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mercoledì 7 maggio 2008

CANTIERI EDILI

Da anni vado dicendo che non abbiamo alcun bisogno di nuove leggi sugli infortuni del lavoro, ma solo di una valida sorveglianza sui luoghi del lavoro e di ispezioni serie e non preavvertite. Leggi questa notizia ANSA.

Irregolare 58% cantieri edili
Oltre la meta' aziende ispezionate non rispetta la normativa
(ANSA) - ROMA, 7 MAG - Il 58% dei cantieri edili ispezionati non rispetta la normativa sul lavoro, dice il ministero del Lavoro e della Previdenza Sociale. Prese in esame le ispezioni del periodo 1 agosto 2006-31 marzo 2008: sono stati ispezionati 42.454 cantieri, per un totale di 67.313 aziende ispezionate, delle quali 38.742 sono risultate irregolari. Le attivita' imprenditoriali che hanno ricevuto provvedimenti di sospensione sono state 5.282, di queste 2.741 (52%) hanno poi regolarizzato la loro posizione.

venerdì 21 marzo 2008

INFORTUNI SUL LAVORO

21 marzo 2008. I morti sul lavoro nel 2007 sono stati circa 1.260 e gli infortuni 913.500. La lavorazione dei metalli il settore più a rischio. Nel 2006 in oltre sette aziende su 100 del settore industria e servizi si è verificato almeno un incidente
ROMA - Le prime stime dell'INAIL sulle morti bianche per l'anno 2007 parlano di circa 1.260 morti sul lavoro a fronte dei 1.341 dell'anno precedente. Si tratta di numeri stimati ma attendibili e semmai approssimati per eccesso. Infatti il dato non ancora consolidato, ovvero il numero effettivo dei casi mortali registrati negli archivi gestionali dell'Istituto al 29 febbraio 2008, risulta pari a 1.147. E appunto su questo dato fanno leva i procedimenti statistici di stima previsionale che per l'anno 2007 individuano un numero di infortuni mortali compreso in un range tra 1.240 e 1.260 casi.
Gestione e tipologia di avvenimento. Dalle stime INAIL risulta poi che, dei 1.260 incidenti mortali avvenuti nel 2007, 1.130 si sono verificati nel settore dell'industria e dei servizi, 115 nell'agricoltura e 15 tra i dipendenti in conto Stato. In particolare, 295 sono quelli del settore costruzioni. Inoltre più di un quinto (esattamente 260) sono avvenuti in itinere, ovvero lungo il tragitto casa lavoro e viceversa.
Infortuni nel 2007. Gli incidenti sul lavoro, invece, sempre secondo le stime dell'INAIL, sono stati 913.500 nel 2007. Nel 2006 erano stati 928.158. In particolare, gli incidenti sono stati 57.300 nell'agricoltura, 827.000 nell'industria e nei servizi di cui 100.000 nelle costruzioni, e 29.200 tra i dipendenti in conto Stato.
Trend di lungo periodo. Negli ultimi cinquanta anni le morti bianche in Italia sono comunque notevolmente diminuite. Nel 1956 i morti del lavoro erano 3.900 per salire a 4.644 nel 1963, anno di massimo storico per gli infortuni mortali ma anche di forte sviluppo industriale (sono gli anni del boom economico). Nel 1966 gli infortuni erano di nuovo scesi a 3.744 e da lì è partito un lento ma continuo decremento: 2.793 nel 1976, 2.083 nel 1986, 1.372 nel 1996, 1.546 nel 2001, per finire con 1.260 dello scorso anno. Un andamento simile hanno registrato anche gli infortuni non mortali, sebbene non in maniera altrettanto lineare e con un calo non altrettanto marcato. Basti ricordare che erano 1.150.354 nel 1956, 1.283.667 nel 1976, 1.023.379 nel 2001 e 928.158 nel 2006.
Settori di rischio. Nell'ultimo triennio il settore più ad alto rischio è stato quello della lavorazione dei metalli. Con oltre 6 infortuni su 100 (esattamente 61,95 infortuni indennizzati per mille addetti esclusi i casi in itinere) l'industria dei metalli presenta, infatti, un indice di frequenza infortunistica che è quasi il doppio rispetto all'indice medio dell'industria e servizi (32,21 per mille). Seguono la lavorazione dei materiali non metalliferi (59,94 per mille), la lavorazione del legno (56,64) e le costruzioni (54,37). Tuttavia, se si parla di incidenti gravi, cioè tali da provocare un'invalidità permanente, al primo posto troviamo le costruzioni con 4,46 infortuni indennizzati per mille addetti, seguite dalla lavorazione del legno (4,14) e dall'estrazione di minerali (4,13). Quest'ultimo settore, infine, risulta anche quello a più alto rischio di morte: 3,7 casi ogni 10mila addetti nell'ultimo triennio. Fortunatamente però, l'esiguo numero dei lavoratori del settore fa sì che a un indice di frequenza così alto non corrisponde un numero assoluto altrettanto elevato. (vai al sito dell'INAIL)

sabato 8 dicembre 2007

INFORTUNI SUL LAVORO

Morti sul lavoro: più di 3 ogni giorno
L'Inail: le «morti bianche» nei primi 9 mesi del 2007 sono in calo del 13% rispetto al 2006 quando furono 1302
MILANO - Una strage silenziosa. Oltre 3 persone muoiono ogni giorno in Italia sul luogo di lavoro. Per la precisione 3,56 secondo le medie ufficiali. Anche se quest'anno la situazione è in leggero miglioramento. Nei primi nove mesi del 2007 infatti gli incidenti mortali sul lavoro sono diminuiti del 13% rispetto allo stesso periodo del 2006.

DATI INAIL - È quanto si legge sugli ultimi dati dell'Inail secondo i quali i morti sul lavoro sono passati dagli 888 dei primi nove mesi del 2006 ai 774 dei primi nove mesi del 2007. L'Inail sottolinea comunque che si tratta di cifre «assolutamente provvisorie» che aumenteranno a fronte dell'analisi di tutti quei casi mortali riconosciuti successivamente dalla data del decesso. L'Inail ricorda che gli infortuni mortali nel 2006 sono stati 1.302 (oltre 100 al mese) in calo del 12,1% rispetto ai 1.481 registrati nel 2002. Gli incidenti mortali nel solo settore metalmeccanico sono stati nel 2006 96 con un calo del 26,2% rispetto ai 130 registrati nel 2002.NAPOLITANO - Una tragedia sulla quale ha richiamato l'attenzione più volte il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano invitando ad un «forte impegno civile al fine di diffondere la più ampia consapevolezza della gravità del fenomeno e di promuovere una comune, operante cultura della sicurezza».
07 dicembre 2007