Bari: bimbo morto di stenti, non percosse
14 Settembre 2009 15:10 CRONACHE
GRAVINA IN PUGLIA (Bari) - Il neonato di quattro mesi deceduto il 12 settembre scorso a Garvina in Puglia e' morto per disidratazione e malnutrizione, dopo essere stato colpito da vomito e diarrea. Lo ha accertato l'autopsia che ha escluso i maltrattamenti. Il bimbo, che da giorni era affetto da questa patologia, non era stato portato dal pediatra. La madre, che vive in stato di estrema indigenza, ha un altro bimbo di sei anni. Della vicenda si occupa il tribunale dei minori di Bari. (RCD)
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lunedì 14 settembre 2009
mercoledì 27 febbraio 2008
FRATELLI PAPPALARDI
Gravina, la madre riconosce i corpi dei fratelliniL'avvocato:«Rosa sta male, molto male»
BARI (27 febbraio) - Rosa Carlucci, la madre dei due fratellini di Gravina ha riconosciuto all'Istituto di medicina legale dell'Università di Bari i corpi dei suoi due bambini, Francesco e Salvatore Pappalardi, morti di fame e freddo in una cisterna di acqua piovana, di una casa padronale abbandonata. La donna è arrivata scortata dalla polizia. Il riconoscimento da parte della mamma è stato confermato dal prof.Francesco Introna responsabile del pool di medici legali incaricati dalla Procura. Introna ha lasciato l'Istituto di medicina legale del Policlinico di Bari per raggiungere gli uffici della Procura di Bari dove verrà formalmente affidato l'incarico per l'autopsia. La mamma dei due bambini è giunta al Policlinico accompagnata dal suo compagno, Nicola Nuzzolese. Ieri erano stati portati alla luce i corpi dei fratellini. L'avvocato di Rosa CArlucci ha dichiarato che la donna dopo la procedura di riconoscimento si è sentita «male, male, molto male».Malore per la compagna del padre. La compagna del padre dei fratellini di Gravina, Maria Ricupero, è svenuta all'uscita dall'Istituto di medicina legale, mentre cercava inutilmente di sottrarsi all'assedio di giornalisti e telecamere. Mentre la polizia tentava di proteggerla e di accompagnarla alla sua automobile, la donna è caduta per terra in uno dei vialetti dell'ospedale. Subito dopo è stata fatta salire su un'automobile del Policlinico insieme con degli infermieri.Autopsia, esiti tra un mese. Inizieranno nel pomeriggio all'istituto di medicina legale di Bari le attività preliminari all'autopsia dei corpi di Francesco e Salvatore. I medici legali incaricati dalla Procura sono il professor Francesco Introna e il dottor Vito Romano. «Per tutti gli accertamenti - ha spiegato Introna - abbiamo avuto una trentina di giorni di tempo durante i quali dobbiamo accertare l'epoca della morte, causa e mezzi che l'hanno determinata ed eventuali tempi di sopravvivenza. L'autopsia, che in realtà sono esami sui resti, sarà una delle tappe degli accertamenti». «Cominceremo - ha sottolineato - con gli accertamenti radiologici, poi procederemo con risonanza con la possibilità di ricostruire le salme tridimensionalmente e faremo esami di laboratorio. L'autopsia sarà l'ultimo accertamento che faremo perché, essendo i corpi mummificati, rischiamo di perderli».La difesa chiede la scarcerazione di Filippo Pappalardi. L'avv.Angela Aliani ha presentato questa mattina istanza di scarcerazione nei confronti del padre dei due bambini di Gravina in Puglia che è in carcere dal 27 novembre scorso con l'accusa di duplice omicidio. I fratellini ricordati nelle scuole. Le scuole San Filippo Smaldone della Puglia hanno ricordato con momenti di preghiera e raccoglimento, i fratellini Pappalardi.Encomio al vigile che ha trovato i corpi. Il consiglio comunale di Gravina in Puglia conferirà un encomio solenne al vigile del fuoco, Francesco Miglio, che ha trovato i corpi mentre scendeva nel pozzo dove era caduto un dodicenne di Gravina in Puglia che stava giocando nel cortile della casa abbandonata in via Giovanni Consolazione. Cercando di muoversi nella verticale del pozzo per caricare il ragazzo ferito sulla barella, il vigile ha intravisto il cunicolo che conduce alla