25/10/2009 (18:1) - LO SCONTO DI PENA CHE FA DISCUTERE
Il giudice: "E' il primo caso in Italia
Applicato un documento del 2002 "
Santosuosso: «Ma non esiste ancora
l'evidenza scientica per l'assoluzione»
Il caso di «vulnerabilità genetica» riconosciuto dalla Corte d’Assise d’Appello di Trieste «è il primo del genere in Italia». Così il giudice Amedeo Santosuosso, consigliere della Corte d’Appello di Milano, ha commentato lo sconto di pena di un anno riconosciuto a un cittadino algerino condannato per omicidio.
La sentenza, osserva Santosuosso, applica l’orientamento espresso nel 2002 nel documento britannico diventato da allora il punto di riferimento in merito alle connessioni fra caratteristiche genetiche, comportamento e responsabilità. Il documento, intitolato «Genetica e comportamento umano: il contesto etico», è stato elaborato dal Nuffield Council on Bioethics. «Le conclusioni di quel documento, in generale condivise, rilevano - spiega Santosuosso - che dalle conoscenze genetiche attuali non emerge una sufficiente evidenza scientifica tale da escludere la responsabilità e assolvere persone con determinate caratteristiche; tuttavia possono verificarsi casi in cui parziali evidenze scientifiche possono essere utilizzate per calcolare la pena».
Non è molto chiaro, al momento, che cosa si intenda per «vulnerabilità genetica». Il termine, secondo Santuosuosso, «sembra volersi riferire ad una condizione genetica che rende vulnerabili, sembra di capire sulla base di accertamenti di natura scientifica. Quale sia è tutto da vedere».
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domenica 25 ottobre 2009
VULNERABILITA' GENETICA
25/10/2009 (18:33) - IL CASO
"E' vulnerabile geneticamente"
Sconto di pena al detenuto algerino
All’origine dell’omicidio un'aggressione avvenuta nel 2007
+ Il giudice: "E' il primo caso in Italia Applicato un documento del 2002 "
Uccise un colombiano a coltellate
Con una indagine cromosomica
la Corte ha accertato che i geni
lo renderebbero più aggressivo
TRIESTE
Uno sconto di pena di un anno, perchè ritenuto «vulnerabile geneticamente»: è quanto la Corte d’Assise d’Appello di Trieste ha riconosciuto al cittadino algerino Abdelmalek Bayout, portando a otto anni e due mesi di reclusione la condanna per aver ucciso a coltellate nel 2007, a Udine, il colombiano Walter Felipe Novoa Perez.
Attraverso un’indagine cromosomica innovativa - secondo quanto riferisce oggi il Messaggero Veneto - è stato accertato il possesso, da parte di Bayout, di alcuni geni, che lo renderebbero più incline a manifestare aggressività se provocato o espulso socialmente. Tale «vulnerabilità genetica» si sarebbe incrociata con «lo straniamento dovuto all’essersi trovato alla necessità di coniugare il rispetto della propria fede islamica integralista con il modello comportamentale occidentale», determinando nell’uomo «un importante deficit nella sua capacità di intendere e di volere».
All’origine dell’omicidio - ricorda il presidente della Corte d’Assise d’Appello, Pier Valerio Reinotti, estensore delle motivazioni della sentenza - è stata l’aggressione subita da Bayout da parte di un gruppo di giovani, tra cui Novoa Perez, che lo avevano deriso per avere gli occhi truccati con il kajal, apparentemente per motivi religiosi. (da lastampa.it)
"E' vulnerabile geneticamente"
Sconto di pena al detenuto algerino
All’origine dell’omicidio un'aggressione avvenuta nel 2007
+ Il giudice: "E' il primo caso in Italia Applicato un documento del 2002 "
Uccise un colombiano a coltellate
Con una indagine cromosomica
la Corte ha accertato che i geni
lo renderebbero più aggressivo
TRIESTE
Uno sconto di pena di un anno, perchè ritenuto «vulnerabile geneticamente»: è quanto la Corte d’Assise d’Appello di Trieste ha riconosciuto al cittadino algerino Abdelmalek Bayout, portando a otto anni e due mesi di reclusione la condanna per aver ucciso a coltellate nel 2007, a Udine, il colombiano Walter Felipe Novoa Perez.
Attraverso un’indagine cromosomica innovativa - secondo quanto riferisce oggi il Messaggero Veneto - è stato accertato il possesso, da parte di Bayout, di alcuni geni, che lo renderebbero più incline a manifestare aggressività se provocato o espulso socialmente. Tale «vulnerabilità genetica» si sarebbe incrociata con «lo straniamento dovuto all’essersi trovato alla necessità di coniugare il rispetto della propria fede islamica integralista con il modello comportamentale occidentale», determinando nell’uomo «un importante deficit nella sua capacità di intendere e di volere».
All’origine dell’omicidio - ricorda il presidente della Corte d’Assise d’Appello, Pier Valerio Reinotti, estensore delle motivazioni della sentenza - è stata l’aggressione subita da Bayout da parte di un gruppo di giovani, tra cui Novoa Perez, che lo avevano deriso per avere gli occhi truccati con il kajal, apparentemente per motivi religiosi. (da lastampa.it)
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martedì 16 ottobre 2007
SCONTI DI PENA
Un giovanotto sardo, residente in Germania e processato per aver sequestrato e violentato l'ex- fidanzata, che non voleva più saperne di lui, ha ottenuto uno sconto di pena perchè sardo. Questa è la motivazione: "Per la misura della pena si e' tenuto conto a favore dell'imputato che finora non si e' fatto penalmente notare. E' stato inoltre tenuto conto a suo favore che come cittadino italiano che deve vivere separato dalla sua famiglia e dalla sua cerchia di amici in patria, e' particolarmente sensibile alla reclusione. Si doveva ancora tenere conto che i reati sono stati un efflusso di un esagerato pensiero di gelosia dell'imputato. In questo contesto si dovevano ancora tenere conto delle particolari impronte culturali ed etniche dell'imputato. E' un sardo. Il quadro del ruolo dell'uomo e della donna, esistente nella sua patria, non puo' certo valere come scusa, ma deve essere tenuto in considerazione come attenuante. Era infine da tenere in considerazione come attenuante che l'imputato ha fatto una confessione ad ogni modo in parti."
Cari amici sardi, perchè ve la siete presa? non è forse vero quello che ha detto il giudice tedesco?
Cari amici sardi, perchè ve la siete presa? non è forse vero quello che ha detto il giudice tedesco?
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