martedì 20 febbraio 2007

URANIO IMPOVERITO

URANIO IMPOVERITO

Missione nei Balcani/ Uranio impoverito, ancora una vittima
Lunedí 19.02.2007 17:07

Sale a 45 il numero delle vittime della cosiddetta Sindrome dei Balcani, dovuta a una presunta contaminazione da uranio impoverito. Lo evidenzia Domenico Leggiero, dell'Osservatorio militare, dopo la morte di un soldato avvenuta a Roma per un tumore forse provocato dall'agente nocivo. Il giovane, riferisce Leggiero, era un volontario dell'Esercito, più volte in missione nell'area balcanica, dalla quale era tornato affetto da Linfoma di Hodgkin. Non a caso - ha ricordato il responsabile dell'Osservatorio - "gli era stata riconosciuta la causa di servizio ma non aveva ancora preso un soldo".

Nonostante i militari italiani reduci dalla missione nei Balcani continuino a morire e ad ammalarsi, secondo le conclusioni stilate nel 2001 dalla Commissione presieduta dal celebre oncologo Franco Mandelli, non ci sono prove del nesso tra esposizione all'uranio impoverito e decessi per tumore.

Il militare deceduto aveva prestato servizio in particolare nel 19/o reggimento 'Guide' di Salerno, prendendo parte, ha ricordato Leggiero, "alla missione nella famigerata 'Tito Barrak' di Sarajevo che gli è stata fatale". Secondo il responsabile dell'Osservatorio sono "sono ben 13 le vittime tra i soldati che hanno prestato servizio nella caserma maledetta".

Eppure, malgrado questi dati inquietanti, la relazione conclusiva della commissione Mandelli nel 2001 ha stabilito che la "sindrome dei Balcani" non può essere provata. Il numero di neoplasie maligne rilevate sui soldati, spiegava l'equipe medica guidata dall'oncologo incaricata dal governo di indagare il fenomeno, è infatti "significativamente inferiore a quello atteso".

Mandelli ammetteva che fra i membri del contingente era stato riscontrato un eccesso di linfomi Hodking (9 rispetto ai 4 attesi sulla base delle statistiche), ma lo definiva "statisticamente non significativo". Troppo poco, quindi, per dire che quelle leucemie erano state provocate dall'uso di proiettili all'uranio impoverito durante le missioni. "Allo stato attuale tale risultato può essere dovuto al caso", concludeva tranquillizzante il medico, sollecitando però ulteriori accertamenti (fonte: Affari Italiani).

Mio commento. Sono troppo numerosi i casi di linfomi e leucemie tra i soldati che hanno prestato servizio nei Balcani, e che sono stati attribuiti all'uranio impoverito, materiale con il quale erano costruiti i proiettili. Credo proprio che sia il caso di procedere ad una indagine parlamentare.

Nessun commento: