Lavoro, infortuni mortali ai minimi
Inail: "980 le vittime nel 2010"
Nel 2010 gli infortuni mortali sul lavoro sono stati 980, in calo del 6,9% rispetto ai 1.053 del 2009. Il dato viene fornito dall'Inail che sottolinea anche come questa sia la cifra più bassa dal dopoguerra. Gli incidenti durante lo svolgimento dell'occupazione complessivamente sono stati 775.000, in calo dell'1,9% rispetto al 2009. Il ribasso è più pronunciato nell'industria e nel Mezzogiorno che più ha sofferto per la crisi occupazionale.
Nell'industria, dove prosegue la consistente perdita di posti di lavoro (-2,9% di occupati rispetto al 2009), gli infortuni si sono ridotti del 6,1%, nell'agricoltura, peraltro in lieve crescita occupazionale (+0,7%), del 4,9%. Positivo il dato relativo al settore Costruzioni, che registra un calo degli infortuni pari al 7,3%, senza essere stato particolarmente penalizzato sotto il profilo dell'occupazione (-0,1%) rispetto all'anno precedente. Un aumento contenuto (+1,3%) si registra nelle attività dei Servizi, a fronte di un andamento occupazionale lievemente crescente (+0,4%).
Gli incidenti mortali invece sono calati meno nei servizi (-4,1% da 438 a 420) ma in modo rilevante nell'industria (-8,6%, da 487 a 445) e, in particolare, nelle costruzioni (-10,5%, da 229 a 205). Molto significativo in percentuale è il calo delle morti sul lavoro in agricoltura (-10,2% , da 128 a 115). Se per la prima volta dal dopoguerra, si scende sotto la soglia dei 1.000 morti l'anno, il dato sulle vittime del lavoro, secondo l'Inail, "è comunque inaccettabile".
La riduzione degli infortuni è generalizzata su tutto il territorio della Penisola, ma il Mezzogiorno, che ha sofferto maggiormente per la crisi occupazionale (-1,6% contro -0,4% del Nord e un lieve miglioramento del dato al Centro), fa registrare una contrazione del 3,2% per gli infortuni in complesso, a fronte di un calo dell'1,8% del Centro e dell'1,5% del Nord. Al Centro il calo dei casi mortali (pari all'11,8%, da 221 a 195), è molto significativo ma il termine di paragone è un 2009 che aveva segnato, nella stessa area, una recrudescenza del fenomeno.
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venerdì 4 marzo 2011
mercoledì 9 febbraio 2011
INAIL
Incidenti lavoro, Inail: dato record
I numeri calano ancora: nel 2010 meno di mille morti
09 febbraio, 11:44
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Guarda la foto1 di 1 (ANSA) - ROMA, 09 FEB - Il numero di incidenti mortali sul lavoro e' sceso nel 2010 per la prima volta sotto i mille.
Mentre il numero complessivo di incidenti e' diminuito del 2% confermando un trend positivo 'dopo il dato straordinario del 2009, quando il calo era stato di circa il 10%'. Lo ha indicato il direttore generale dell'Inail, Giuseppe Lucibello, avvertendo che secondo le procedure Eurostat e' presto per considerare i dati definitivi (bisogna attendere 180 giorni) e vanno quindi considerati 'con prudenza'.
I numeri calano ancora: nel 2010 meno di mille morti
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Mentre il numero complessivo di incidenti e' diminuito del 2% confermando un trend positivo 'dopo il dato straordinario del 2009, quando il calo era stato di circa il 10%'. Lo ha indicato il direttore generale dell'Inail, Giuseppe Lucibello, avvertendo che secondo le procedure Eurostat e' presto per considerare i dati definitivi (bisogna attendere 180 giorni) e vanno quindi considerati 'con prudenza'.
