venerdì 1 giugno 2012

scheletro a Napoli


IL MISTERO DELLE OSSA RITROVATE NELLO SCAVO PER IL METRÒ

Lo scheletro nel cantiere di via Medina?
Potrebbe essere quello di un musulmano

La sua posizione è orientata verso la Mecca
L'archeologa Giampaola: «Ipotesi probabile, è rivolto
su un fianco come accade nelle sepolture arabe»

Sembra che dorma. Macché: prega rivolto verso la Mecca.Il mistero dello scheletro di via Medina diventa interreligioso. La posizione nella quale è stato rinvenuto durante lo scavo della metropolitana di piazza Municipio, infatti, fa ipotizzare che quel signore alto vissuto - e morto - tra il VII e VIII secolo d. C. a Napoli fosse di religione musulmana.

La supposizione che circola nei dintorni del cantiere dove l'uomo misterioso è diventato una piccola star postuma per la casuale centralità urbana del suo rinvenimento trova conferma nelle parole dell'archeologa Daniela Giampaola della Soprintendenza di Napoli.
In via Medina un devoto di Allah (non fa una grinza).«Certo potrebbe essere. L'orientamento dello scheletro ricorda alcune sepolture siciliane ed è noto che, sull'isola, la presenza araba è stata rilevante. Il tipo di tomba e questa peculiare posizione potrebbero indicare dunque un uomo di religione musulmana. Ma si tratta solo di due dei tanti elementi che un archeologo prende in considerazione. La verità è che ci troviamo di fronte a un ritrovamento complessivamente ordinario che, probabilmente per la centralità dello scavo, ha destato tanto scalpore. Di scheletri del genere ci capita di trovarne molti, ma questa volta il cantiere era senza paratie, esposto allo sguardo di tutti. Non capisco il perché di tanta curiosità...».
Magari perché uno se lo trova sotto gli occhi mentre va al lavoro. Magari perché la morte è una notizia anche se non freschissima, ma di 1400 anni fa circa. Magari perché a Napoli la morte, i teschi, le «presenze» sono antropologicamente e mistericamente contigue alla vita più che in ogni altro posto d'Italia e forse del mondo.
«Certo sarà per questi motivi. Ma ribadisco: di scheletri tardo antichi ne troviamo tanti e quando capita in cantieri privati l'effetto è contrario a questo. Anzi, si occulta la notizia e se interveniamo come archeologi ci fanno anche causa sostenendo che siamo responsabili di ritardi ai lavori».
Ma come mai quel signore, musulmano, pagano o cristiano che fosse, si trovava proprio lì? C'era una necropoli o, diciamo così, l'avevano sepolto in giardino?
«La città tardo-antica è piena di aree con piccoli nuclei di necropoli che occupano spazi inizialmente destinati ad altre funzioni urbane. In questo periodo l'iniziale e netta distinzione greca tra la città dei vivi e quella dei morti sfuma del tutto». E continuerà così per un po'.
Natascia Festa31 maggio 2012

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