cisterna sotterranea dove sono stati trovati i corpi dei due fratellini ed ha poi dato l'allarme. La difesa del padre. «Era ancora giorno quando Francesco e Salvatore Pappalardi sono caduti nella cisterna» della vecchia masseria abbandonata nellaquale sono stati trovati i loro cadaveri il 25 febbraio scorso. E' la tesi dell'avv.Angela Aliani, difensore del papà dei due fratellini, Filippo. La circostanza «è provata dal fatto che il corpo di Salvatore era in corrispondenza di un raggio di luce», scrutando il quale il ragazzino potrebbe aver tentato di chiedere aiuto e potrebbe aver cercato di riscaldarsi. Le affermazioni contrastano con la ricostruzione dell'accusa che si basa soprattutto sul racconto di un baby-testimone che nell'agosto 2006 rivelò di aver visto (alle 21.30 del 5 giugno 2006) Filippo Pappalardi far salire sulla sua autovettura i due figli, subito dopo scomparsi nel nulla. La difesa afferma anche che «probabilmentenella cisterna è caduto prima Ciccio, perché ha quasi certamente una frattura alla gamba sinistra». (ilmessaggero.it, 27 feb. 2008)
BARI (27 febbraio) - Rosa Carlucci, la madre dei due fratellini di Gravina ha riconosciuto all'Istituto di medicina legale dell'Università di Bari i corpi dei suoi due bambini, Francesco e Salvatore Pappalardi, morti di fame e freddo in una cisterna di acqua piovana, di una casa padronale abbandonata. La donna è arrivata scortata dalla polizia. Il riconoscimento da parte della mamma è stato confermato dal prof.Francesco Introna responsabile del pool di medici legali incaricati dalla Procura. Introna ha lasciato l'Istituto di medicina legale del Policlinico di Bari per raggiungere gli uffici della Procura di Bari dove verrà formalmente affidato l'incarico per l'autopsia. La mamma dei due bambini è giunta al Policlinico accompagnata dal suo compagno, Nicola Nuzzolese. Ieri erano stati portati alla luce i corpi dei fratellini. L'avvocato di Rosa CArlucci ha dichiarato che la donna dopo la procedura di riconoscimento si è sentita «male, male, molto male».Malore per la compagna del padre. La compagna del padre dei fratellini di Gravina, Maria Ricupero, è svenuta all'uscita dall'Istituto di medicina legale, mentre cercava inutilmente di sottrarsi all'assedio di giornalisti e telecamere. Mentre la polizia tentava di proteggerla e di accompagnarla alla sua automobile, la donna è caduta per terra in uno dei vialetti dell'ospedale. Subito dopo è stata fatta salire su un'automobile del Policlinico insieme con degli infermieri.Autopsia, esiti tra un mese. Inizieranno nel pomeriggio all'istituto di medicina legale di Bari le attività preliminari all'autopsia dei corpi di Francesco e Salvatore. I medici legali incaricati dalla Procura sono il professor Francesco Introna e il dottor Vito Romano. «Per tutti gli accertamenti - ha spiegato Introna - abbiamo avuto una trentina di giorni di tempo durante i quali dobbiamo accertare l'epoca della morte, causa e mezzi che l'hanno determinata ed eventuali tempi di sopravvivenza. L'autopsia, che in realtà sono esami sui resti, sarà una delle tappe degli accertamenti». «Cominceremo - ha sottolineato - con gli accertamenti radiologici, poi procederemo con risonanza con la possibilità di ricostruire le salme tridimensionalmente e faremo esami di laboratorio. L'autopsia sarà l'ultimo accertamento che faremo perché, essendo i corpi mummificati, rischiamo di perderli».La difesa chiede la scarcerazione di Filippo Pappalardi. L'avv.Angela Aliani ha presentato questa mattina istanza di scarcerazione nei confronti del padre dei due bambini di Gravina in Puglia che è in carcere dal 27 novembre scorso con l'accusa di duplice omicidio. I fratellini ricordati nelle scuole. Le scuole San Filippo Smaldone della Puglia hanno ricordato con momenti di preghiera e raccoglimento, i fratellini Pappalardi.Encomio al vigile che ha trovato i corpi. Il consiglio comunale di Gravina in Puglia conferirà un encomio solenne al vigile del fuoco, Francesco Miglio, che ha trovato i corpi mentre