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mercoledì 24 giugno 2009
INAIL
IL RAPPORTO ANNUALE: SONO STATI 1.120 (-7,2%), MINIMO DAL '51
Inail, nel 2008 meno morti sul lavoro
Ma aumentano gli incidenti degli stranieri
Un bilancio infortunistico che, «pur nella drammaticità dei numeri, «segna un incoraggiante record storico»
Le sagome disegnate a terra a simboleggiare le morti bianche in occasione della 58esima Giornata nazionale per le vittime degli incidenti sul lavoro (Emblema) ROMA - Nel 2008 il numero di morti sul lavoro è sceso ai livelli minimi dal dopoguerra. Lo sottolinea l'Inail nel Rapporto annuale 2008, precisando che l'anno si è chiuso con 874.940 infortuni sul lavoro e 1.120 incidenti mortali. Un bilancio infortunistico che, «pur nella drammaticità dei numeri, «segna un incoraggiante record storico», evidenzia l'Inail: il numero di infortuni mortali è infatti sceso, per la prima volta dal 1951, al di sotto dei 1.200 casi l'anno. Nel 2008, in particolare, i morti sul lavoro sono diminuiti del 7,2% rispetto ai 1.207 dell'anno precedente.
GLI STRANIERI - Il calo, tuttavia, non c'è stato per i lavoratori stranieri, tra i quali si è invece registrato un aumento (+2%) degli incidenti sul luogo di lavoro. La flessione degli infortuni nel 2008 è stata nettamente superiore al -1,7% registrato tra 2006 e 2007, evidenzia l'Inail, aggiungendo che anzi, se si tiene conto dell'incremento dello 0,8% del numero degli occupati, il miglioramento reale, in termini relativi, sale al 4,8%. Il calo - aggiunge - conferma il trend decrescente degli ultimi 8 anni: dal 2001 le denunce di infortunio sono scese del 14,5% e se si considera che nello stesso periodo c'è stato un aumento occupazionale dell'8,3%, la flessione raggiunge il 21,1%. Per quanto riguarda i lavoratori stranieri, il cui numero di assicurati all'Inail è aumentato del 6% (oltre quota 3.266.000), gli incidenti sul lavoro sono cresciuti a 143.561, mentre il numero di infortuni mortali rimane invariato a 180 casi. Gli immigrati continuano a presentare un'incidenza infortunistica più elevata rispetto ai colleghi italiani: 44 casi denunciati all'Inail ogni 1.000 occupati, contro i 39 degli italiani. Nel 2008 gli eventi infortunistici accaduti a lavoratori stranieri hanno rappresentato il 16,4% del totale. Aumentano, invece, le malattie professionali che salgono del 3,2% con 29.704 denunce. Nel giro degli ultimi due anni, le patologie denunciate all'Inail sono cresciute di 3mila casi (+11%).
LE CAUSE - Ed è la strada la principale causa di morte per i lavoratori secondo l'Inail: su di essa infatti si verifica oltre la metà delle morti bianche. Dei 1.120 infortuni mortali, ben 611 sono quelli avvenuti su strada e, precisamente, 335 quelli provocati da circolazione stradale in occasione di lavoro e 276 quelli in itinere (ovvero sul percorso casa lavoro e viceversa), avvenuti prevalentemente su strada. Quest'ultimo dato, evidenzia l'Inail, è particolarmente importante se si considera che alcuni paesi dell'Ue 15 (Danimarca, Irlanda, Paesi Bassi, Regno Unito e Portogallo) non rilevano gli infortuni in itinere e che Irlanda e Regno Unito non registrano neppure quelli stradali avvenuti durante l'esercizio dell'attività lavorativa. Per quanto riguarda gli infortuni, degli 874.940 mila incidenti denunciati all'Inail nel 2008, ben 50.861 (5,8%) sono stati causati da circolazione stradale in occasione di lavoro e 97.201 (11,1%) sono avvenuti in itinere.
