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sabato 24 novembre 2007

SUICIDIO

Aprilia, Tiziana B., 35 anni, si è lanciata dal terzo piano con il bimbo di 3 annie la figlioletta di 7 che è in condizioni preoccupanti. Era in cura da tempo
Giù dal balcone con i figli in braccioTragedia della depressione a Latina
In casa c'era il marito che non si è accorto di nulla. La donna non ha lasciato alcun bigliettoAPRILIA (LATINA) - Un volo di circa dodici metri, con i figli in braccio. Si è tolta la vita così Tiziana B., 35 anni, mentre i bambini, un maschio di 3 anni e una femmina di 7, saranno trasferiti dall'Ares 118 al Cto di Roma. Le condizioni più preoccupanti sono quelle della piccola. E' accaduto poco dopo le 17,30 in pieno centro ad Aprilia, una popolosa città a nord di Latina. Secondo i primi riscontri dei carabinieri in casa al momento della tragedia c'era il marito della donna che però non si sarebbe accorto di nulla. Si cerca di capire il movente del gesto, la donna non avrebbe lasciato alcun biglietto. Sulla tragedia stanno svolgendo accertamenti i carabinieri. Secondo i primi accertamenti dei carabinieri, la donna soffriva di crisi depressive ed era seguita da tempo dal dipartimento di salute mentale. Nulla, finora, aveva fatto presagire un gesto del genere. Secondo la ricostruzione effettuata dai militari, Tiziana B. ha improvvisamente preso i figli, è uscita e si è lanciata dal terzo piano. (24 novembre 2007) (da repubblica.it)

Sono piuttosto numerosi i casi in cui un adulto si uccide per depressione e tenta di portare con sè altri membri della famiglia. Pare possibile che questi casi siano legati ad insufficiente terapia farmacologica. Di solito, gli psichiatri dicono che la persona non si era più fatta vedere da tempo. E' lecito immaginare che in questi periodi di assenza dal Centro di Igiene Mentale la terapia non sia stata assunta. Cosa volete che vi dica, a me questi fatti ricordano la parabola del Buon Pastore, che va in cerca della pecorella smarrita. Intendo dire, che la terapia psichiatrica non può essere lasciata al desiderio del paziente, di farla oppure no, ma il paziente deve essere controllato, in particolare nei periodi in cui non si fa vivo al CIM. Non ci sono assistenti sociali a dare una mano?

giovedì 22 febbraio 2007

QUO USQUE TANDEM?

Fino a che età li dovremo mantenere, questi nostri figli?. Leggi cosa ne pensa la Corte di Cassazione.
22 feb 16:16
Cassazione: padre invalido dovra' continuare a mantenere figlio
ROMA - La Corte di Cassazione ha emesso una nuova sentenza che fara' discutere. Un padre invalido dovra' continuare a mantenere il figlio maggiorenne, nato da un matrimonio ormai finito, a meno che non possa provare la raggiunta autosufficienza economica del giovane. Gli ermellini della Suprema Corte hanno confermato la sentenza della Corte d'appello di Firenze, che aveva ridotto il contributo dovuto da un uomo al figlio stabilito al momento del divorzio. Il padre, invalido civile al 74%, vive con una pensione dell'Inps, e i problemi di salute ne hanno aumentato le spese. Secondo i giudici, benche' si possa "ragionevolmente presumersi, in base all'eta' del figlio, un inizio di autosufficienza economica, quanto meno parziale, di quest'ultimo", il padre dovra' comunque mantenere, seppur in maniera 'ridotta', il figlio 27enne. (Agr) (fonte: Corriere.it)