Baby gang, arrestati 16enne e 15enne
In sei mesi, 11 rapine a Quarto Oggiaro. Un 12enne e un 13enne allontanati in modo coatto dalle famiglie
MILANO - Due minorenni, uno di 16 anni e uno di 15, arrestati e due, non ancora quattordicenni, allontanati coattivamente dal nucleo familiare. È questo il bilancio di una operazione della Polizia, condotta dagli uomini del commissariato di Quarto Oggiaro, intervenuta per mettere fine alle rapine compiute da una vera e propria «baby gang», attiva nel popolare quartiere milanese. Tra lunedì e martedì, gli agenti hanno arrestato due ragazzini italiani, S. D. C. di 16 anni e V. R., 15 - entrambi con precedenti - per avere commesso almeno 11 rapine commesse tra l'agosto e il dicembre del 2010. Nei confronti di altri due giovani, di 12 e 13 anni all'epoca dei fatti - uno dei quali fratello di S. D. C. - è stato eseguito il provvedimento di allontanamento coatto dal nucleo familiare in quanto non imputabili. A partire dallo scorso ottobre, la Polizia aveva ricevuto diverse denunce di rapine compiute da gruppi di ragazzi che, accerchiando le vittime per non farle fuggire, intimavano loro la consegna di denaro e cellulari con la minaccia di coltelli o armi.
Tra i luoghi preferiti per le azioni criminali, gli arrestati avevano individuato la stazione ferroviaria di Quarto Oggiaro e il cavalcavia pedonale che collega questa con un centro commerciale della zona. Nonostante la giovane età, alcune dei ragazzini erano già stati coinvolti in recenti operazioni antidroga con il compito di «vedette» o «sentinelle» e avvertire i boss se arrivava la polizia. Poi, quando non lavoravano per i grandi vessavano i coetanei. Nel corso delle perquisizioni domiciliari sono stati rinvenuti, nella casa dei fratelli, sedici cellulari, due coltelli, una mazza da baseball ed alcune riproduzioni di armi: un fucile mitragliatore (soft air), una pistola colt «Mk Iv» ed una pistola «Dong» (fonte: Ansa).
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mercoledì 2 marzo 2011
lunedì 10 gennaio 2011
strangolare
Cadavere semi nudo trovato ad Arluno
Il cadavere di una donna dell'apparente età di 35-40 anni è stato trovato abbandonato in una via di Arluno, piccolo centro a Ovest di Milano. La donna, della quale non è ancora nota l'identità, era seminuda, ed è morta strangolata. Il corpo, sul quale i medici hanno riscontrato un trauma facciale e la frattura della mandibola, potrebbe essere solo stato lasciato in quella zona ma l'omicidio sarebbe avvenuto altrove.
L'allarme è scattato dopo una telefonata al 118. Quando i soccorsi sono arrivati sul posto, intorno alle 22 di domenica, la donna era ancora viva, ma è morta pochi minuti dopo. Il corpo è stato trovato vicino a dei giardinetti, non lontano dall'autostrada. Secondo i primi rilievi la vittima sarebbe stata colpita più volte al viso fino a provocare la frattura della mandibola. Nelle sue tasche non sono stati trovati documenti. Sull'episodio indagano i carabinieri di Monza.
Il cadavere di una donna dell'apparente età di 35-40 anni è stato trovato abbandonato in una via di Arluno, piccolo centro a Ovest di Milano. La donna, della quale non è ancora nota l'identità, era seminuda, ed è morta strangolata. Il corpo, sul quale i medici hanno riscontrato un trauma facciale e la frattura della mandibola, potrebbe essere solo stato lasciato in quella zona ma l'omicidio sarebbe avvenuto altrove.
L'allarme è scattato dopo una telefonata al 118. Quando i soccorsi sono arrivati sul posto, intorno alle 22 di domenica, la donna era ancora viva, ma è morta pochi minuti dopo. Il corpo è stato trovato vicino a dei giardinetti, non lontano dall'autostrada. Secondo i primi rilievi la vittima sarebbe stata colpita più volte al viso fino a provocare la frattura della mandibola. Nelle sue tasche non sono stati trovati documenti. Sull'episodio indagano i carabinieri di Monza.