DOVE - La maggior parte degli infortuni si verifica nel Nord (61%): in particolare Lombardia (149.506 casi), Emilia Romagna (123.661) e Veneto (104.134), che assommano insieme oltre il 43% degli infortuni. Dal punto di vista dell'età, gli infortuni sono scesi dell'8% per i giovani fino a 34 anni, mentre per i casi mortali le flessioni più consistenti (-16%) riguardano gli over 50. Per quanto riguarda gli stranieri, poco meno del 96% degli infortuni si è verificato nell'industria e servizi (contro il 90% per il totale dei lavoratori): in particolare nelle costruzioni (13,7% di tutti gli infortuni riguardanti stranieri), che detengono anche il primato degli infortuni mortali tra gli immigrati (1 decesso su 4 nel 2008). Per quanto riguarda il personale domestico, 72 infortuni su 100 hanno colpito lavoratori stranieri, quasi sempre colf o badanti di sesso femminile. L'Italia, infine, evidenzia l'Inail sulla base dell'ultima rilevazione Eurostat, non risulta affatto maglia nera in Europa: nel 2006, ultimo anno disponibile, ha infatti registrato un indice infortunistico pari a 2.812 infortuni per 100mila occupati, inferiore alla media delle due aree Ue (3.469 per l'Area-Euro e 3.013 per l'Europa a 15), collocandosi al di sotto di importanti Paesi come Spagna, Francia e Germania. Stesso discorso per gli infortuni mortali: con 2,9 decessi per 100mila occupati nel 2006, l'Italia, pur con un indice leggermente superiore alla media Ue, si pone al di sotto di grandi Paesi come Portogallo, Austria, Grecia, Spagna e Francia. (da corriere.it)
24 giugno 2009
Inail, nel 2008 meno morti sul lavoro
Ma aumentano gli incidenti degli stranieri
Un bilancio infortunistico che, «pur nella drammaticità dei numeri, «segna un incoraggiante record storico»
Le sagome disegnate a terra a simboleggiare le morti bianche in occasione della 58esima Giornata nazionale per le vittime degli incidenti sul lavoro (Emblema) ROMA - Nel 2008 il numero di morti sul lavoro è sceso ai livelli minimi dal dopoguerra. Lo sottolinea l'Inail nel Rapporto annuale 2008, precisando che l'anno si è chiuso con 874.940 infortuni sul lavoro e 1.120 incidenti mortali. Un bilancio infortunistico che, «pur nella drammaticità dei numeri, «segna un incoraggiante record storico», evidenzia l'Inail: il numero di infortuni mortali è infatti sceso, per la prima volta dal 1951, al di sotto dei 1.200 casi l'anno. Nel 2008, in particolare, i morti sul lavoro sono diminuiti del 7,2% rispetto ai 1.207 dell'anno precedente.
GLI STRANIERI - Il calo, tuttavia, non c'è stato per i lavoratori stranieri, tra i quali si è invece registrato un aumento (+2%) degli incidenti sul luogo di lavoro. La flessione degli infortuni nel 2008 è stata nettamente superiore al -1,7% registrato tra 2006 e 2007, evidenzia l'Inail, aggiungendo che anzi, se si tiene conto dell'incremento dello 0,8% del numero degli occupati, il miglioramento reale, in termini relativi, sale al 4,8%. Il calo - aggiunge - conferma il trend decrescente degli ultimi 8 anni: dal 2001 le denunce di infortunio sono scese del 14,5% e se si considera che nello stesso periodo c'è stato un aumento occupazionale dell'8,3%, la flessione raggiunge il 21,1%. Per quanto riguarda i lavoratori stranieri, il cui numero di assicurati all'Inail è aumentato del 6% (oltre quota 3.266.000), gli incidenti sul lavoro sono cresciuti a 143.561, mentre il numero di infortuni mortali rimane invariato a 180 casi. Gli immigrati continuano a presentare un'incidenza infortunistica più elevata rispetto ai colleghi italiani: 44 casi denunciati all'Inail ogni 1.000 occupati, contro i 39 degli italiani. Nel 2008 gli eventi infortunistici accaduti a lavoratori stranieri hanno rappresentato il 16,4% del totale. Aumentano, invece, le malattie professionali che salgono del 3,2% con 29.704 denunce. Nel giro degli ultimi due anni, le patologie denunciate all'Inail sono cresciute di 3mila casi (+11%).
LE CAUSE - Ed è la strada la principale causa di morte per i lavoratori secondo l'Inail: su di essa infatti si verifica oltre la metà delle morti bianche. Dei 1.120 infortuni mortali, ben 611 sono quelli avvenuti su strada e, precisamente, 335 quelli provocati da circolazione stradale in occasione di lavoro e 276 quelli in itinere (ovvero sul percorso casa lavoro e viceversa), avvenuti prevalentemente su strada. Quest'ultimo dato, evidenzia l'Inail, è particolarmente importante se si considera che alcuni paesi dell'Ue 15 (Danimarca, Irlanda, Paesi Bassi, Regno Unito e Portogallo) non rilevano gli infortuni in itinere e che Irlanda e Regno Unito non registrano neppure quelli stradali avvenuti durante l'esercizio dell'attività lavorativa. Per quanto riguarda gli infortuni, degli 874.940 mila incidenti denunciati all'Inail nel 2008, ben 50.861 (5,8%) sono stati causati da circolazione stradale in occasione di lavoro e 97.201 (11,1%) sono avvenuti in itinere.
DOVE - La maggior parte degli infortuni si verifica nel Nord (61%): in particolare Lombardia (149.506 casi), Emilia Romagna (123.661) e Veneto (104.134), che assommano insieme oltre il 43% degli infortuni. Dal punto di vista dell'età, gli infortuni sono scesi dell'8% per i giovani fino a 34 anni, mentre per i casi mortali le flessioni più consistenti (-16%) riguardano gli over 50. Per quanto riguarda gli stranieri, poco meno del 96% degli infortuni si è verificato nell'industria e servizi (contro il 90% per il totale dei lavoratori): in particolare nelle costruzioni (13,7% di tutti gli infortuni riguardanti stranieri), che detengono anche il primato degli infortuni mortali tra gli immigrati (1 decesso su 4 nel 2008). Per quanto riguarda il personale domestico, 72 infortuni su 100 hanno colpito lavoratori stranieri, quasi sempre colf o badanti di sesso femminile. L'Italia, infine, evidenzia l'Inail sulla base dell'ultima rilevazione Eurostat, non risulta affatto maglia nera in Europa: nel 2006, ultimo anno disponibile, ha infatti registrato un indice infortunistico pari a 2.812 infortuni per 100mila occupati, inferiore alla media delle due aree Ue (3.469 per l'Area-Euro e 3.013 per l'Europa a 15), collocandosi al di sotto di importanti Paesi come Spagna, Francia e Germania. Stesso discorso per gli infortuni mortali: con 2,9 decessi per 100mila occupati nel 2006, l'Italia, pur con un indice leggermente superiore alla media Ue, si pone al di sotto di grandi Paesi come Portogallo, Austria, Grecia, Spagna e Francia. (da corriere.it)
24 giugno 2009
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domenica 11 gennaio 2009
INAIL
VI convegno nazionale sulla medicina legale previdenziale
Online gli atti del convegno svoltosi nel 2006
Sono disponibili sul sito dell'Inail gli atti del VI convegno nazionale di medicina legale previdenziale che si è tenuto nell'ottobre del 2006 a Cagliari. Il volume, consultabile solo in rete a questo indirizzo www.inail.it..., è formato da tre volumi contenenti tutte le relazioni che si sono tenute durante l'evento.
Per informazioni e richieste: sovrintendenzamedica@inail.it
Fonte: inail.it
26 gennaio 2008
Online gli atti del convegno svoltosi nel 2006
Sono disponibili sul sito dell'Inail gli atti del VI convegno nazionale di medicina legale previdenziale che si è tenuto nell'ottobre del 2006 a Cagliari. Il volume, consultabile solo in rete a questo indirizzo www.inail.it..., è formato da tre volumi contenenti tutte le relazioni che si sono tenute durante l'evento.
