martedì 7 aprile 2009

MESOTELIOMI

"Dal secondo dopoguerra alla messa al bando del 1992, è possibile calcolare che nella Penisola sono state utilizzate più di 20 milioni di tonnellate di amianto"
TORINO
I tumori da amianto (mesoteliomi) colpiscono 1.350 italiani ogni anno, con un’incidenza pari a circa 3,5 casi ogni 100 mila abitanti negli uomini e a un caso per 100 mila nelle donne. A sottolinearlo, in base ai dati del Registro nazionale dei mesoteliomi (Renam), è l’Ispesl (Istituto superiore prevenzione e sicurezza sul lavoro) in occasione dell’avvio, oggi a Torino, del processo che vede imputati i vertici della multinazionale svizzera Eternit. Le vittime contestate sono quasi 3 mila: tutti ex lavoratori degli stabilimenti italiani della multinazionale, uccisi dall’amianto dal 1983 ad oggi.

L’Italia - ricorda l’Ispesl in una nota - è stato fino alla fine degli anni ’80 uno dei maggiori Paesi produttori e importatori di amianto. Dal secondo dopoguerra alla messa al bando del 1992, è possibile calcolare che nella Penisola sono state utilizzate più di 20 milioni di tonnellate di amianto, soprattutto nelle attività di coibentazione e produzione di manufatti in cemento-amianto.

«La conseguenza di tale utilizzo è che l’Italia - evidenziano i ricercatori dell’Istituto - è oggi uno dei Paesi occidentali più colpiti dall’epidemia di malattie asbesto-correlate». Inoltre, continua l’Ispesl, l’inalazione di fibre aerodisperse di amianto è anche responsabile di un numero rilevante di casi di tumore del polmone, della laringe, dell’esofago, oltre che di decessi per asbestosi. La malattia colpisce soprattutto i lavoratori dei settori dei cantieri navali, della riparazione e manutenzione dei rotabili ferroviari, dell’industria del cemento-amianto. Ma il quadro complessivo è molto articolato - conclude l’Istituto - e include numerose situazioni lavorative meno attese. Sono inoltre presenti casi determinati da esposizioni ambientali e domestiche. (da lastampa.it 6 aprile 2009)

Nessun commento: