martedì 25 marzo 2008

NUOVI SCHIAVI

25/3/2008 (8:21) - IL CASO
Il giallo della Pellerina
+ Otto assassini senza un volto
+ Nina, vendeva sesso per venti euro a fianco della caserma dei carabinieri

Prostituta strangolata dall’ultimo cliente
ANGELO CONTI
TORINOStrangolata. Sandra Enage, 38 anni, nigeriana, sul marciapiede «Nina», è stata uccisa da un cliente, per un raptus. Uno di quei criminali che, molto spesso, tendono a ripetere questi gesti, diventando così autentici serial killer come insegnano le storie di Giudice e di Minghella. Il corpo di Nina è stato trovato la mattina di Pasqua alle 7 da un pensionato che, di buon’ora, stava facendo una passeggiata sulla spianata che, fra corso Lecce e corso Appio Claudio, è usata per ospitare grandi circhi ed eventi musicali. In questa area sorgono una dozzina di piccole costruzioni, 3 metri per 2, alte circa 2,5 metri. Tecnicamente si chiamano «armadi», sono centraline elettriche di Iride (ex Aem), usate sia per alimentare le luci dell’illuminazione pubblica, sia per fornire energia in occasioni degli eventi circensi e musicali.L’armadio 10, quello più vicino alla caserma dei carabinieri della stazione Campidoglio (da cui dista appena 35 metri), domenica mattina era aperto, spalancato. «Strano», ha pensato il pensionato che, da una decina di metri di distanza, ha sbirciato dentro. Sul pavimento in cemento c’era il corpo di una ragazza di colore, quasi completamente nuda se si eccettuano un paio di slip azzurri semisfilati e un reggiseno con la spallina lacerata; accanto, ben riposti, due stivali alti neri ed un paio di jeans, accuratamente ripiegati. La giovane africana era riversa sul dorso con le gambe aperte. Il pensionato ha subito chiamato il 112 e l’equipaggio della prima gazzella ha pensato all’omicidio. La zona è stata transennata mentre giungevano il tenente colonnello Ezio Nardone, comandante del Reparto Territoriale, nonché il capo della prima sezione (la «Omicidi») del Reparto Operativo dell’Arma, capitano Michele Fanelli.A stupire, all'inizio, la sostanziale compostezza del corpo, che sembrava essere stato «fermato» nel bel mezzo di un rapporto sessuale, con la sola anomalia di quella spallina strappata. Poi, più tardi, ad un più attento esame, ecco i segni sul collo, indice di probabile strangolamento. Il pm Benso ci ha comunque messo molto impegno, restando sul posto per oltre due ore e cercando di valutare ogni possibile elemento, anche quelli marginali. Lungo e approfondito il consulto con i tecnici di Iride che hanno spiegato la presenza dei punti di corrente, lasciando teoricamente la porta aperta ad una folgorazione, comunque da scartare per l'assenza di bruciature od altri segni sul corpo della ragazza.Molto ci si attende dall'autopsia, che verrà effettuata questa mattina all'obitorio di via Ingria dal dottor Roberto Testi, primario di medicina legale dell'Asl 3. (lastampa.it 25 marzo)

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