Per informazioni e richieste: sovrintendenzamedica@inail.it
Fonte: inail.it
26 gennaio 2008
lunedì 28 luglio 2008
nuove tabelle inail
LE NUOVE TABELLE DELLE MALATTIE PROFSSIONALI
http://www.inail.it/Portale/appmanager/portale/desktop?_nfpb=true&_pageLabel=PAGE_NEWS&nextPage=Primo_Piano/info1177812876.jsp
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giovedì 19 giugno 2008
INFORTUNI SUL LAVORO
19 giu 16:47
Morti bianche: Inail, in diminuzione gli incidenti sul lavoro
ROMA - Secondo i dati contenuti nel Rapporto annuale dell'Inail, gli infortuni sul lavoro sono in diminuzione. Nel 2007, infatti, gli incidenti mortali sono calati di quasi il 10% (-9,7%) rispetto all'anno precedente. Risultano in decremento anche gli infortuni complessivi, che, nel 2007, hanno sfiorato 913.000 casi, vale a dire circa 15.500 casi in meno rispetto al 2006. Il Rapporto dell'Istat sara' presentato tra una decina di giorni. I dati sono stati anticipati in occasione di un'audizione in commissione Lavoro alla Camera. (Agr)
Morti bianche: Inail, in diminuzione gli incidenti sul lavoro
ROMA - Secondo i dati contenuti nel Rapporto annuale dell'Inail, gli infortuni sul lavoro sono in diminuzione. Nel 2007, infatti, gli incidenti mortali sono calati di quasi il 10% (-9,7%) rispetto all'anno precedente. Risultano in decremento anche gli infortuni complessivi, che, nel 2007, hanno sfiorato 913.000 casi, vale a dire circa 15.500 casi in meno rispetto al 2006. Il Rapporto dell'Istat sara' presentato tra una decina di giorni. I dati sono stati anticipati in occasione di un'audizione in commissione Lavoro alla Camera. (Agr)
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venerdì 21 marzo 2008
INFORTUNI SUL LAVORO
21 marzo 2008. I morti sul lavoro nel 2007 sono stati circa 1.260 e gli infortuni 913.500. La lavorazione dei metalli il settore più a rischio. Nel 2006 in oltre sette aziende su 100 del settore industria e servizi si è verificato almeno un incidente
ROMA - Le prime stime dell'INAIL sulle morti bianche per l'anno 2007 parlano di circa 1.260 morti sul lavoro a fronte dei 1.341 dell'anno precedente. Si tratta di numeri stimati ma attendibili e semmai approssimati per eccesso. Infatti il dato non ancora consolidato, ovvero il numero effettivo dei casi mortali registrati negli archivi gestionali dell'Istituto al 29 febbraio 2008, risulta pari a 1.147. E appunto su questo dato fanno leva i procedimenti statistici di stima previsionale che per l'anno 2007 individuano un numero di infortuni mortali compreso in un range tra 1.240 e 1.260 casi.
Gestione e tipologia di avvenimento. Dalle stime INAIL risulta poi che, dei 1.260 incidenti mortali avvenuti nel 2007, 1.130 si sono verificati nel settore dell'industria e dei servizi, 115 nell'agricoltura e 15 tra i dipendenti in conto Stato. In particolare, 295 sono quelli del settore costruzioni. Inoltre più di un quinto (esattamente 260) sono avvenuti in itinere, ovvero lungo il tragitto casa lavoro e viceversa.
Infortuni nel 2007. Gli incidenti sul lavoro, invece, sempre secondo le stime dell'INAIL, sono stati 913.500 nel 2007. Nel 2006 erano stati 928.158. In particolare, gli incidenti sono stati 57.300 nell'agricoltura, 827.000 nell'industria e nei servizi di cui 100.000 nelle costruzioni, e 29.200 tra i dipendenti in conto Stato.
Trend di lungo periodo. Negli ultimi cinquanta anni le morti bianche in Italia sono comunque notevolmente diminuite. Nel 1956 i morti del lavoro erano 3.900 per salire a 4.644 nel 1963, anno di massimo storico per gli infortuni mortali ma anche di forte sviluppo industriale (sono gli anni del boom economico). Nel 1966 gli infortuni erano di nuovo scesi a 3.744 e da lì è partito un lento ma continuo decremento: 2.793 nel 1976, 2.083 nel 1986, 1.372 nel 1996, 1.546 nel 2001, per finire con 1.260 dello scorso anno. Un andamento simile hanno registrato anche gli infortuni non mortali, sebbene non in maniera altrettanto lineare e con un calo non altrettanto marcato. Basti ricordare che erano 1.150.354 nel 1956, 1.283.667 nel 1976, 1.023.379 nel 2001 e 928.158 nel 2006.
