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martedì 5 aprile 2011

uccide la moglie incinta

Tragico delitto in Spagna. La donna era anche incinta
Uccide la moglie e mostra il cadavere
via web al padre, a 3mila km di distanza
Il genitore dell'omicida ha chiamato la polizia dalla Romania temendo che il figlio potesse uccidere ancora
Tragico delitto in Spagna. La donna era anche incinta

Uccide la moglie e mostra il cadavere
via web al padre, a 3mila km di distanza

Il genitore dell'omicida ha chiamato la polizia dalla Romania temendo che il figlio potesse uccidere ancora

MADRID - A più di tremila chilometri di distanza, suo padre non voleva crederci. Non poteva nemmeno pensare che suo figlio Dorel fosse diventato un assassino, che sua nuora fosse morta e che il nipotino in arrivo non sarebbe mai nato. Allora il ragazzo, da Torrejon de Ardoz, vicino a Madrid, ha orientato la telecamera del computer verso il cadavere della compagna perché le immagini arrivassero al padre, in Romania, a dimostrazione che non stava mentendo. Peggio, ha minacciato di infliggere la stessa sorte alla giovanissima cognata, appena tredicenne, che viveva con loro in Spagna e che in quel momento non era a casa.

L'ALLARME LANCIATO DEL PADRE DELL'ASSASSINO - Il padre dell’uxoricida non ha perso tempo, ha chiamato la polizia rumena, che ha messo in allarme i colleghi spagnoli: 45 minuti dopo la macabra esibizione attraverso la web-cam, gli agenti spagnoli erano già a casa dell’omicida. Il caso sarebbe stato archiviato come uno dei 70 delitti domestici che statisticamente affliggono ogni anno la Spagna, ma quello di lunedì si è distinto dagli altri per la “confessione” via computer e per la efficacia della collaborazione tra le polizie di due paesi che hanno forse sventato così una seconda aggressione. Dorel ha appena 21 anni, la vittima ne aveva 19. Ma la giovanissima coppia aveva già una bambina di tre anni; e tra meno di quattro mesi sarebbe nato il loro secondogenito. Entrambi rumeni, erano venuti in Spagna per trovare lavoro, con la sorellina minore della donna; e il vicinato non aveva mai avuto motivo di lamentarsi di loro: niente chiasso, niente litigi, niente strepiti. Scartate anche questioni di droga o di prostituzione. Semplicemente qualcosa aveva smesso di funzionare tra i due giovani, se è vero che lei aveva deciso di separarsi nonostante il bimbo in arrivo. «Sono ancora congetture», avvertono gli investigatori. Ma la minaccia di un abbandono sarebbe bastata al ragazzo per strangolare la sua compagna, lunedì pomeriggio. Non è chiaro nemmeno perché abbia deciso di chiamare il padre, in Romania: forse l’inconscio desiderio di essere fermato. Con un misto di rabbia e disperazione, gli ha mostrato quel che aveva fatto: la ragazza era stesa sul letto e sarebbe parsa addormentata, se non fosse stato per i segni violacei sul collo. Non si può sapere se il giovane omicida avesse davvero intenzione di uccidere anche la sorellina della donna. Ma dalla convulsa conversazione con lui, via computer, il padre ne ha dedotto che anche la tredicenne fosse in pericolo e ha subito avvertito la polizia rumena, convinto che non ci fosse un minuto da perdere.

Elisabetta Rosaspina
05 aprile 2011

martedì 25 marzo 2008

NUOVI SCHIAVI

25/3/2008 (8:21) - IL CASO
Il giallo della Pellerina
+ Otto assassini senza un volto
+ Nina, vendeva sesso per venti euro a fianco della caserma dei carabinieri

Prostituta strangolata dall’ultimo cliente
ANGELO CONTI
TORINOStrangolata. Sandra Enage, 38 anni, nigeriana, sul marciapiede «Nina», è stata uccisa da un cliente, per un raptus. Uno di quei criminali che, molto spesso, tendono a ripetere questi gesti, diventando così autentici serial killer come insegnano le storie di Giudice e di Minghella. Il corpo di Nina è stato trovato la mattina di Pasqua alle 7 da un pensionato che, di buon’ora, stava facendo una passeggiata sulla spianata che, fra corso Lecce e corso Appio Claudio, è usata per ospitare grandi circhi ed eventi musicali. In questa area sorgono una dozzina di piccole costruzioni, 3 metri per 2, alte circa 2,5 metri. Tecnicamente si chiamano «armadi», sono centraline elettriche di Iride (ex Aem), usate sia per alimentare le luci dell’illuminazione pubblica, sia per fornire energia in occasioni degli eventi circensi e musicali.L’armadio 10, quello più vicino alla caserma dei carabinieri della stazione Campidoglio (da cui dista appena 35 metri), domenica mattina era aperto, spalancato. «Strano», ha pensato il pensionato che, da una decina di metri di distanza, ha sbirciato dentro. Sul pavimento in cemento c’era il corpo di una ragazza di colore, quasi completamente nuda se si eccettuano un paio di slip azzurri semisfilati e un reggiseno con la spallina lacerata; accanto, ben riposti, due stivali alti neri ed un paio di jeans, accuratamente ripiegati. La giovane africana era riversa sul dorso con le gambe aperte. Il pensionato ha subito chiamato il 112 e l’equipaggio della prima gazzella ha pensato all’omicidio. La zona è stata transennata mentre giungevano il tenente colonnello Ezio Nardone, comandante del Reparto Territoriale, nonché il capo della prima sezione (la «Omicidi») del Reparto Operativo dell’Arma, capitano Michele Fanelli.A stupire, all'inizio, la sostanziale compostezza del corpo, che sembrava essere stato «fermato» nel bel mezzo di un rapporto sessuale, con la sola anomalia di quella spallina strappata. Poi, più tardi, ad un più attento esame, ecco i segni sul collo, indice di probabile strangolamento. Il pm Benso ci ha comunque messo molto impegno, restando sul posto per oltre due ore e cercando di valutare ogni possibile elemento, anche quelli marginali. Lungo e approfondito il consulto con i tecnici di Iride che hanno spiegato la presenza dei punti di corrente, lasciando teoricamente la porta aperta ad una folgorazione, comunque da scartare per l'assenza di bruciature od altri segni sul corpo della ragazza.Molto ci si attende dall'autopsia, che verrà effettuata questa mattina all'obitorio di via Ingria dal dottor Roberto Testi, primario di medicina legale dell'Asl 3. (lastampa.it 25 marzo)