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giovedì 21 aprile 2011

serial killer?

di lei si erano perse le tracce durante una gita col marito e la figlia a Colle San Marco
Ventinovenne sgozzata ad Ascoli
Sul cadavere una svastica
Sul corpo di Carmela Rea siringhe e segni di violenza ma non sessuale, sfigurato il volto
di lei si erano perse le tracce durante una gita col marito e la figlia a Colle San Marco

Ventinovenne sgozzata ad Ascoli
Sul cadavere una svastica

Sul corpo di Carmela Rea siringhe e segni di violenza ma non sessuale, sfigurato il volto


Ripe di Civitella, il luogo in cui è stato trovato il corpo di Carmela Rea
MILANO - È stata sgozzata Carmela Rea, detta Melania, la 29enne di cui si erano perse le tracce il 18 aprile sul pianoro di Colle San Marco, ad Ascoli Piceno, e ritrovata morta mercoledì pomeriggio. Sul cadavere una svastica, incisa sulla schiena, e segni di violenza, ma non sessuale. Il corpo è stato trovato dopo una telefonata anonima al 113, a Ripe di Civitella (Teramo), una zona boscosa a 18 chilometri in linea d'aria dal punto in cui Melania era scomparsa. La zona del ritrovamento è vicina all'area militare di Casermette usata per le esercitazioni di tiro. Al momento del ritrovamento, gli inquirenti si sono trovati di fronte un corpo nudo, con una siringa infilata sul collo forse in un tentativo di depistaggio e col volto sfigurato.

L'ALLONTANAMENTO - La donna si era recata in gita a Colle San Marco col marito Salvatore Parolisi, sottufficiale dell'esercito in servizio presso il 235/o Reggimento Piceno, e con la loro figlioletta di un anno e mezzo. La presenza della famigliola è stata confermata dal gestore di un chiosco bar nei pressi di alcuni campi da tennis in disuso. «Devo andare in bagno, torno subito» avrebbe detto Carmela al coniuge, prima di allontanarsi dal parco dove la bimba giocava in altalena. La donna però non è mai tornata indietro, né è stata vista dai gestori del bar-ristorante «Il Cacciatore», distante non più di 200 metri dal parco giochi.



INVESTIGATORI AL LAVORO - Ora gli investigatori sono al lavoro per capire cosa sia successo: se la donna sia arrivata in auto, magari con qualcuno che conosceva e di cui si fidava, oppure se sia stata stordita e uccisa altrove e poi trasportata in mezzo ai boschi. La coppia, di origini napoletane, abitava a Folignano. Secondo i familiari, la vita di Melania non aveva ombre: aveva sofferto di depressione post parto ma ne era uscita. Le ricerche si sono svolte a vasto raggio con la partecipazione di carabinieri, polizia, vigili del fuoco, speleologi del Cai, Protezione civile e unità cinofile. Sono stati sentiti anche i pastori che pascolano i loro greggi a poca distanza da dove la donna è stata vista per l'ultima volta. «È inspiegabile, inspiegabile» ha detto sconvolto il fratello Michele che aveva anche lanciato un appello a Carmela tramite Pomeriggio 5. Tutte le ipotesi sono aperte, dal raptus di follia a possibili vendette dai contorni tutti da accertare.

COINCIDENZA MACABRA - E c'è anche una macabra coincidenza: il luogo in cui Carmela è scomparsa è poco distante dal Bosco dell'Impero, dove il 5 gennaio scorso fu rinvenuto il cadavere di Rossella Goffo, la funzionaria della Prefettura di Ancona, anche lei scomparsa mesi prima, bruna e con i capelli lunghi come Melania. Per il caso della Goffo c'è però un indagato per omicidio, l'operatore della questura di Ascoli Alvaro Binni, amico della vittima, che proclama la sua innocenza.

Redazione online
20 aprile 2011(ultima modifica: 21 aprile 2011)

mercoledì 14 maggio 2008

UCCISA A 14 ANNI!

