Fermati tre minorenni per il delitto del nisseno
Il papà di Lorena: "Incinta? Non ci credo"
Parla il padre della 14enne uccisa a Niscemi: «Con noi non aveva mai parlato di una gravidanza»
NISCEMI (Caltanissetta) - «Mia figlia non ci aveva mai detto nulla sulla possibilità che fosse incinta. Non ne aveva parlato neanche con sua madre e io non ci credo». All'indomani della tragica scoperta del corpo semi-carbonizzato di Lorena Cultraro, la ragazza di 14 anni uccisa a Niscemi da tre minorenni, il padre della ragazzina, Giuseppe Cultraro, mette in dubbio la veridicità del racconto fatto dai tre fermati. E in particolar modo il fatto che la figlia potesse aspettare un bambino. «Se questi ragazzi sono colpevoli - dice il padre di Lorena - devono andare all'ergastolo, non devono uscire più dalla galera. Quello che hanno fatto è terribile, non ci sono parole». Il padre di Lorena aggiunge: «Quando è scomparsa abbiamo ipotizzato una scappatella; poi, col passare dei giorni, abbiamo pensato al peggio». «Non conosciamo i ragazzi che sono stati arrestati - prosegue l'uomo - forse li abbiamo visti qualche volta, ma non sappiamo proprio chi sono». Il papà ricorda la figlia come «una bella bambina, sempre allegra, ma era soprattutto una ragazza tranquilla».
OMICIDIO PREMEDITATO - L'accusa nei confronti dei tre minorenni fermati è di omicidio premeditato e occultamento di cadavere. Stando a quanto riportato gli investigatori i tre ragazzi, di 15, 16 e 17 anni, nel corso dell’interrogatorio cui sono stati sottoposti in nottata, «hanno reso piena confessione».
UNO DEI TRE INDAGATI SEGUITO DAI SERVIZI SOCIALI - Intanto emergono alcuni particolari sui tre ragazzi arrestati. In particolare, uno dei tre minorenni accusati dell'omicidio di Lorena Cultraro era seguito dai servizi sociali del comune di Niscemi. Lo rivela il sindaco Giovanni Di Martino che per il giorno dei funerali, la cui data sarà stabilita dopo l'autopsia sul corpo della ragazza, ha proclamato il lutto cittadino. «I tre ragazzi - dice Di Martino - appartengono a famiglie normali, il padre di uno di loro era tornato da poco in paese dopo un periodo trascorso all'estero per lavoro». «Tutta la cittadinanza è sconvolta da questa tragedia - dice il sindaco -. Siamo a fianco dei genitori di Lorena, ai quali il comune darà sostegno, facendosi carico delle spese per i funerali. Abbiamo dichiarato il lutto cittadino per il giorno delle esequie».
CORTEO - I ragazzi di Niscemi hanno organizzato in mattinata un corteo per ricordare la loro coetanea uccisa. «Fuori i mostri da Niscemi». Sono le parole gridate durante la manifestazione. Negli striscioni si leggono frasi come «Lorena hai pagato con la vita per la tua ingenuità», o semplicemente «Giustizia». Del terribile omicidio si è discusso anche nel corso di una commossa assemblea convocata nella scuola della quattordicenne con il preside, gli insegnanti, e gli studenti.
«PENSAVA DI MORIRE DOPO AVER VISTO IL FILM "THE RING"» - Ma c'è anche chi in paese vuole aggiungere alla tragedia della morte di Lorena un tocco horror. «Aveva visto "The Ring", un film horror che l'aveva suggestionata. Qualcuno ha riferito che aveva detto "mi capiterà lo stesso, mi succederà la stessa cosa"» rivela don Rosario Di Dio, insegnante di religione. Nel film «The ring» degli adolescenti muoiono dopo aver visto una videocassetta a causa di una ragazzina che era stata gettata viva in un pozzo poi richiuso.
14 maggio 2008 (da corriere.it 14 maggio)
Visualizzazione post con etichetta ragazzina. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta ragazzina. Mostra tutti i post
mercoledì 14 maggio 2008
giovedì 1 maggio 2008
NUOVI SCHIAVI
30 apr 21:23
Cina: indagini su bambini-schiavi nelle fabbriche del Guangdong
PECHINO - Le autorita' cinesi indagano sull'ipotesi che centinaia di bambini, la maggior parte di eta' compresa fra i 9 e i 16 anni, siano stati venduti come schiavi nelle fabbriche della provincia meridionale del Guangdong negli ultimi cinque anni. Secondo quanto pubblicato da un giornale locale, i genitori li avrebbero venduti a delle bande criminali che a loro volta li hanno venduti ad agenzie di collocamento o direttamente alle fabbriche. (AgR)
Cina: indagini su bambini-schiavi nelle fabbriche del Guangdong
PECHINO - Le autorita' cinesi indagano sull'ipotesi che centinaia di bambini, la maggior parte di eta' compresa fra i 9 e i 16 anni, siano stati venduti come schiavi nelle fabbriche della provincia meridionale del Guangdong negli ultimi cinque anni. Secondo quanto pubblicato da un giornale locale, i genitori li avrebbero venduti a delle bande criminali che a loro volta li hanno venduti ad agenzie di collocamento o direttamente alle fabbriche. (AgR)
Etichette:
Cina,
FABBRICHE,
nuovi schiavi,
ragazzina
domenica 3 febbraio 2008
SANITA' CALABRESE
(ANSA) - BELVEDERE MARITTIMO (COSENZA), 3 FEB - Una ragazza di 13 anni di Belvedere Marittimo, nel cosentino, e' morta dopo avere avuto per un mese la febbre. La Procura della Repubblica di Paola ha aperto un'inchiesta dopo la presentazione di un esposto ai carabinieri da parte della madre. La ragazza da circa un mese aveva una febbre di cui non e' stata individuata la causa. Dopo alcuni ricoveri e dimissioni da strutture sanitarie, la giovane e' morta.