Settori di rischio. Nell'ultimo triennio il settore più ad alto rischio è stato quello della lavorazione dei metalli. Con oltre 6 infortuni su 100 (esattamente 61,95 infortuni indennizzati per mille addetti esclusi i casi in itinere) l'industria dei metalli presenta, infatti, un indice di frequenza infortunistica che è quasi il doppio rispetto all'indice medio dell'industria e servizi (32,21 per mille). Seguono la lavorazione dei materiali non metalliferi (59,94 per mille), la lavorazione del legno (56,64) e le costruzioni (54,37). Tuttavia, se si parla di incidenti gravi, cioè tali da provocare un'invalidità permanente, al primo posto troviamo le costruzioni con 4,46 infortuni indennizzati per mille addetti, seguite dalla lavorazione del legno (4,14) e dall'estrazione di minerali (4,13). Quest'ultimo settore, infine, risulta anche quello a più alto rischio di morte: 3,7 casi ogni 10mila addetti nell'ultimo triennio. Fortunatamente però, l'esiguo numero dei lavoratori del settore fa sì che a un indice di frequenza così alto non corrisponde un numero assoluto altrettanto elevato. (vai al sito dell'INAIL)
ROMA - Le prime stime dell'INAIL sulle morti bianche per l'anno 2007 parlano di circa 1.260 morti sul lavoro a fronte dei 1.341 dell'anno precedente. Si tratta di numeri stimati ma attendibili e semmai approssimati per eccesso. Infatti il dato non ancora consolidato, ovvero il numero effettivo dei casi mortali registrati negli archivi gestionali dell'Istituto al 29 febbraio 2008, risulta pari a 1.147. E appunto su questo dato fanno leva i procedimenti statistici di stima previsionale che per l'anno 2007 individuano un numero di infortuni mortali compreso in un range tra 1.240 e 1.260 casi.
Gestione e tipologia di avvenimento. Dalle stime INAIL risulta poi che, dei 1.260 incidenti mortali avvenuti nel 2007, 1.130 si sono verificati nel settore dell'industria e dei servizi, 115 nell'agricoltura e 15 tra i dipendenti in conto Stato. In particolare, 295 sono quelli del settore costruzioni. Inoltre più di un quinto (esattamente 260) sono avvenuti in itinere, ovvero lungo il tragitto casa lavoro e viceversa.
Infortuni nel 2007. Gli incidenti sul lavoro, invece, sempre secondo le stime dell'INAIL, sono stati 913.500 nel 2007. Nel 2006 erano stati 928.158. In particolare, gli incidenti sono stati 57.300 nell'agricoltura, 827.000 nell'industria e nei servizi di cui 100.000 nelle costruzioni, e 29.200 tra i dipendenti in conto Stato.
Trend di lungo periodo. Negli ultimi cinquanta anni le morti bianche in Italia sono comunque notevolmente diminuite. Nel 1956 i morti del lavoro erano 3.900 per salire a 4.644 nel 1963, anno di massimo storico per gli infortuni mortali ma anche di forte sviluppo industriale (sono gli anni del boom economico). Nel 1966 gli infortuni erano di nuovo scesi a 3.744 e da lì è partito un lento ma continuo decremento: 2.793 nel 1976, 2.083 nel 1986, 1.372 nel 1996, 1.546 nel 2001, per finire con 1.260 dello scorso anno. Un andamento simile hanno registrato anche gli infortuni non mortali, sebbene non in maniera altrettanto lineare e con un calo non altrettanto marcato. Basti ricordare che erano 1.150.354 nel 1956, 1.283.667 nel 1976, 1.023.379 nel 2001 e 928.158 nel 2006.
