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mercoledì 19 dicembre 2007

COLPEVOLE DI CHE?

Vi ricordate di quella ragazza saudita che era stata violentata da 7 uomini, e che per questo era stata condannata a 6 mesi di galera e a 200 frustate? Il caso aveva suscitato l'indignazione internazionale, ed anche la mia. Adesso il re Abdullah dell'Arabia saudita l'ha perdonata, e a questo, nel mio piccolissimo, ho contribuito anch'io. Sono contento dell'esito, ma non del modo: che cosa deve farsi perdonare? La legge va cambiata. Leggi dal corriere.it
la decisione del Re saudita Abdullah
Graziata la ragazza stuprata e condannata
La giovane doveva essere punita con 200 frustate e il carcere per aver violato la legge islamica
NOTIZIE CORRELATE
La notizia sul New York Times
La notizia sulla Cnn
MILANO - Il re saudita Abdullah ha concesso la grazia alla «giovane di Qatif», dal nome della città dell'Est dove tutto è successo due anni fa: una ragazza di 19 anni che parla in auto con un ex fidanzato, senza nascondersi. Sette uomini che li sorprendono, li rapiscono, li violentano entrambi. Una prima condanna da 10 mesi a 5 anni per gli stupratori. E per i due giovani 90 frustate ciascuno. Poi l'appello dell'avvocato di lei, noto difensore dei diritti umani. E 18 mesi dopo la nuova sentenza. Per la donna che ha osato infrangere il tabù della segregazione tra sessi, pena aggravata: 200 frustate, sei mesi di carcere. L'adolescente vittima di una violenza di gruppo era così stata umiliata di nuovo, questa volta dalla giustizia del suo Paese. Anche perché lei, la ragazza senza nome, fa parte della minoranza sciita, da sempre discriminata mentre i violentatori sono sunniti.
INDIGNAZIONE INTERNAZIONALE - Il caso aveva sollevato l'indignazione internazionale. La vasta eco avuta sui media di tutto il mondo e le critiche di numerosi governi occidentali e organizzazioni umanitarie avevano messo in imbarazzo la famiglia reale saudita. Che, dopo due anni, ha deciso di graziare la giovane. La notizia diffusa su al-Jazira, è stata ripresa anche dal sito della Tv satellitare al-Arabiya.Il sovrano «è l'unico ad avere il diritto di stabilire quali siano gli interessi generali nell'esecuzione di queste pene» ha spiegato il ministro della Giustizia Abdullah bin Muhammad al al-Sheikh, aggiungendo che il «perdono» del sovrano «viene emesso quando si ritiene che siano nell'interesse comune». Il ministro ha ricordato come il monarca saudita abbia più volte invitato i tribunali del paese a essere giusti nelle loro sentenze. (19.12.07)

venerdì 16 novembre 2007

CONDANNA ESEMPLARE

La Stampa http://www.lastampa.it/redazione/cmsSezioni/esteri/200711articoli/27631girata.asp dà notizia di una condanna, comminata in grado d'appello contro una ragazza saudita, "colpevole" di essere stata violentata dal branco (sei uomini, per due volte ciascuno). La storia è un po' complessa, ma la Stampa te la racconta tutta. La condanna è conforme alle regole della Sharjia, cioè del diritto coranico. Altri casi di questo genere sono noti, non solo per l'Arabia Saudita, ma anche per altri paesi musulmani. I violentatori, secondo la legge, avrebbero dovuto essere condannati a morte, ma sono stati invece condannati alla detenzione (da 2 a 9 anni di carcere). La ragazza è stata condannata a sei mesi di carcere e a 200 frustate (avete letto bene, duecento frustate, in pratica è una pena di morte). L'unica cosa positiva che io vedo in questo caso, è il fatto che il fidanzato non l'ha abbandonata.
Mi permettete, amici musulmani, di dire che punizioni di questo tipo dovrebbero essere abbandonate e lasciate nel medioevo giuridico che ancora vi avvolge?