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mercoledì 25 giugno 2008

CADAVERE IN ACQUA

Il corpo ritrovato nel canale Ledra che scorre in città. Si tratterebbe di Geminiano Simcic scomparso da un anno
Stabilire la causa della morte sarà molto arduo, il corpo ritrovato nel canale Ledra è rimasto olte 12 mesi probabilmente impigliato nelle griglie all'ingresso ed uscita delle parti interrate del canale che scorre in città. I resti del cadavere dell'uomo poi identificato dai Carabinieri per Geminiano Simcic, di 66 anni, di Udine una persona ben nota alle forze dell'ordine, sono stati ritrovati venerdì scorso orrendamente mutilati.
I Vigili del fuoco sono intervenuti verso le 13 su segnalazione di un passante, trovando immerso nell'acqua, all'altezza del civico 39 di via Gervasutta, il tronco e le gambe del cadavere. I Vigili del fuoco hanno proceduto quindi ad un controllo di tutti i sifoni e griglie del canale, rintracciando, quattro ore dopo, a poche decine di metri, all'altezza del civico 43, il resto del corpo ma privo delle mani. La prima ispezione cadaverica ha potuto far stabilire che il corpo era rimasto in acqua da almeno un anno e secondo quanto accertato dal medico legale designato dalla Procura, Lorenzo Desinan, ha subito un processo di saponificazione dato dalla immersione prolungata in acqua, che ha reso difficile il riconoscimento. Sempre secondo indiscrezioni il cadavere si sarebbe letteralmente frantumato in conseguenza degli urti contro le griglie di ferro e le pareti cementizie del canale, per effetto della impetuosa corrente provocate dalla intense ed insistenti piogge di questo periodo. Nonostante le difficoltà i Carabinieri sono riusciti a risalire all'identità dell'uomo. Le indagini medico legali proseguono per accertare le cause della morte, i carabinieri intanto hanno iniziato serrati interrogatori fra amici e conoscenti del Simcic per ricostruire gli ultimi movimenti prima della scomparsa, ovviamente il tempo passato rende molto ardua l'indagine che tranne qualche colpo di scena si preannuncia molto difficile. Lunedì, 23 Giugno 2008 - 10:27 (da friulinews.it)

venerdì 28 dicembre 2007

DELITTO IN FAMIGLIA

UDINE (28 dicembre) - Un uomo di 52 anni ad Attimis ha ucciso la moglie di 63 anni e poi si è suicidato. Il fatto è avvenuto nell'abitazione della coppia. L'uomo si chiamava Lino Giacomini e aveva 52 anni, la moglie Avina Scuor aveva 63 anni. Vivevano in una casa di proprietà nel paesino a pochi chilometri da Udine. E' il terzo fatto di sangue in famiglia avvenuto in Friuli nell'ultimo mese: il primo è avvenuto a Tarcento (Udine) a fine novembre: un uomo di 38 anni uccise il figlio di quattro e la moglie prima di suicidarsi. Il secondo a Molin Nuovo, alle porte di Udine, il 15 dicembre scorso quando una donna di 41 anni uccise il figlio di sette e ferì una figlia di nove con un coltello da cucina. (da ilmessaggero.it)

sabato 15 dicembre 2007

STRAGI IN FAMIGLIA

Vanno a grappoli, per qualche tempo niente, poi d'un tratto, alcuni casi insieme. E' quello che è accaduto il 14 dicembre. Te li invio tutti insieme.

Udine, madre uccide il figlio di 7 anni per un litigio (www.ilmessaggero.it del 15/12/07)
UDINE (15 dicembre) - Una donna di 41 anni ha ucciso il figlio di sette questa mattina a Udine. La donna ha colpito il bambino con alcune coltellate al petto e all'addome. A scatenare la furia della donna sarebbe stata la disobbedienza del figlio dopo un rimprovero. L'omicidio è avvenuto in un appartamento di via Molin Nuovo. E' stata la sorellina di nove anni ad accorgersi di quello che stava accadendo e a dare l'allarme chiamando al cellulare il papà, un idraulico, che era al lavoro. La madre a quel punto si è accanita anche contro di lei, ma la piccola è riuscita a fuggire riportando solo alcune ferite alle braccia e alle mani. La bambina è ricoverata nello stesso ospedale della madre. La donna infatti è stata arrestata con l'accusa di duplice omicidio, ora è ricoverata in ospedale in stato di choc. La donna era in cura per depressione. Il figlioletto, Alessandro Lodolo, frequentava le elementari a Feletto Umberto.

Operaio disoccupato uccide a coltellate la moglie e la figlia di 4 anni, poi tenta il suicidio (ibidem)
COSENZA (15 dicembre) - Ha ucciso a coltellate la moglie e la figlia di 4 anni, poi ha tentato il suicidio. È successo a Villapiana, un centro del Cosentino, dove un operaio edile, da mesi disoccupato, di 35 anni ha accoltellato nel sonno la moglie di 31 . e la figlioletta di 4. Gianluca De Marco, secondo una prima ricostruzione dei carabinieri, verso le 6 di oggi ha accoltellato nel sonno la moglie Maddalena Agrelli, 31 anni, e la figlia Jennifer, 4 anni, quindi ha tentato di tagliarsi le vene e avrebbe ingerito un cocktail di farmaci, senza tuttavia riuscire nel suo intento suicida. È stato lo stesso uomo, poi, a telefonare ai carabinieri raccontando l'accaduto. Quando i militari sono arrivati nell'appartamento dell'uomo, lo hanno trovato in stato confusionale e lo hanno portato nell'ospedale di Trebisacce. Ora è piantonato dai carabinieri, è accusato di duplice omicidio. Le sue condizioni non sono gravi. Secondo i primi accertamenti, De Marco ha tentato di tagliarsi le vene dei polsi, ma si è procurato solo ferite superficialiAccanto al corpo senza vita della viglia, l'uomo ha sistemato alcune bambole con un quaderno aperto e un barattole di matite per colorare.