Questa è una conseguenza delle procedure di spartizione malavitosa dei posti di medico negli ospedali calabresi. Procuratore della Repubblica, vai a vedere, per favore, come sono stati ottenuti quei posti da medico e da infermiere.
Questa è una conseguenza delle procedure di spartizione malavitosa dei posti di medico negli ospedali calabresi. Procuratore della Repubblica, vai a vedere, per favore, come sono stati ottenuti quei posti da medico e da infermiere.
venerdì 23 novembre 2007
FIGLI DI PUTTANA!
Stuprata in carcere da 20 uomini
Una minorenne rinchiusa in una cella e violentata per un mese in cambio di cibo
Il governatore dello Stato di Parà, Ana Julia CarepaBRASILIA - A quindici anni è stata rinchiusa in cella per più di un mese assieme ad oltre 20 uomini che l'hanno stuprata ripetutamente, costringendola a subire gli abusi in cambio di cibo. È scandalo in Brasile per una vicenda emersa in seguito alla denuncia dell'organizzazione umanitaria 'Children and Adolescent Defense Center' (Cedeca). Un caso che ha scosso l'opinione pubblica, tanto che il governatore locale, Ana Julia Carepa, ha richiesto «punizioni esemplari» per i responsabili, annunciando l'apertura immediata di un'inchiestaNESSUNA GIUSTIFICAZIONE - Una storia agghiacciante, stando alle ricostruzioni che sono emerse. La giovane sarebbe finita in carcere per un furto (anche se le accuse nei suoi confronti non sarebbero ancoa del tutto chiare). La cosa certa è che il suo ingresso in una prigione dello stato di Parà si è tramutato da subito in un incubo peggiore di quanto potesse immaginare. «È stata stuprata dal primo giorno dai suoi compagni di cella che avevano da 20 a 34 anni», racconta il Cedeca. La giovane era stata arrestata nella capitale di Parà, Abaetetuba, il 21 ottobre, ed era finita in guardina fino a quando qualcuno non ha informato con una soffiata la stampa. La polizia, secondo il legale dell'adolescente, non ha saputo indicare per quale caso di furto fosse stata imprigionata e si è difesa affermando che non si erano accorti che fosse minorenne. «Ma questa non è una giustificazione. Se avesse avuto 15, 20, 50, 80 o 100 anni non doveva essere rinchiusa con altri uomini», ha dichiarato il governatore. PRECEDENTI - I media brasiliani riferiscono però che non si tratta del primo caso del genere: in precedenza una ragazza di 23 anni era stata sbattuta in un altro carcere dello stesso Stato per un mese, stavolta con 70 uomini.
23 novembre 2007
Una minorenne rinchiusa in una cella e violentata per un mese in cambio di cibo
Il governatore dello Stato di Parà, Ana Julia CarepaBRASILIA - A quindici anni è stata rinchiusa in cella per più di un mese assieme ad oltre 20 uomini che l'hanno stuprata ripetutamente, costringendola a subire gli abusi in cambio di cibo. È scandalo in Brasile per una vicenda emersa in seguito alla denuncia dell'organizzazione umanitaria 'Children and Adolescent Defense Center' (Cedeca). Un caso che ha scosso l'opinione pubblica, tanto che il governatore locale, Ana Julia Carepa, ha richiesto «punizioni esemplari» per i responsabili, annunciando l'apertura immediata di un'inchiestaNESSUNA GIUSTIFICAZIONE - Una storia agghiacciante, stando alle ricostruzioni che sono emerse. La giovane sarebbe finita in carcere per un furto (anche se le accuse nei suoi confronti non sarebbero ancoa del tutto chiare). La cosa certa è che il suo ingresso in una prigione dello stato di Parà si è tramutato da subito in un incubo peggiore di quanto potesse immaginare. «È stata stuprata dal primo giorno dai suoi compagni di cella che avevano da 20 a 34 anni», racconta il Cedeca. La giovane era stata arrestata nella capitale di Parà, Abaetetuba, il 21 ottobre, ed era finita in guardina fino a quando qualcuno non ha informato con una soffiata la stampa. La polizia, secondo il legale dell'adolescente, non ha saputo indicare per quale caso di furto fosse stata imprigionata e si è difesa affermando che non si erano accorti che fosse minorenne. «Ma questa non è una giustificazione. Se avesse avuto 15, 20, 50, 80 o 100 anni non doveva essere rinchiusa con altri uomini», ha dichiarato il governatore. PRECEDENTI - I media brasiliani riferiscono però che non si tratta del primo caso del genere: in precedenza una ragazza di 23 anni era stata sbattuta in un altro carcere dello stesso Stato per un mese, stavolta con 70 uomini.
23 novembre 2007
Etichette:
Brasile,
carcere,
ragazzina,
stupro continuato
Iscriviti a:
Post (Atom)