venerdì 23 marzo 2012

ospedali romani


Morti sospette al San Camillo
sequestrate cartelle, indagati 12 medici

L'ospedale di nuovo nel mirino della Procura: tre settimane fa il caso dei soccorsi ai malati in terra. Accusa di omicidio colposo dopo gli interventi a Chirurgia d'urgenza

ROMA - Dodici camici bianchi indagati al San Camillo. Si tratta di medici che prestano servizio nell'ospedale e che sono accusati di lesioni gravi e omicidio colposo. Le informazioni di garanzia firmate dal pubblico ministero Claudia Alberti sono state consegnata nei giorni scorsi, contestualmente al sequestro delle cartelle cliniche di dieci pazienti, le cui morti o le cui complicazioni chirurgiche, sono state ritenute sospette.
L'indagine si lega al nome di Donato Antonellis, primario di Chirurgia d'urgenza e segretario regionale del sindacato dei medici Anaao Assomed, già sotto la lente della Procura per alcuni casi di presunta malasanità portati alla luce dal Tribunale dei diritti del malato dopo le segnalazioni dei parenti delle vittime.
Medici curano un malato sul pavimento al S. Camillo (Ansa)Medici curano un malato sul pavimento al S. Camillo (Ansa)
Dei dodici medici dell'ospedale sulla circonvallazione Gianicolense indagati, undici sono del reparto di Antonellis, l'altro lavora in un'altra unità ed entra nelle indagini perché il primario gli aveva chiesto una consulenza su un malato.
La notizia dell'indagine e delle informazioni di garanzia arriva dopo pochi giorni da altri due casi che hanno interessato l'ospedale: il sovraffollamento del Pronto soccorso, con le foto che testimoniano come vengano effettuati anche massaggi cardiaci e rianimazioni sul pavimento. E quello di Antonellis, in «congedo per distacco sindacale - hanno specificato lui stesso e il direttore generale del San Camillo, Aldo Morrone - per poter lavorare a diverse iniziative, tra cui la Conferenza dei quadri». Antonellis è comunque sotto inchiesta per una serie di presunti errori commessi in sala operatoria: una vicenda per la quale l'ospedale sta aspettando una valutazione da parte di una commissione esterna, formata da esperti di livello nazionale, che giudichi l'attività del reparto. La magistratura ha ordinato l'acquisizione di numerose cartelle cliniche per verificare le procedure seguite durante le operazioni. E su Antonellis pende anche un'altra denuncia: il caso di una donna di cinquant'anni, operata al San Camillo per i calcoli alla colecisti e a cui - ha sostenuto il marito della paziente, Silvio De Spirito, che ha annunciato di volersi rivolgere alla magistratura - «sono stati danneggiati i dotti biliari e l'arteria epatica» durante un intervento che normalmente si effettua in laparoscopia e che invece ha comportato dieci ore di sale operatoria, cinque sacche di drenaggio, svariate sofferenze post-chirurgiche, il trasferimento allo Spallanzani e tre giorni di ricovero nel reparto di Rianimazione.
Tutte questioni sulle quali però il direttore generale Morrone si era espresso così: «Se le accuse nei suoi confronti verranno confermate, ci costituiremo parte civile. E, ovviamente, se qualche cittadino è stato danneggiato, è sacrosanto che venga adeguatamente rimborsato in sede penale e civile».
Clarida Salvatori
Sul Corriere della Sera, Cronaca di Roma, pagina 1 e 2
7 marzo 2012 | 12:03

Nessun commento: