Setticemia scambiata per influenza
Muore in Puglia una ragazza di 22 anni
Indaga la magistratura. Se ne è andata dopo un calvario
durante il quale le sono state amputate gambe e dita delle mani
BARI (5 ottobre) - È morta a 22 anni per setticemia a distanza di tre mesi da un banale intervento per l'asportazione di una cisti all'altezza del coccige, eseguito nell'ospedale di Putignano. La studentessa universitaria di farmacia, di Noci, è morta nel marzo scorso nell'ospedale Miulli di Acquaviva delle Fonti dopo che avevano tentato di salvarle la vita amputandole le gambe e tutte le dita delle mani, eccetto i pollici. La storia di Antonella Mansueto è oggetto di un fascicolo aperto dal sostituto procuratore del Tribunale di Bari, Angela Morea, dopo la denuncia presentata dai genitori.
La mamma di Antonella racconta sui giornali il calvario e la sofferenza della figlia. «Anche quando non respirava quasi più e il battito si sentiva appena - dice - I medici continuavano a dire che era solo un virus influenzale».
La ragazza era stata operata il 4 dicembre 2009: tutto era andato come previsto, poi qualche piccolo dolore e le medicazioni, per un certo periodo tutti i giorni e poi tre volte la settimana, come le era stato prescritto. Però Antonella e la sua famiglia si accorgono che qualcosa non va: la ferita non si rimargina ed emana un cattivo odore. Antonella si sente malissimo e le sue condizioni precipitano nei giorni successivi sino a quando, a marzo decidono di amputarle le gambe e le dita delle mani nell'estremo tentativo di salvarle la vita. L'operazione viene eseguita il 22 marzo da una équipe di medici di Bologna. Un tentativo risultato inutile perché la ragazza muore il 26 marzo.
Le indagini. Il pm della Procura di Bari, Angela Morea, ha convocato come persona informata dei fatti uno dei sanitari che ha conosciuto la ragazza dopo l'intervento chirurgico. Antonella venne ricoverata per l'asportazione di una cisti il 4 dicembre 2009 nell'ospedale di Putignano e venne operata dal chirurgo Aldo Calò. Il pm Morea ha disposto l'acquisizione delle cartelle cliniche e dei referti medici di tutte le strutture dove la ragazza, nei tre mesi di sofferenza, dall'operazione alla morte, è stata curata e visitata: l'ospedale di Putignano, il Miulli di Acquaviva e la Guardia Medica di Noci, dove addirittura le era stata diagnosticata un'influenza e le fu prescritta tachipirina per abbassare la febbre arrivata a 42. La Procura sta inoltre procedendo all'identificazione dei medici che hanno avuto in cura la 22enne, per individuare responsabilità personali e procedere ad eventuali iscrizioni nel registro degli indagati.
«Per capire cosa sia successo a Bari, abbiamo già inviato i carabinieri appartenenti al nucleo Nas della Commissione d'inchiesta» dice Ignazio Marino, presidente della Commissione d'inchiesta sul Servizio sanitario nazionale. I risultati, ha detto Marino, saranno valutati «durante il prossimo Ufficio di presidenza».
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venerdì 8 ottobre 2010
martedì 8 dicembre 2009
NON HO PAROLE
È MORTA PER UNA SETTICEMIA PARTITA DAL CORDONE OMBELLICALE
Morte neonata romena: indagati 11 sanitari di Palermo e Canicattì
La piccola era stata partorita su una sedia in una corsia all'ospedale in provincia di Agrigento
AGRIGENTO - Undici sanitari dell'ospedale di Canicattì (Ag) e dell'ospedale dei bambini di Palermo sono stati iscritti nel registro degli indagati dalla procura di Agrigento per il decesso di una neonata figlia di genitori di origine romena avvenuto la sera del 3 dicembre. La piccola era stata partorita il 27 novembre su una sedia all'ospedale di Canicattì, poi era stata trasferita a Palermo quando una setticemia, partita dal cordone ombelicale, si era allargata. Lunedì l'assessore regionale alla Sanità ha inviato gli ispettori nel'ospedale di Canicattì. Anche la commissione parlamentare d'inchiesta sugli errori sanitari ha annunciato l'avvio di un'inchiesta sulla morte.
INFEZIONE - Il pm Michela Francorsi, in seguito alla denuncia dei genitori, due disoccupati di Camastra, aveva deciso l'autopsia e il sequestro delle cartelle cliniche. La madre, 24 anni, aveva partorito su una sedia del corridoio del reparto di maternità dell'ospedale di Canicattì e, insieme al marito Valentin Paun, 23 anni, sin da subito ha sostenuto che l'infezione è la conseguenza delle condizioni precarie in cui è avvenuto il parto e di una serie di gravi negligenze. I medici hanno diagnosticato un'infezione che attecchisce dalla cicatrice ombelicale.
NESSUN AIUTO - I genitori hanno raccontato di avere suonato per mezz'ora alla porta del reparto, ma non ha risposto nessuno. Solo quando la piccola era stata partorita si è presentata una donna che ha tagliato il cordone ombelicale e ha accompagnato la madre in corsia. Ma la piccola si è rapidamente aggravata ed è stata trasferita a Palermo dove è morta una settimana dopo la nascita.
08 dicembre 2009 (da corriere.it)
Morte neonata romena: indagati 11 sanitari di Palermo e Canicattì
La piccola era stata partorita su una sedia in una corsia all'ospedale in provincia di Agrigento
AGRIGENTO - Undici sanitari dell'ospedale di Canicattì (Ag) e dell'ospedale dei bambini di Palermo sono stati iscritti nel registro degli indagati dalla procura di Agrigento per il decesso di una neonata figlia di genitori di origine romena avvenuto la sera del 3 dicembre. La piccola era stata partorita il 27 novembre su una sedia all'ospedale di Canicattì, poi era stata trasferita a Palermo quando una setticemia, partita dal cordone ombelicale, si era allargata. Lunedì l'assessore regionale alla Sanità ha inviato gli ispettori nel'ospedale di Canicattì. Anche la commissione parlamentare d'inchiesta sugli errori sanitari ha annunciato l'avvio di un'inchiesta sulla morte.
INFEZIONE - Il pm Michela Francorsi, in seguito alla denuncia dei genitori, due disoccupati di Camastra, aveva deciso l'autopsia e il sequestro delle cartelle cliniche. La madre, 24 anni, aveva partorito su una sedia del corridoio del reparto di maternità dell'ospedale di Canicattì e, insieme al marito Valentin Paun, 23 anni, sin da subito ha sostenuto che l'infezione è la conseguenza delle condizioni precarie in cui è avvenuto il parto e di una serie di gravi negligenze. I medici hanno diagnosticato un'infezione che attecchisce dalla cicatrice ombelicale.
NESSUN AIUTO - I genitori hanno raccontato di avere suonato per mezz'ora alla porta del reparto, ma non ha risposto nessuno. Solo quando la piccola era stata partorita si è presentata una donna che ha tagliato il cordone ombelicale e ha accompagnato la madre in corsia. Ma la piccola si è rapidamente aggravata ed è stata trasferita a Palermo dove è morta una settimana dopo la nascita.
08 dicembre 2009 (da corriere.it)
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