmente accessibile (e responsabile) o è un medico seduto a casa sua o in Louisiana o in India o in Cina? E’ qualcosa che dà da pensare!

zibaldone medico legale: COPPIA MASSACRATA

zibaldone medico legale: COPPIA MASSACRATA

zibaldone medico legale: MORTE DEGNA

zibaldone medico legale: MORTE DEGNA

venerdì 2 maggio 2008

VIOLENZA SESSUALE

02 mag 16:05
Messina: condanna a un anno e due mesi per baci sulla guancia
MESSINA - Un anno e due mesi di reclusione per violenza sessuale, l'interdizione dai pubblici uffici e un risarcimento di diecimila euro. E' il prezzo di due baci sulle guance. Che una 24enne di Messina non voleva ricevere e, per questo, ha denunciato il portiere del suo palazzo. L'uomo, entrato in casa della ragazza, era stato messo in fuga dalle urla della stessa dopo i baci galeotti. (Agr)
Ragazzi, non vi pare di esagerare? Per fortuna che le condanne penali sono in massima parte solo simbiliche.

RICERCA SCIENTIFICA?

A quanto risulta, l'università di Napoli Federico II° avrebbe dato circa 8000 Euro per finanziare fotografie e calendari di studentesse della medesima università. Non è una grande cifra, ma è quello che serve annualmente a finire la quarta settimana di ogni mese dell'anno per chi ora non ci riesce. Peggio ancora, sono soldi pubblici, sprecati in frivolezze, con l'aria che tira.
Magnifico Rettore, sono consapevole che questi soldi saranno stati mascherati in chissà quale progetto di ricerca e che magari non ne hai avuto contezza, ma sono altrettanto consapevole che magari altri e più consistenti fondi saranno mascherati e nascosti in nebulosi progetti di ricerca. Voglio dire, che quei soldi escono dalle tasche quasi vuote della gente, e che se Tu li sprechi o permetti che vengano sprecati meglio faresti a dimetterti. http://www.repubblica.it/2008/04/sezioni/scuola_e_universita/servizi/polemica-federico-secondo/polemica-federico-secondo/polemica-federico-secondo.html

TRATTATO DI MEDICINA LEGALE E SCIENZE AFFINI

E' uscito da CEDAM l'ultimo volume (il nono) del Trattato di Medicina legale e Scienze affini. Con questo volume termina il trattato. Sono particolarmente soddisfatto del risultato scientifico e commerciale. Desidero ringraziare pubblicamente tutti gli Autori dei vari capitoli, e coloro che hanno rinunciato a proseguire nella fatica per ragioni che non spetta a me sindacare. Chiunque si sia impegnato nella scrittura scientifica che non sia un mero rapporto di un'indagine sa bene quanto costi mettere insieme i dati, ordinarli, tradurli in un linguaggio comprensibile anche per il lettore che non sia medico, o rispettivamente non sia giurista.
Dal 1998, anno di pubblicazione del primo volume, alcuni autori sono deceduti. Non posso ricordarli qui e ora, perchè rischierei di dimenticarne qualcuno. Permettemi però di ricordare con affetto almeno il prof. Francesco Introna (1925- 2007), un grande Maestro della disciplina, che è stato il mio insegnante quando ero studente e specializzando.

MORTE DEGNA

Forse non tutti sanno che la legge spagnola sulla morte degna (o dignitosa) è stata preceduta di alcuni mesi da analoga legge nello stato del Rio Negro, in Argentina http://www.4semanas.com.ar/29022008/muertedigna.htm e che in Messico una legge simile è stata approvata all'unanimità dal Senato ed inviata alla Camera per la definitiva approvazione.
Non ho ancora trovato il testo della legge spagnola e della legge messicana, ma il testo della legge dello stato del Rio Grande mi sembra molto umano e condivisibile, anche se- devo pur dirlo- non ci trovo niente di nuovo rispetto a quello che in Italia abbiamo già nel codice deontologico e nella lettera del 1982 del card. Sjeper (cfr. la mia ormai datata Eutanasia: diritto di vivere e diritto di morire, 1982, CEDAM). Mi riprometto però di scrivere qualcosa su questo tema. Spero che non rimanga solo una promessa.