scendeva nel pozzo dove era caduto un dodicenne di Gravina in Puglia che stava giocando nel cortile della casa abbandonata in via Giovanni Consolazione. Cercando di muoversi nella verticale del pozzo per caricare il ragazzo ferito sulla barella, il vigile ha intravisto il cunicolo che conduce alla cisterna sotterranea dove sono stati trovati i corpi dei due fratellini ed ha poi dato l'allarme. La difesa del padre. «Era ancora giorno quando Francesco e Salvatore Pappalardi sono caduti nella cisterna» della vecchia masseria abbandonata nellaquale sono stati trovati i loro cadaveri il 25 febbraio scorso. E' la tesi dell'avv.Angela Aliani, difensore del papà dei due fratellini, Filippo. La circostanza «è provata dal fatto che il corpo di Salvatore era in corrispondenza di un raggio di luce», scrutando il quale il ragazzino potrebbe aver tentato di chiedere aiuto e potrebbe aver cercato di riscaldarsi. Le affermazioni contrastano con la ricostruzione dell'accusa che si basa soprattutto sul racconto di un baby-testimone che nell'agosto 2006 rivelò di aver visto (alle 21.30 del 5 giugno 2006) Filippo Pappalardi far salire sulla sua autovettura i due figli, subito dopo scomparsi nel nulla. La difesa afferma anche che «probabilmentenella cisterna è caduto prima Ciccio, perché ha quasi certamente una frattura alla gamba sinistra». (ilmessaggero.it, 27 feb. 2008)
martedì 26 febbraio 2008
FRATELLI PAPPALARDI
Ciccio e Tore per un po' vivi nella cisterna Poi la morte, forse per il freddo e la fame
Prime analisi sui resti. Applausi all'uscita delle bare. La madre: «Sono certa che sono loro»
NOTIZIE CORRELATE
Resti umani nel pozzo: «Sono i fratellini scomparsi» (25 febbraio 2008)
Il saluto dalla fontana e il mistero del padre (25 febbraio 2008)
Mamma Rosa lo sa dalla tv: «La mia vita finisce oggi» (25 febbraio 2008)
GRAVINA IN PUGLIA (Bari) - Una fine orribile. «Abbiamo la sensazione, benchè debba essere confortata con i dati tecnici, che abbiano subito un'orribile morte». Lo ha dichiarato il procuratore della Repubblica di Bari, Emilio Marzano, uscendo dal luogo in cui sono stati trovati i corpi senza vita di Francesco e Salvatore Pappalardi. Col passare delle ore infatti sembra sempre più verosimile che i due fratellini non sarebbero morti subito dopo la caduta e a seguito di qualsiasi trauma subito: è probabile che siano deceduti a causa del freddo e per fame. Fonti vicine alle indagini sosterrebbero questa tesi «a prescindere dal fatto che i due ragazzini siano caduti o siano stati scaraventati da qualcuno nella cisterna». Le stesse fonti precisano che i corpi sono mummificati, che sulle teste di entrambi (ridotti a scheletri e ricoperti da muffe) non sono state trovate «grosse lesività evidenti». Non è al momento possibile dire - si è saputo da più fonti - se i due ragazzini abbiano fratture agli arti inferiori (compatibili cioè con la caduta) perchè non sono stati spogliati.
«SONO LORO» - «Per quanto riguarda i due corpicini, dobbiamo confermare ragionevolmente che si tratta di Ciccio e Tore» aveva detto in precedenza Marzano nei pressi della casa padronale abbandonata di Gravina in Puglia, nella cui cisterna sono stati trovati due cadaveri, confermando definitivamente che i resti umani scoperti casualmente dentro una cisterna appartengono ai due fratellini scomparsi nel giugno 2006.
APPLAUSO AI FERETRI - Un lungo applauso dai balconi di Via della Consolazione ha salutato le due bare all'uscita dal cortile del vecchio complesso di stabili dove, lunedì pomeriggio sono stati rinvenuti i corpi mummificati di Francesco e Salvatore Pappalardi, scomparsi venti mesi fa. Da tutti i balconi della piccola via nel centro di Gravina i residenti non hanno retto alla commozione e alle lacrime, è seguito uno scrosciante applauso. I resti di Francesco e Salvatore verranno portati al Policlinico, dove mercoledì mattina, nell'Istituto di medicina legale dell'Università di Bari, la signora Rosa Carlucci, madre dei due fratellini, dovrà fare il riconoscimento ufficiale dei resti.
