COsenza, passa parola per partecipare alle sevizie
Otto anni di abusi su un disabile, 13 arresti
Violenze sessuali anche di gruppo su un trentenne con problemi mentali. Pregiudicati tra i fermati
COsenza, passa parola per partecipare alle sevizie
Otto anni di abusi su un disabile, 13 arresti
Violenze sessuali anche di gruppo su un trentenne con problemi mentali. Pregiudicati tra i fermati
COSENZA - Hanno abusato e seviziato per anni un giovane disabile mentale, ma alla fine sono stati arrestati dai carabinieri della Compagnia di Cosenza. Si tratta di 13 persone di età compresa tra i 35 ed i 70 anni, tutti di Cosenza, alcuni pluripregiudicati. L'accusa per tutti è violenza sessuale aggravata e continuata. I provvedimenti emessi dal gip su richiesta della Procura si riferiscono ad indagini iniziate nel novembre scorso e relative a diversi episodi di sevizie e violenza sessuale consumati per mesi ai danni del giovane disabile ritardato di mente.
DA OTTO ANNI - Gli abusi, secondo quanto si è appreso, andavano avanti da otto anni. Alcuni degli arrestati avrebbero anche sottoposto la vittima, che ha poco meno di 30 anni, a sevizie che sono state riscontrate dagli investigatori. L'inchiesta, denominata «Orchi», è iniziata sei mesi fa grazie a voci confidenziali raccolte dai carabinieri di Cosenza. Gli investigatori sono poi riusciti a creare un rapporto di fiducia con la vittima, arrivando così a risalire ai presunti autori delle violenze, alcuni dei quali sposati, ed ai luoghi in cui avvenivano.
IL PASSA PAROLA - Dalle indagini è emerso che alcuni degli arrestati conoscevano la vittima da anni ed avrebbero iniziato ad abusarne nel 2003. Altri indagati, invece, sarebbero venuti in contatto con il giovane disabile più recentemente, circa tre anni fa, dopo una sorta di passa parola. A sei arrestati viene contestata anche l'accusa di violenza sessuale di gruppo. Tra loro vi è anche un uomo che, pur non potendo avere rapporti sessuali, avrebbe partecipato alle violenze. (con fonte Ansa)
Redazione Online
05 aprile 2011
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martedì 5 aprile 2011
giovedì 25 novembre 2010
stupro di 39 pazienti
Ginecologo violentava pazienti
Brasile, condannato a 278 anni
Roger Abdelmassih, il ginecologo conosciuto per avere star dello sport e dello spettacolo tra i suoi clienti, è stato condannato a 278 anni di carcere. L'uomo è stato processato per lo stupro di 39 pazienti, che erano sotto l'effetto dell'anestesia, nel suo centro per la riproduzione di San Paolo, in Brasile. Il medico, di 66 anni, ha sempre negato le accuse e i suoi avvocati ricorreranno in appello.
Abdelmassih era stato arrestato l'anno scorso, dopo la denuncia di un dipendente. Dopodiché altre 39 donne si erano fatte avanti, raccontando di essere state stuprate durante una visita o nel corso dei trattamenti per la fertilità. E poiché alcune testimoni hanno riferito abusi ripetuti, il medico è stato incriminato per 56 violenze.
Alcune pazienti hanno riferito che l'abuso è avvenuto mentre si stavano risvegliando dall'anestesia. In proposito il medico si è difeso affermando che non era mai da solo con nessuna delle pazienti e che forse qualcuna può aver avuto delle allucinazioni.
Brasile, condannato a 278 anni
Roger Abdelmassih, il ginecologo conosciuto per avere star dello sport e dello spettacolo tra i suoi clienti, è stato condannato a 278 anni di carcere. L'uomo è stato processato per lo stupro di 39 pazienti, che erano sotto l'effetto dell'anestesia, nel suo centro per la riproduzione di San Paolo, in Brasile. Il medico, di 66 anni, ha sempre negato le accuse e i suoi avvocati ricorreranno in appello.
Abdelmassih era stato arrestato l'anno scorso, dopo la denuncia di un dipendente. Dopodiché altre 39 donne si erano fatte avanti, raccontando di essere state stuprate durante una visita o nel corso dei trattamenti per la fertilità. E poiché alcune testimoni hanno riferito abusi ripetuti, il medico è stato incriminato per 56 violenze.
Alcune pazienti hanno riferito che l'abuso è avvenuto mentre si stavano risvegliando dall'anestesia. In proposito il medico si è difeso affermando che non era mai da solo con nessuna delle pazienti e che forse qualcuna può aver avuto delle allucinazioni.