giovedì 1 maggio 2008

IMPRONTE DIGITALI

Per far luce sul duplice delitto avvenuto due anni e mezzo fa i carabinieri hanno avviato una vasta operazione di schedatura degli abitanti della località
Anziani coniugi uccisi a Enegorilevate impronte a tutti i residenti
Anziani coniugi uccisi a Enegorilevate impronte a tutti i residenti" src="http://www.repubblica.it/2008/05/sezioni/cronaca/enego-delitto/enego-delitto/foto_12837207_00110.jpg" width=230> ENEGO (Vicenza) - Il duplice omicidio di una coppia di anziani a Enego, nel vicentino, a distanza di due anni e mezzo è ancora irrisolto. I carabinieri hanno quindi deciso di dare una svolta alle indagini rilevando le impronte digitali di tutti i residenti per far luce sul delitto di Domenico Viola, 83 anni e sua moglie Angela Valle, 78 anni, uccisi nella loro casa il 17 novembre 2005. Per risolvere il caso che sconvolse l'intera comunità dell'altopiano di Asiago (Vicenza), i carabinieri hanno iniziato la più vasta operazione di schedatura mai avvenuta in Italia. Da qualche giorno, come sottolinea oggi il Giornale di Vicenza, gran parte dei 2018 eneghesi stanno sfilando, chiamati in ordine alfabetico, nella caserma dei militari. L'anziana coppia di coniugi era stata trucidata nella loro sobria e ben tenuta casa di via Coste di Qua, in una contrada montana, a circa 800 metri di altezza a pochi chilometri dal centro di Enego. I due pensionati - genitori di cinque figli e molto conosciuti in paese dove Miola era stato sindaco negli anni Settanta e sua moglie maestra elementare per decenni - erano stati uccisi con violenti colpi alla testa inflitti con un'arma impropria pesante, forse una sbarra di ferro. L'aggressione, secondo le ricostruzioni dei carabinieri che conducono le indagini coordinate dal pm Giovanni Parolin, sarebbe stata improvvisa, presumibilmente da parte di qualcuno che gli anziani potevano conoscere (sulla porta non ci sono segni di effrazione) o dal quale non si attendevano gesti offensivi. In base alle prime ricostruzioni l'ipotesi più probabile era quella di una rapina finita male, compiuta non dalle bande del Nord specializzate nelle irruzioni nelle ville, ma da personaggi locali. Ipotesi ancora considerata dagli inquirenti che ora setacciano le impronte digitali cercando il killer tra i residenti di Enego. (1 maggio 2008) (da repubblica.it)

NUOVI SCHIAVI

Scoperto traffico di esseri umani, sette arresti tra Italia e Brasile

ROMA (30 aprile) - Sette cittadini brasiliani sono stati arrestati tra l'Italia e il Brasile nel corso di un'operazione contro la tratta degli esseri umani finalizzata alla prostituzione. Tre persone sono state arrestate in Brasile, quattro sono finite in manette tra Milano, Padova e Treviso. L'organizzazione operava nel nord Italia dove le donne, che venivano fatte arrivare dal Brasile in Italia come turiste, erano costrette a prostituirsi in locali notturni. Il blitz è stato portato a termine dalle forze di polizia italiane e brasilane. La collaborazione tra gli inquirenti dei due Paesi è il risultato degli accordi siglati il 31 gennaio scorso a Rio de Janeiro dal vice capo della polizia Nicola Cavaliere e dal Segretario alla sicurezza Josè Mariano Beltrame. Sulla base di questi accordi, che consentono contatti diretti tra gli investigatori impegnati nelle indagini e rapidità nello scambio di informazioni, un funzionario brasiliano ha seguito le fasi conclusive dell'operazione in Italia, in stretto contatto con l'Interpol e le squadre mobili interessate.Nei confronti dei quattro fermati in Italia, le autorità brasiliane hanno già avanzato richiesta di estradizione. (da ilmessaggero.it)

NUOVI SCHIAVI

30 apr 21:23
Cina: indagini su bambini-schiavi nelle fabbriche del Guangdong
PECHINO - Le autorita' cinesi indagano sull'ipotesi che centinaia di bambini, la maggior parte di eta' compresa fra i 9 e i 16 anni, siano stati venduti come schiavi nelle fabbriche della provincia meridionale del Guangdong negli ultimi cinque anni. Secondo quanto pubblicato da un giornale locale, i genitori li avrebbero venduti a delle bande criminali che a loro volta li hanno venduti ad agenzie di collocamento o direttamente alle fabbriche. (AgR)