venerdì 10 ottobre 2008
MORTE IN CUSTODIA
Doveva essere processato per direttissima. Disposta l'autopsia Georgiano 25enne trovato morto in Questura Sorpreso a rubare con due connazionali, ieri sera era stato messo in una cella singola. Nessun segno di violenza sul corpo |
MILANO - Un ragazzo georgiano di 25 anni, Georgi B., senza fissa dimora, è morto nella notte in una camera di sicurezza della Questura di Milano. Ad una prima analisi si tratterebbe di decesso per cause naturali. Il ragazzo era giunto in Questura ieri verso le 20 e posto in una camera di sicurezza singola, dopo essere stato fermato per aver tentato di rubare Mp3 e altre apparecchiature elettroniche alla Feltrinelli di corso Buenos Aires con altri due connazionali. LA SCOPERTA - Secondo una prima ricostruzione, stamani quando gli agenti hanno aperto la stanza per prelevare il ragazzo e portarlo in tribunale dove doveva essere processato per direttissima, lo hanno trovato cadavere. Sono in corso i rilievi del medico legale e del magistrato. La vittima non ha nessun segno di violenza sul corpo. Sarà l'autopsia ad accertare le cause del decesso. 09 ottobre 2008 (da corriere.it 9 ottobre) |
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mercoledì 11 giugno 2008
SINDACATO DEI MEDICI
ANAAO: SUCCEDE QUANDO SALUTE DIVENTA MERCE
"I fatti accaduti dimostrano che quando la salute diventa una merce soggetta alle regole del mercato e che quando la professione e' esercitata esclusivamente ai fini del facile guadagno, ogni delitto e' possibile. Siamo fermamente convinti, che solo un servizio sanitario pubblico, ispirato a principi di solidarieta' ed equita' puo' assolvere pienamente il principio costituzionale di garantire il diritto alla salute di tutti i cittadini e che la via da perseguire sia quella di un rafforzamento del SSN prima di tutto attraverso la buona politica e le buone pratiche professionali". E' il commento dell'Anaao Assomed rispetto ai "dolorosi e terribili fatti emersi dalle indagini sulla Clinica Santa Rita di Milano", fatti che per l'associazione dei dirigenti medici "non hanno alcuna giustificazione e devono essere condannati senza riserve". L'Anaao ricorda come "periodicamente si viene a conoscenza di comportamenti opportunistici di rilievo penale perpetrati da strutture private ai danni del SSN. Prima di condannare il SSN per ogni sua carenza organizzativa e prima di giudicarlo frettolosamente un'impresa fallita a causa dei costi eccessivi, magari proponendo l'ennesimo ricorso ad appaltare a privati le funzioni di cura ed assistenza dei malati, bisogna riflettere sul reale contributo del privato accreditato al SSN. In alcune regioni - ricorda Anaao - il privato accreditato assorbe oltre il 40% della spesa sanitaria ed e' quindi piu' che mai importante che siano applicate e verificate le norme regolanti l'accreditamento delle strutture private e che le autorita' regionali competenti esercitino una rigorosa verifica della qualita' assistenziale e delle procedure diagnostico-terapeutiche adottate, al fine di garantire la sicurezza dei cittadini". (AGI) - Roma, 10 giugno
"I fatti accaduti dimostrano che quando la salute diventa una merce soggetta alle regole del mercato e che quando la professione e' esercitata esclusivamente ai fini del facile guadagno, ogni delitto e' possibile. Siamo fermamente convinti, che solo un servizio sanitario pubblico, ispirato a principi di solidarieta' ed equita' puo' assolvere pienamente il principio costituzionale di garantire il diritto alla salute di tutti i cittadini e che la via da perseguire sia quella di un rafforzamento del SSN prima di tutto attraverso la buona politica e le buone pratiche professionali". E' il commento dell'Anaao Assomed rispetto ai "dolorosi e terribili fatti emersi dalle indagini sulla Clinica Santa Rita di Milano", fatti che per l'associazione dei dirigenti medici "non hanno alcuna giustificazione e devono essere condannati senza riserve". L'Anaao ricorda come "periodicamente si viene a conoscenza di comportamenti opportunistici di rilievo penale perpetrati da strutture private ai danni del SSN. Prima di condannare il SSN per ogni sua carenza organizzativa e prima di giudicarlo frettolosamente un'impresa fallita a causa dei costi eccessivi, magari proponendo l'ennesimo ricorso ad appaltare a privati le funzioni di cura ed assistenza dei malati, bisogna riflettere sul reale contributo del privato accreditato al SSN. In alcune regioni - ricorda Anaao - il privato accreditato assorbe oltre il 40% della spesa sanitaria ed e' quindi piu' che mai importante che siano applicate e verificate le norme regolanti l'accreditamento delle strutture private e che le autorita' regionali competenti esercitino una rigorosa verifica della qualita' assistenziale e delle procedure diagnostico-terapeutiche adottate, al fine di garantire la sicurezza dei cittadini". (AGI) - Roma, 10 giugno
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