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mercoledì 10 settembre 2008

URANIO IMPOVERITO

Uranio impoverito: un documentario accusa, 164 morti e 2500 malati

10 set 15:19 CRONACHE

MILANO - Bilancio shock sulla 'Sindrome dei Balcani': secondo il documentario 'L'Italia chiamo'', che sara' presentato domani alla 'Fabbrica del Vapore' di Milano, ammonterebbe a ben 164 morti e 2500malati il numero dei militari italiani tornati da missioni di pace all'estero e colpiti da tumore a causa del contatto con l'uranio impoverito. Autori della videoinchiesta sono Matteo Scanni, giornalista free lance e vincitore del Premio Ilaria Alpi 2006, Angelo Miotto, caporedattore all'agenzia Peacereporter e Leonardo Brogioni, fotografo, giornalista e docente di Fotogiornalismo all'Universita' Cattolica di Milano. (Agr)

venerdì 6 giugno 2008

NUOVI SCHIAVI

Darfur, bimbi-soldato venduti in Ciad
I bambini venduti hanno tra i 9 e i 15 anni

A migliaia vengono rapiti dallefamiglie, per poi essere "acquistati"dalle milizie ribelli della regione
ROMAMigliaia di bambini, rifugiati del Darfur, vengono rapiti e venduti alle milizie per diventare bambini-soldati. La denuncia viene dall’organizzazione britannica Waging Peace che ha filmato delle testimonianze in campi profughi nell’est del Ciad. Nei video, scrive il Guardian, viene descritto come questi bambini, per lo più tra i nove e i 15 anni, sono stati tolti con la forza alle loro famiglie dai capi del campo che li hanno poi venduti alle milizie.I principali "acquirenti" sarebbero i ribelli del Darfur appartenenti al Movimento per la giustizia e l’eguaglianza (Jem - Justice and Equality Movement) che combatte le forze governative di Khartoum. Ma anche l’esercito del Darfur e altri gruppi sarebbero coinvolti nella tratta, che avviene sotto gli occhi degli uomini incaricati dal governo del Ciad di sorvegliare i campi profughi e nonostante la presenza dei soldati della forza europea Eufor. Secondo un rapporto delle Nazioni Unite l’anno scorso sarebbero stati venduti tra i 7mila e i 10 mila bambini-soldato in Ciad.
LINK
DOSSIER Darfur, il dramma dimenticato degli sfollati (da lastampa 6 giugno 2008)

martedì 20 febbraio 2007

URANIO IMPOVERITO

URANIO IMPOVERITO

Missione nei Balcani/ Uranio impoverito, ancora una vittima
Lunedí 19.02.2007 17:07

Sale a 45 il numero delle vittime della cosiddetta Sindrome dei Balcani, dovuta a una presunta contaminazione da uranio impoverito. Lo evidenzia Domenico Leggiero, dell'Osservatorio militare, dopo la morte di un soldato avvenuta a Roma per un tumore forse provocato dall'agente nocivo. Il giovane, riferisce Leggiero, era un volontario dell'Esercito, più volte in missione nell'area balcanica, dalla quale era tornato affetto da Linfoma di Hodgkin. Non a caso - ha ricordato il responsabile dell'Osservatorio - "gli era stata riconosciuta la causa di servizio ma non aveva ancora preso un soldo".

Nonostante i militari italiani reduci dalla missione nei Balcani continuino a morire e ad ammalarsi, secondo le conclusioni stilate nel 2001 dalla Commissione presieduta dal celebre oncologo Franco Mandelli, non ci sono prove del nesso tra esposizione all'uranio impoverito e decessi per tumore.

Il militare deceduto aveva prestato servizio in particolare nel 19/o reggimento 'Guide' di Salerno, prendendo parte, ha ricordato Leggiero, "alla missione nella famigerata 'Tito Barrak' di Sarajevo che gli è stata fatale". Secondo il responsabile dell'Osservatorio sono "sono ben 13 le vittime tra i soldati che hanno prestato servizio nella caserma maledetta".

Eppure, malgrado questi dati inquietanti, la relazione conclusiva della commissione Mandelli nel 2001 ha stabilito che la "sindrome dei Balcani" non può essere provata. Il numero di neoplasie maligne rilevate sui soldati, spiegava l'equipe medica guidata dall'oncologo incaricata dal governo di indagare il fenomeno, è infatti "significativamente inferiore a quello atteso".

Mandelli ammetteva che fra i membri del contingente era stato riscontrato un eccesso di linfomi Hodking (9 rispetto ai 4 attesi sulla base delle statistiche), ma lo definiva "statisticamente non significativo". Troppo poco, quindi, per dire che quelle leucemie erano state provocate dall'uso di proiettili all'uranio impoverito durante le missioni. "Allo stato attuale tale risultato può essere dovuto al caso", concludeva tranquillizzante il medico, sollecitando però ulteriori accertamenti (fonte: Affari Italiani).

Mio commento. Sono troppo numerosi i casi di linfomi e leucemie tra i soldati che hanno prestato servizio nei Balcani, e che sono stati attribuiti all'uranio impoverito, materiale con il quale erano costruiti i proiettili. Credo proprio che sia il caso di procedere ad una indagine parlamentare.