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LENTA AGONIA- Già da alcune ore giravano voci dagli ambienti investigativi in cui si cominciava a delineare l'ipotesi che i due fratellini potessero aver avuto una morte lenta, una morte atroce, peggiore di quella che sarebbe toccata loro se fossero morti a causa della caduta nel pozzo. Da alcuni dati emergerebbe infatti che, per qualche tempo, i bambini possano essere rimasti vivi nella cisterna. I corpi non sono in corrispondenza dell'imboccatura del pozzo, che è larga poco meno di un metro per un metro. Non sono quindi rimasti fermi dopo essere precipitati giù - gettati o caduti - per i 22 metri del cunicolo che dal terrazzo porta alla cisterna sotto l'edificio. I corpi infatti sono entrambi da un lato, a una distanza l'uno dall'altro di una quindicina di metri. I due corpi sono stati trovati rannicchiati, in posizione fetale: Ciccio con le mani tra gambe, Tore con il pollice in bocca, lontani diversi metri uno dall'altro, senza scarpe, con i pantaloni leggermente abbassati, un giubbotto sfilato. È la fotografia scattata dai tecnici dell'ERT nel pozzo dell'orrore. Sarà l'autopsia a stabilire ora e cause della morte, ma già dai sopralluoghi fin qui fatti, che non hanno trovato altri accessi alla cisterna se non quel pozzo, chiuso da una botola, e che posizionano i corpi dei due bambini a diversi metri di distanza dalla verticale, è certo che Ciccio e Tore erano vivi quando sono finiti là sotto e sono sopravvissuti alla caduta almeno il tempo di cercare un'uscita, di soffrire il freddo...di morire di «una morte orribile», come ha sintetizzato il procuratore.
Il feretro di uno dei due fratellini Pappalardi (Arcieri)SOGNO PREMONITORE - Chi non ha avuto dubbi sin da subito sul fatto che i cadaveri ritrovati fossereo quelli di Ciccio e Tore è Rosa Carlucci, la madre dei due fratellini. «Sono loro» ha detto la donna che vive in un altro paese ma che da lunedì non lascia Gravina. «Un anno fa - ha raccontato la signora Carlucci - avevo fatto un sogno premonitore, dove Salvatore, il più grande era caduto in fondo ad un pozzo, ma non pensavo mai che potesse essere tanto vicino». «Ho appreso la notizia dalla stampa - dice poi Rosa Carlucci -, nessuno si è preoccupato di avvisarmi. Ora ho perso tutte le mie speranze. La mia vita finisce qui».
«NON È CADUTA ACCIDENTALE» - «Mi sento di escludere categoricamente la caduta accidentale dentro il pozzo dei due bambini» aveva detto in mattinata il questore di Bari, Enzo Speranza. Per quanto riguarda le ipotesi investigative, il questore ha detto che «l’impianto accusatorio al momento resta in piedi anche perché diversi gradi di giudizio dei magistrati hanno condiviso la tesi accusatoria a cui si è giunti dopo aver valutato attentamente tutta la situazione, percorrendo anche la strada rumena. I due corpi presumibilmente - conclude Speranza - verranno estratti nella tarda mattinata o al massimo nelle prime ore del pomeriggio». Il questore ha anche precisato che il luogo era già stato ispezionato in passato durante le ricerche dei fratellini: «Sono entrati pure nel cortile. Infatti, c'è un segnale lasciato. Qui le forze di polizia ci sono già state».
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IL VARCO - Il varco aperto è delle dimensioni di un metro per un metro e mezzo e consente di scendere, dopo aver percorso pochi metri al di sotto del piano stradale, sul fondo della cisterna vuota dove, a poca distanza l'uno dall'altro, ci sono i due corpi. Il lavoro è proceduto con martelli a percussione e motoseghe per aprire il varco nella muratura della casa antica, fatta di pietra e cemento. Dopo i rilievi e gli accertamenti di magistrati e inquirenti, sarà possibile avviare le operazioni di recupero dei corpi.
LA CISTERNA - Il luogo nel quale sono stati trovati i resti dei ragazzini è una cisterna per l'acqua, oggi completamente asciutta, alla quale si accedeva solo attraverso un cunicolo della larghezza di un metro per un metro e della lunghezza di 20-25 metri: l'imboccatura del cunicolo è sul terrazzo, nella parte più alta della casa. La cisterna vera e propria, che serviva alla casa come rifornimento idrico con la raccolta di acqua piovana, si trova a pochi metri sotto il livello stradale ed è una vasca dalle dimensioni parecchio maggiori di quelle del cunicolo di accesso.
CASE FANTASMA - La casa nella quale si trova la cisterna fa parte di un gruppo di abitazioni abbandonate, in via Giovanni Consolazione, a poca distanza dalla pineta comunale e dalla stazione ferroviaria di Gravina in Puglia, nell'area retrostante il municipio. Dista 400-500 metri da piazza Quattro Fontane, dove i due fratellini furono avvistati per l'ultima volta, secondo la testimonianza di un loro compagno di giochi: la distanza sarebbe percorribile a piedi in una decina di minuti.