Fermati tre minorenni per il delitto del nisseno
Il papà di Lorena: "Incinta? Non ci credo"
Parla il padre della 14enne uccisa a Niscemi: «Con noi non aveva mai parlato di una gravidanza»
NISCEMI (Caltanissetta) - «Mia figlia non ci aveva mai detto nulla sulla possibilità che fosse incinta. Non ne aveva parlato neanche con sua madre e io non ci credo». All'indomani della tragica scoperta del corpo semi-carbonizzato di Lorena Cultraro, la ragazza di 14 anni uccisa a Niscemi da tre minorenni, il padre della ragazzina, Giuseppe Cultraro, mette in dubbio la veridicità del racconto fatto dai tre fermati. E in particolar modo il fatto che la figlia potesse aspettare un bambino. «Se questi ragazzi sono colpevoli - dice il padre di Lorena - devono andare all'ergastolo, non devono uscire più dalla galera. Quello che hanno fatto è terribile, non ci sono parole». Il padre di Lorena aggiunge: «Quando è scomparsa abbiamo ipotizzato una scappatella; poi, col passare dei giorni, abbiamo pensato al peggio». «Non conosciamo i ragazzi che sono stati arrestati - prosegue l'uomo - forse li abbiamo visti qualche volta, ma non sappiamo proprio chi sono». Il papà ricorda la figlia come «una bella bambina, sempre allegra, ma era soprattutto una ragazza tranquilla».
OMICIDIO PREMEDITATO - L'accusa nei confronti dei tre minorenni fermati è di omicidio premeditato e occultamento di cadavere. Stando a quanto riportato gli investigatori i tre ragazzi, di 15, 16 e 17 anni, nel corso dell’interrogatorio cui sono stati sottoposti in nottata, «hanno reso piena confessione».
UNO DEI TRE INDAGATI SEGUITO DAI SERVIZI SOCIALI - Intanto emergono alcuni particolari sui tre ragazzi arrestati. In particolare, uno dei tre minorenni accusati dell'omicidio di Lorena Cultraro era seguito dai servizi sociali del comune di Niscemi. Lo rivela il sindaco Giovanni Di Martino che per il giorno dei funerali, la cui data sarà stabilita dopo l'autopsia sul corpo della ragazza, ha proclamato il lutto cittadino. «I tre ragazzi - dice Di Martino - appartengono a famiglie normali, il padre di uno di loro era tornato da poco in paese dopo un periodo trascorso all'estero per lavoro». «Tutta la cittadinanza è sconvolta da questa tragedia - dice il sindaco -. Siamo a fianco dei genitori di Lorena, ai quali il comune darà sostegno, facendosi carico delle spese per i funerali. Abbiamo dichiarato il lutto cittadino per il giorno delle esequie».
CORTEO - I ragazzi di Niscemi hanno organizzato in mattinata un corteo per ricordare la loro coetanea uccisa. «Fuori i mostri da Niscemi». Sono le parole gridate durante la manifestazione. Negli striscioni si leggono frasi come «Lorena hai pagato con la vita per la tua ingenuità», o semplicemente «Giustizia». Del terribile omicidio si è discusso anche nel corso di una commossa assemblea convocata nella scuola della quattordicenne con il preside, gli insegnanti, e gli studenti.
«PENSAVA DI MORIRE DOPO AVER VISTO IL FILM "THE RING"» - Ma c'è anche chi in paese vuole aggiungere alla tragedia della morte di Lorena un tocco horror. «Aveva visto "The Ring", un film horror che l'aveva suggestionata. Qualcuno ha riferito che aveva detto "mi capiterà lo stesso, mi succederà la stessa cosa"» rivela don Rosario Di Dio, insegnante di religione. Nel film «The ring» degli adolescenti muoiono dopo aver visto una videocassetta a causa di una ragazzina che era stata gettata viva in un pozzo poi richiuso.
14 maggio 2008 (da corriere.it 14 maggio)