lunedì 14 luglio 2008

LA LEGGE E' UGUALE PER TUTTI (seguito)

(ASCA) - Roma, 11 lug - ''Alcune notizia di stampa oggi pubblicate sulla sentenza emessa dalla sesta sezione penale sul possesso di marijuana da parte di persona che si dichiarava professante di religione rastafariana rendono opportuno precisare che la Corte di Cassazione in tale sentenza era chiamata a valutare la decisione del giudice di merito che, dando esclusivo rilievo alla quantita' di droga detenuta, aveva, per cio' solo, ritenuto che l'imputato la detenesse ai fini di spaccio e non, come questi aveva dichiarato, per uso personale''. In una nota la corte suprema di cassazione, che e' il giudice di ultimo grado in Italia che assicura l'esatta osservanza e l'uniforme interpretazione della legge, difende la sentenza emessa sesta sezione penale che ha annullato la condanna a un anno e quattro mesi di carcere per illecita detenzione a fini di spaccio inflitta ad un adepto rasta, sorpreso dai carabinieri con poco meno di un etto di marijuana. ''La Corte di Cassazione - si legge nella nota - ha annullato la sentenza con rinvio chiedendo al giudice di merito di valutare anche, come e' doveroso fare al fine di stabilire se la detenzione sia a fini di spaccio o per uso personale, le 'circostanze di tempo, luogo e modalita' comportamentali dell'imputato' e tra queste anche la giustificazione dallo stesso data di appartenenza alla religione rastafariana''.

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