Visualizzazione post con etichetta lamezia terme. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta lamezia terme. Mostra tutti i post

lunedì 28 febbraio 2011

tonsille

Intervento tonsille,morta una bimba
Lamezia Terme, sospetto caso malasanità
Una bambina di nove anni è morta dopo un'operazione alle tonsille nel reparto di otorinolaringoiatria a Lamezia Terme. La piccola, Claudia M., secondo quanto riportano i quotidiani regionali della Calabria, era stata dimessa mercoledì, ma nel weekend si è sentita male e sabato è deceduta improvvisamente. Anche il padre della bimba, nel 2003, è morto per un presunto caso di malasanità, ma l'indagine venne archiviata.


Per far luce sulla vicenda e chiarire le cause del decesso della bimba, sul corpicino verrà eseguita l'autopsia disposta dalla Procura di Lamezia Terme.

La bambina di Filadelfia (Vibo Valentia) è stata operata lunedì 21. Due giorni dopo, mercoledì, i medici l'hanno dimessa. La piccola, però, tornata a casa non si è sentita bene e il venerdì la madre l'ha riaccompagnata in ospedale, dove è stata visitata nuovamente. Per i medici, però, era tutto normale e la piccola è stata così rimandata a casa. Sabato sera, una nuova ricaduta. Claudia è stata portata d'urgenza in ospedale dove però è giunta morta.

Subito dopo la vicenda, la madre della bambina ha presentato una denuncia alla polizia che ha sequestrato la cartella clinica su disposizione della Procura.

Il padre, morto anche lui per un caso sospetto di malasanità, nel 2003, accusando dolori al petto, si era recato nell'ospedale di Vibo Valentia dove fu visitato e dimesso. Il giorno dopo morì per un infarto.

domenica 5 dicembre 2010

AUTO UCCIDE SETTE CICLISTI

Auto piomba su ciclisti: sette morti
La vettura, guidata da un marocchino, ha sbandato per cause ancora da accertare. Ci sono anche tre feriti gravi

MILANO - Tragedia senza precedenti sulla strada: sette ciclisti hanno perso la vita e tre sono rimasti gravemente feriti in un incidente avvenuto in tarda mattinata sulla statale 18, in località Marinella a Sant'Eufemia, nei pressi di Lamezia Terme, in Calabria. Una Mercedes è sbandata - per cause ancora da accertare, visto che le condizioni meteorologiche erano ottime - ed è piombata su un gruppo di ciclisti che si stavano allenando. Sette sono morti sul colpo. L'uomo alla guida della Mercedes, di origini marocchine, è stato arrestato con l'accusa di omicidio colposo. Ha 21 anni ed in passato gli era già stata ritirata la patente. E' rimasto ferito. Assieme a lui viaggiava anche un bambino, suo nipote. Le condizioni dei tre feriti, ricoverati uno all'ospedale di Catanzaro e gli altri due all'ospedale di Cosenza, sono gravi. Le condizioni dell'investitore e del bimbo, invece, non destano preoccupazioni.

La strage di ciclisti

SENZA PATENTE E SOTTO L'EFFETTO DI DROGA - L'uomo che ha travolto con la sua auto i ciclisti era senza patente dopo che gli era stata ritirata sette mesi fa a causa di un sorpasso azzardato. Lo hanno reso noto i vigili urbani di Lamezia Terme, che stanno svolgendo gli accertamenti sull'incidente. In più, dagli esami cui l'extracomunitario è stato sottoposto dopo il ricovero in ospedale, è risultato che al momento dell'incidente fosse sotto l'effetto di droga.

IL GRUPPO - I ciclisti travolti e uccisi facevano parte di un gruppo amatoriale di Sambiase di Lamezia Terme, legato alla palestra «Atlas»; tra le vittime ci sarebbe anche il titolare della stessa struttura sportiva. Sul luogo dell'incidente sono ancora a lavoro i carabinieri e gli operatori sanitari. Questi ultimi hanno soccorso i tre feriti, in gravi condizioni, ricoverati d'urgenza all'ospedale Giovanni Paolo II di Lamezia Terme. Il più grave è stato poi trasferito a Catanzaro. Le vittime sono Rosario Perri, di 55 anni; Francesco Stranges (51); Vinicio Pottin (47); Giovanni Cannizzaro (58); Pasquale De Luca (35), Domenico Palazzo e Fortunato Bernardi, dei quali non si conosce l'età. I feriti sono invece Gennaro Perri, Fabio Davoli e Domenico Strangis. Le vittime ed i feriti sono tutti di Lamezia Terme.



LA DINAMICA - Secondo la prima ricostruzione dell'incidente, una vecchia Mercedes condotta dal marocchino, che viaggiava a velocità elevata, stava effettuando un sorpasso quando ha incrociato frontalmente il gruppo di ciclisti, che viaggiavano in direzione opposta. L'uomo non ha avuto il tempo di frenare. Le conseguenze dell'impatto sono state quindi devastanti.

LE TESTIMONIANZE - «Non pensate a me, guardate invece come sta mio fratello» ha detto uno dei ciclisti rimasti feriti ad uno dei primi soccorritori, giunti sul posto, un automobilista di passaggio. «Mi sono avvicinato a lui - ha raccontato Clemente Folinazzo - e mi ha detto che aveva un forte dolore alla schiena. Subito dopo mi ha detto che non era grave e di pensare al fratello. Non so dire, però, se il fratello sia tra le vittime». Il ferito ha anche indirizzato i soccorritori verso il giardinetto di un'abitazione che si trova lungo la statale 18 e dove è stato trovato un altro ferito, scagliato dall'impatto ad una decina di metri dal luogo dell'incidente. «Quando sono arrivato - ha raccontato il testimone - ho notato il marocchino col volto insanguinato che a piedi stava camminando tenendo il figlio per mano». «Ho visto uno scenario apocalittico - prosegue - neanche una bomba avrebbe fatto tanti danni. Ci sono stati alcuni automobilisti che non ce l'hanno fatta per lo choc a scendere dall'auto e sono tornati indietro».
«Il ciclismo era la sua passione» dice invece piangendo lo zio di una delle sette vittime, Pasqualino De Luca, travolte oggi da un'auto a Lamezia Terme. «Era un ragazzo tranquillo - aggiunge - un lavoratore. Aveva un negozio di computer, ma la bicicletta era la sua passione».

venerdì 25 gennaio 2008

BAMBINO MORTO

(ANSA) - CATANZARO, 25 GEN - La Procura di Lamezia terme ha aperto un'inchiesta sulla morte di un bambino di 2 anni e mezzo nell'ospedale locale. Il piccolo era stato ricoverato per convulsioni febbrili dopo essere stato nel pronto soccorso di Vibo Valentia. Alcuni medici dell'ospedale di Lamezia sono gia' stati sentiti dai Carabinieri, a cui si e' rivolto il padre del piccolo. I militari sentiranno in giornata anche altri medici e gli infermieri del reparto di pediatria.