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giovedì 31 luglio 2008
COME MUORE UN BAMBINO
Orfanotrofio dell'isola di Jersey. Trovati scheletri di bambini. Ipotesi di abusi sessuali.
http://www.repubblica.it/2008/07/sezioni/esteri/scozia-orfanotrofio/scozia-orfanotrofio/scozia-orfanotrofio.html
http://www.repubblica.it/2008/07/sezioni/esteri/scozia-orfanotrofio/scozia-orfanotrofio/scozia-orfanotrofio.html
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sabato 10 maggio 2008
VIOLENZA SESSUALE
» 2008-05-10 18:31
VIOLENZA SESSUALE: PIAGA DA NORD A SUD, OGGI 6 ARRESTI
ROMA - Non ha fine la piaga della violenza sessuale: solo oggi sei uomini sono stati colpiti da altrettanti provvedimenti restrittivi per abusi compiuti su alcune donne. A Milano un bulgaro di 26 anni è stato sottoposto a fermo perché accusato di aver violentato la moglie e un'altra donna, entrambe romene, che costringeva anche a prostituirsi. L'uomo è stato trovato in una baracca lungo la tratta ferroviaria tra Milano e Pioltello (Milano) dagli agenti della Polfer. E' stata una delle due vittime, di 40 anni, a raccontare la situazione in cui era costretta a vivere: ha detto di essere giunta in Italia per prostituirsi dovendo mantenere i figli e il marito rimasti in Romania e che, una volta qui, era stata costretta dal bulgaro a convivere con lui e la moglie, entrambe costrette a prostituirsi per lui e sottoposte ad abusi. Le due romene sono state sistemate in comunità protette. L'uomo è accusato di violenza sessuale, sequestro di persona, induzione alla prostituzione e maltrattamenti. A Sondrio si terrà nelle prossime ore l'interrogatorio di convalida del fermo davanti al Gip dell' operaio algerino, con regolare permesso di soggiorno, accusato di violenza sessuale aggravata e continuata nei confronti di una valtellinese di 49 anni. La violenza sessuale è avvenuta dopo che l'immigrato aveva trascorso la serata di giovedì con la vittima e altri due amici, un'altra donna italiana e un marocchino, in un paio di bar del capoluogo valtellinese. Poi la comitiva, a notte fonda, si era spostata in riva al torrente Mallero, sempre in città, dove il marocchino, che faceva parte del gruppo, vive da qualche tempo all'interno di una tenda. All'esterno del capanno si è consumato lo stupro ai danni di una quarantanovenne, rimasta in balia dell'algerino per circa un'ora. L'altro straniero, in compagnia di un'altra valtellinese, invece, era all'interno della tenda. L'episodio è avvenuto in un ambiente di alto degrado. Dopo lo stupro, l'algerino è fuggito. La donna vittima della violenza sessuale, con gli abiti sporchi di sangue e lividi al volto e alla schiena per la colluttazione avuta con lo stupratore nel tentativo di resistergli, ha dato lei stessa l'allarme al 113 ed è stata trasportata con un'ambulanza all'ospedale civile di Sondrio. L'algerino è stato rintracciato e fermato poche ore dopo. La polizia ha arrestato a Cosenza due rumeni, Elvis Marcius, di 23 anni, e Adrian Sava, di 24, con l'accusa di avere sequestrato e violentato una ragazza boliviana. I fatti che hanno portato all'arresto dei due rumeni risalgono al 28 febbraio scorso, quando la giovane boliviana era andata ad una festa insieme al fidanzato col quale, successivamente, ebbe avuto una lite. I due rumeni, che la boliviana conosceva, hanno poi offerto alla giovane un passaggio per accompagnarla a casa. Durante il tragitto, Marcius e Sava hanno portato la ragazza in una casa dove l'hanno tenuta segregata, violentandola per tutta la notte. A Barletta (Bari), ricercato con l'accusa di aver compiuto atti sessuali con una tredicenne, di aver maltrattato la moglie trentacinquenne, la figlia di otto anni e una ragazzina di 15 anni che la moglie aveva avuto da un altro uomo, un pluripregiudicato di 43 anni, di Barletta, si è costituito. E sempre in provincia di Bari, a Trani, un magrebino di 56 anni è stato arrestato dai carabinieri a Trani con l'accusa di aver violentato la sua ex compagna. Medicata in ospedale, la vittima della violenza è stata giudicata guaribile in dieci giorni: sul corpo ha diverse escoriazioni. (da ansa.it)
VIOLENZA SESSUALE: PIAGA DA NORD A SUD, OGGI 6 ARRESTI
