martedì 24 luglio 2007

INFERMIERE BULGARE

E' terminata la storia infinita della infermiere bulgare e del medico palestinese. Come ricorderete, nel 1999 le infermiere e il medico, che prestavano servizio nell'ospedale pediatrico di Bengasi, furono arrestati perchè accusati di avere volontariamente diffuso l'AIDS nell'ospedale pediatrico. Da allora fino ad oggi essi sono stati tenuti in carcere. Vi è stata una condanna a morte per fucilazione, ribadita nel giudizio d'appello e nel giudizio di legittimità. Essi denunciarono che la confessione fi estorta con la tortura, ed affermarono che la diffusione dell'AIDS si doveva alle pessime condizioni igieniche dell'ospedale. Solo dopo il versamento di un milione di euro per ciascuno dei bambini deceduti o infettati [non è noto chi abbia materialmente pagato]la condanna a morte è stata commutata nell'ergastolo. Grazie all'esistenza di un trattato fra Bulgaria e Libia, i condannati sono stati consegnati alla Bulgaria, per scontare la pena in quel paese.
Oggi, 24 luglio, i condannati sono stati imbarcati a bordo dell'aereo presidenziale della Francia e sono già arrivati in Bulgaria. Il presidente della Repubblica di Bulgaria ha affermato che quanto prima concederà la grazia.
Rimangono questioni in sospeso. Tra queste, la legittimità di estorcere denaro in questo modo, probabilmente per ritorsione sul pagamento effettuato dalla Libia per il disastro di Lockerbie, l'uso del processo penale a fini politici, chi abbia sborsato il denaro. Ci si augura che questo sia l'ultimo capitolo di una storia quasi decennale, e che la Jamairhia torni ad essere un paese del quale ci si possa fidare.

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