domenica 5 luglio 2009

COSMETICI CINESI

In vendita cosmetici tossici per bimbe:
indaga Guariniello, sequestri in arrivo

ROMA (4 luglio) - Ombretti, fard, ciprie e rossetti per bambine. Fatti in Cina e importati in Italia da un'azienda tedesca. Prodotti venduti a prezzi stracciati e ritenuti innocui, ma soltanto all'apparenza: dalle analisi a cui sono stati sottoposti su ordine del procuratore vicario di Torino, Raffaele Guariniello, è infatti emerso che contengono grandi quantità di nichel e cromo. Due metalli tossici, che rischiano di provocare «forti dermatiti e allergie». A segnalare la presenza di questi prodotti al magistrato, che ora ha aperto un'inchiesta per immissione sul mercato di cosmetici dannosi per la salute, è stata la lettera di una torinese. «Ho notato in diverse profumerie - scrive la signora - espositori di prodotti per il trucco a prezzi bassissimi».

La Procura ha subito disposto un campionamento. E un altro, sempre ad opera dei carabinieri del Nas, è stato effettuato in questi giorni. Il risultato è stato clamoroso: l'importazione di questi prodotti, infatti, non era stata segnalata al ministero della Salute, come prevede la legge. Inoltre, erano state violate le norme relative all'etichettatura. Ma non è tutto: le analisi dell'Arpa hanno rivelato la presenza dei due metalli proibiti. E' così scattata l'iscrizione nel registro degli indagati di un mediatore italiano, che però ha negato ogni coinvolgimento con l'azienda tedesca di Wiesbaden che importa i cosmetici dalla Cina. Prodotti scadenti, secondo la consulenza disposta dal pm Guariniello, che costituiscono «un potenziale rischio per il consumatore, tanto maggiore quanto è minore l'età di chi li utilizza».

Eppure, nonostante una prima segnalazione, hanno continuato ad essere venduti. Per questo motivo, ieri il magistrato è volato a Roma, per una riunione con gli esperti del ministero della Salute. Della vicenda si sta interessando anche il sottosegretario alla Salute, Ferruccio Fazio, e nei prossimi giorni potrebbero essere disposti i primi sequestri. «Per fortuna ci sono cittadini - commenta Guariniello, famoso per le sue battaglie a tutela della salute - che hanno ancora la volontà di segnalarci episodi come questo. E' un ruolo - aggiunge con un pizzico di disappunto - che dovrebbe avere la pubblica amministrazione». L'inchiesta potrebbe allargarsi ai vertici della ditta tedesca e delle grandi catene di distribuzione che vendono i trucchi pericolosi. (il messaggero.it, 5 luglio 2009)

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