ROMA - Non ha fine la piaga della violenza sessuale: solo oggi sei uomini sono stati colpiti da altrettanti provvedimenti restrittivi per abusi compiuti su alcune donne. A Milano un bulgaro di 26 anni è stato sottoposto a fermo perché accusato di aver violentato la moglie e un'altra donna, entrambe romene, che costringeva anche a prostituirsi. L'uomo è stato trovato in una baracca lungo la tratta ferroviaria tra Milano e Pioltello (Milano) dagli agenti della Polfer. E' stata una delle due vittime, di 40 anni, a raccontare la situazione in cui era costretta a vivere: ha detto di essere giunta in Italia per prostituirsi dovendo mantenere i figli e il marito rimasti in Romania e che, una volta qui, era stata costretta dal bulgaro a convivere con lui e la moglie, entrambe costrette a prostituirsi per lui e sottoposte ad abusi. Le due romene sono state sistemate in comunità protette. L'uomo è accusato di violenza sessuale, sequestro di persona, induzione alla prostituzione e maltrattamenti. A Sondrio si terrà nelle prossime ore l'interrogatorio di convalida del fermo davanti al Gip dell' operaio algerino, con regolare permesso di soggiorno, accusato di violenza sessuale aggravata e continuata nei confronti di una valtellinese di 49 anni. La violenza sessuale è avvenuta dopo che l'immigrato aveva trascorso la serata di giovedì con la vittima e altri due amici, un'altra donna italiana e un marocchino, in un paio di bar del capoluogo valtellinese. Poi la comitiva, a notte fonda, si era spostata in riva al torrente Mallero, sempre in città, dove il marocchino, che faceva parte del gruppo, vive da qualche tempo all'interno di una tenda. All'esterno del capanno si è consumato lo stupro ai danni di una quarantanovenne, rimasta in balia dell'algerino per circa un'ora. L'altro straniero, in compagnia di un'altra valtellinese, invece, era all'interno della tenda. L'episodio è avvenuto in un ambiente di alto degrado. Dopo lo stupro, l'algerino è fuggito. La donna vittima della violenza sessuale, con gli abiti sporchi di sangue e lividi al volto e alla schiena per la colluttazione avuta con lo stupratore nel tentativo di resistergli, ha dato lei stessa l'allarme al 113 ed è stata trasportata con un'ambulanza all'ospedale civile di Sondrio. L'algerino è stato rintracciato e fermato poche ore dopo. La polizia ha arrestato a Cosenza due rumeni, Elvis Marcius, di 23 anni, e Adrian Sava, di 24, con l'accusa di avere sequestrato e violentato una ragazza boliviana. I fatti che hanno portato all'arresto dei due rumeni risalgono al 28 febbraio scorso, quando la giovane boliviana era andata ad una festa insieme al fidanzato col quale, successivamente, ebbe avuto una lite. I due rumeni, che la boliviana conosceva, hanno poi offerto alla giovane un passaggio per accompagnarla a casa. Durante il tragitto, Marcius e Sava hanno portato la ragazza in una casa dove l'hanno tenuta segregata, violentandola per tutta la notte. A Barletta (Bari), ricercato con l'accusa di aver compiuto atti sessuali con una tredicenne, di aver maltrattato la moglie trentacinquenne, la figlia di otto anni e una ragazzina di 15 anni che la moglie aveva avuto da un altro uomo, un pluripregiudicato di 43 anni, di Barletta, si è costituito. E sempre in provincia di Bari, a Trani, un magrebino di 56 anni è stato arrestato dai carabinieri a Trani con l'accusa di aver violentato la sua ex compagna. Medicata in ospedale, la vittima della violenza è stata giudicata guaribile in dieci giorni: sul corpo ha diverse escoriazioni. (da ansa.it)
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sabato 22 marzo 2008
ABUSI SESSUALI
LECCE - Era gia' stato condannato per abusi sulla ex amante. Ora torna in carcere per aver ripetutamente violentato la figlia. La ragazza ha oggi 18 anni, ma gli episodi sarebbero cominciati quando ne aveva appena 11. L'uomo, un 45enne di Nardo', in provincia di Lecce, e' stato denunciato dalla figlia solo due mesi fa. Le violenze avvenivano in casa, quando la madre ed i due fratelli non c'erano. Il padre minacciava la giovane, in qualche caso anche con un coltello alla gola. (Agr)
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