Settori di rischio. Nell'ultimo triennio il settore più ad alto rischio è stato quello della lavorazione dei metalli. Con oltre 6 infortuni su 100 (esattamente 61,95 infortuni indennizzati per mille addetti esclusi i casi in itinere) l'industria dei metalli presenta, infatti, un indice di frequenza infortunistica che è quasi il doppio rispetto all'indice medio dell'industria e servizi (32,21 per mille). Seguono la lavorazione dei materiali non metalliferi (59,94 per mille), la lavorazione del legno (56,64) e le costruzioni (54,37). Tuttavia, se si parla di incidenti gravi, cioè tali da provocare un'invalidità permanente, al primo posto troviamo le costruzioni con 4,46 infortuni indennizzati per mille addetti, seguite dalla lavorazione del legno (4,14) e dall'estrazione di minerali (4,13). Quest'ultimo settore, infine, risulta anche quello a più alto rischio di morte: 3,7 casi ogni 10mila addetti nell'ultimo triennio. Fortunatamente però, l'esiguo numero dei lavoratori del settore fa sì che a un indice di frequenza così alto non corrisponde un numero assoluto altrettanto elevato. (vai al sito dell'INAIL)
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sabato 8 dicembre 2007
INFORTUNI SUL LAVORO
Morti sul lavoro: più di 3 ogni giorno
L'Inail: le «morti bianche» nei primi 9 mesi del 2007 sono in calo del 13% rispetto al 2006 quando furono 1302
MILANO - Una strage silenziosa. Oltre 3 persone muoiono ogni giorno in Italia sul luogo di lavoro. Per la precisione 3,56 secondo le medie ufficiali. Anche se quest'anno la situazione è in leggero miglioramento. Nei primi nove mesi del 2007 infatti gli incidenti mortali sul lavoro sono diminuiti del 13% rispetto allo stesso periodo del 2006.
DATI INAIL - È quanto si legge sugli ultimi dati dell'Inail secondo i quali i morti sul lavoro sono passati dagli 888 dei primi nove mesi del 2006 ai 774 dei primi nove mesi del 2007. L'Inail sottolinea comunque che si tratta di cifre «assolutamente provvisorie» che aumenteranno a fronte dell'analisi di tutti quei casi mortali riconosciuti successivamente dalla data del decesso. L'Inail ricorda che gli infortuni mortali nel 2006 sono stati 1.302 (oltre 100 al mese) in calo del 12,1% rispetto ai 1.481 registrati nel 2002. Gli incidenti mortali nel solo settore metalmeccanico sono stati nel 2006 96 con un calo del 26,2% rispetto ai 130 registrati nel 2002.NAPOLITANO - Una tragedia sulla quale ha richiamato l'attenzione più volte il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano invitando ad un «forte impegno civile al fine di diffondere la più ampia consapevolezza della gravità del fenomeno e di promuovere una comune, operante cultura della sicurezza».
07 dicembre 2007
L'Inail: le «morti bianche» nei primi 9 mesi del 2007 sono in calo del 13% rispetto al 2006 quando furono 1302
MILANO - Una strage silenziosa. Oltre 3 persone muoiono ogni giorno in Italia sul luogo di lavoro. Per la precisione 3,56 secondo le medie ufficiali. Anche se quest'anno la situazione è in leggero miglioramento. Nei primi nove mesi del 2007 infatti gli incidenti mortali sul lavoro sono diminuiti del 13% rispetto allo stesso periodo del 2006.
DATI INAIL - È quanto si legge sugli ultimi dati dell'Inail secondo i quali i morti sul lavoro sono passati dagli 888 dei primi nove mesi del 2006 ai 774 dei primi nove mesi del 2007. L'Inail sottolinea comunque che si tratta di cifre «assolutamente provvisorie» che aumenteranno a fronte dell'analisi di tutti quei casi mortali riconosciuti successivamente dalla data del decesso. L'Inail ricorda che gli infortuni mortali nel 2006 sono stati 1.302 (oltre 100 al mese) in calo del 12,1% rispetto ai 1.481 registrati nel 2002. Gli incidenti mortali nel solo settore metalmeccanico sono stati nel 2006 96 con un calo del 26,2% rispetto ai 130 registrati nel 2002.NAPOLITANO - Una tragedia sulla quale ha richiamato l'attenzione più volte il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano invitando ad un «forte impegno civile al fine di diffondere la più ampia consapevolezza della gravità del fenomeno e di promuovere una comune, operante cultura della sicurezza».
07 dicembre 2007
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