Monza, pensionato uccide la moglie (www.tgcom.it del 15/12/07)
Lei non voleva tornare in Calabria
Un pensionato monzese di 68 anni ha ucciso la moglie, di 64, sparando nella notte 13 colpi di fucile. L'uomo ha poi tentato di uccidersi sparandosi con la stessa arma. Ferito, è stato trasportato d'urgenza all'ospedale San Gerardo di Monza. A scatenare il raptus omicida è stata la decisione della donna di non trasferirsi con lui in Calabria, loro paese d'origine. Nessuno dei vicini pare abbia sentito il rumore della sparatoria.
Tredici colpi di fucile esplosi nel cuore della notte ma nessuno dei vicini ha sentito nulla. Mario Corapi, operaio della Falk in pensione, 68 anni, ha ucciso la moglie, Elena Tropea, 64 anni, casalinga, con tre colpi d fucile. Uno dei tre fucili che l'uomo deteneva legalmente, essendo un appassionato cacciatore, anche se da alcuni anni, pur rinnovando regolarmente licenza e porto d'armi, non si recava più a caccia di selvaggina. A scatenare la rabbia omicida dell'uomo i contrasti con la moglie sul progetto coltivato da tempo di tornare in Calabria di dove entrambi erano originari. Lui di Soverato, lei di San Sostene, in provincia di Catanzaro. Mario non ne poteva più del Nord. Da tempo i coniugi avevano deciso di tornare alla casa che possedevano in Calabria, tanto che avevano già spedito parte dei mobili e perfino dei vestiti. Poi Elena ci aveva ripensato: voleva restare vicino ai figli, Gregorio, 42 anni, sposato e padre di due bambini e Barbara, 32enne, separata con una figlia. Ma il dietro front aveva mandato su tutte le furie Mario, da molti definito personaggio dal carattere forte e con qualche problema con l'alcol. Da settimane in casa erano litigi continui tanto che la figlia,che prima abitava con i genitori, da domenica era andata a vivere con la bambina in una nuova casa che aveva affittato a Oreno, vicino a Vimercate. Giovedì però la vittima aveva comunicato al marito la sua decisione: andare in Calabria a riprendere i vestiti invernali già spediti, perché al Nord era arrivato il freddo. Un episodio che ha scatenato la follia dell'uomo il quale ha preso due fucili e munizioni e ha cominciato a sparare. La donna forse ha cercato di fuggire. Un colpo l'ha colpita al gluteo, un altro al collo e uno al basso ventre. I carabinieri hanno trovato il cadavere in un lago di sangue e l'omicida sdraiato sul letto ferito da almeno due colpi, di cui uno all'addome, ma ancora vivo, tanto che ha chiesto dell'acqua. I militari, accorsi perché i vicini si erano insospettiti per le tapparelle dell'appartamento ancora abbassate alle 9 del mattino, hanno chiamato l'ambulanza che ha trasportato il ferito all'Ospedale San Gerardo dove è stato portato in sala operatoria per una difficile operazione. Sul pavimento 13 bossoli esplosi di fucile. E non si capisce come quell'inferno di fuoco sia sfuggito all'attenzione dei vicini.

Uccisa a fucilate per uno specchietto (www.ilsecoloxix.it del 15/12/07)
Ventimiglia- Ha confessato tutto durante la notte, Nicolino Corsaro, l’uomo di 46 anni che verso le 20 di venerdì ha ucciso l’ex moglie - Carmela Gagliardi - nell’appartamento di salita dei Forni 13 a Calvo, frazione di Ventimiglia (nella foto, la Scientifica).
Corsaro, fermato da polizia e carabinieri poco dopo l’omicidio, è stato assistito dal suo avvocato, l’ex Sindaco della città di confine, Giorgio Valfrè. Davanti al pubblico ministero, ha detto di essere stato colto da un raptus di follia: pare che nel corso del pomeriggio sia stato raggiunto da una comunicazione del Giudice di Pace per la rottura di uno specchietto retrovisore dell’auto dell’ex moglie.
Al momento gli inquirenti stanno effettuando ricerche sul fucile utilizzato per uccidere la donna: è probabile che sia stato acquistato in Francia e tenuto in casa di nascosto. Verso le 7.30, Nicolino Corsaro è stato accompagnato in carcere.

martedì 4 dicembre 2007

FAMIGLIA DISTRUTTA

Udine, uccide moglie e figlio e si suicida
UDINE (4 dicembre) - Tragedia familiare in Friuli: un uomo ha ucciso la moglie e il figlio e poi si è suicidato. Il duplice omidicio-suicidio è avvenuto a Tarcento, paese a pochi chilometri da Udine, nel primo pomeriggio. Sull'episodio stanno indagando i carabinieri del Comando provinciale di Udine. Non sono chiari i motivi del gesto, maturato in un clima di dissapori all'interno della coppia. (www.corriere.it 4.12.07)