MICHELE MIGLIORA - Nel frattempo, migliorano le condizioni di Michele, il ragazzo di 11 anni la cui caduta nella stessa cisterna e le successive operazioni di salvataggio (■ Guarda la fotogallery) hanno consentito il ritrovamento dei corpi che si presume appartengano ai fratellini Ciccio e Tore Pappalardi. Il ragazzino è ricoverato nel reparto di Ortopedia del policlinico di Bari dove è stato trasferito dopo il recupero e operato. Per precauzione è trattenuto nel quartiere operatorio per essere monitorato dalla terapia intensiva. Con l'operazione il ragazzo è stato sottoposto ad una riduzione delle fratture esposte bilaterali del terzo dittale della gamba. Ha anche una frattura del collo del femore destro, una frattura della branca ischio-pubica destra, e fratture amieliche delle vertebre lombari. «Non ci sono - ha reso noto il direttore sanitario del policlinico di Bari, Vitangelo Dattoli - organi vitali compromessi. Le condizioni del ragazzo migliorano e si può dire che è quasi fuori pericolo». Il ragazzo dovrà però rimanere in ospedale almeno 90 giorni. Martedì mattina il ragazzino è stato trasferito dal reparto di terapia intensiva di ortopedia a quello di rianimazione. A quanto si è appreso si sarebbe trattato di una decisionme prudenziale dei medici del policlinico di Bari a fronte di un pneumotorace che ha comportato difficoltà respiratorie. (da corriere.it 26 feb. 2008)
Prime analisi sui resti. Applausi all'uscita delle bare. La madre: «Sono certa che sono loro»
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Resti umani nel pozzo: «Sono i fratellini scomparsi» (25 febbraio 2008)
Il saluto dalla fontana e il mistero del padre (25 febbraio 2008)
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GRAVINA IN PUGLIA (Bari) - Una fine orribile. «Abbiamo la sensazione, benchè debba essere confortata con i dati tecnici, che abbiano subito un'orribile morte». Lo ha dichiarato il procuratore della Repubblica di Bari, Emilio Marzano, uscendo dal luogo in cui sono stati trovati i corpi senza vita di Francesco e Salvatore Pappalardi. Col passare delle ore infatti sembra sempre più verosimile che i due fratellini non sarebbero morti subito dopo la caduta e a seguito di qualsiasi trauma subito: è probabile che siano deceduti a causa del freddo e per fame. Fonti vicine alle indagini sosterrebbero questa tesi «a prescindere dal fatto che i due ragazzini siano caduti o siano stati scaraventati da qualcuno nella cisterna». Le stesse fonti precisano che i corpi sono mummificati, che sulle teste di entrambi (ridotti a scheletri e ricoperti da muffe) non sono state trovate «grosse lesività evidenti». Non è al momento possibile dire - si è saputo da più fonti - se i due ragazzini abbiano fratture agli arti inferiori (compatibili cioè con la caduta) perchè non sono stati spogliati.
«SONO LORO» - «Per quanto riguarda i due corpicini, dobbiamo confermare ragionevolmente che si tratta di Ciccio e Tore» aveva detto in precedenza Marzano nei pressi della casa padronale abbandonata di Gravina in Puglia, nella cui cisterna sono stati trovati due cadaveri, confermando definitivamente che i resti umani scoperti casualmente dentro una cisterna appartengono ai due fratellini scomparsi nel giugno 2006.
APPLAUSO AI FERETRI - Un lungo applauso dai balconi di Via della Consolazione ha salutato le due bare all'uscita dal cortile del vecchio complesso di stabili dove, lunedì pomeriggio sono stati rinvenuti i corpi mummificati di Francesco e Salvatore Pappalardi, scomparsi venti mesi fa. Da tutti i balconi della piccola via nel centro di Gravina i residenti non hanno retto alla commozione e alle lacrime, è seguito uno scrosciante applauso. I resti di Francesco e Salvatore verranno portati al Policlinico, dove mercoledì mattina, nell'Istituto di medicina legale dell'Università di Bari, la signora Rosa Carlucci, madre dei due fratellini, dovrà fare il riconoscimento ufficiale dei resti.
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LENTA AGONIA- Già da alcune ore giravano voci dagli ambienti investigativi in cui si cominciava a delineare l'ipotesi che i due fratellini potessero aver avuto una morte lenta, una morte atroce, peggiore di quella che sarebbe toccata loro se fossero morti a causa della caduta nel pozzo. Da alcuni dati emergerebbe infatti che, per qualche tempo, i bambini possano essere rimasti vivi nella cisterna. I corpi non sono in corrispondenza dell'imboccatura del pozzo, che è larga poco meno di un metro per un metro. Non sono quindi rimasti fermi dopo essere precipitati giù - gettati o caduti - per i 22 metri del cunicolo che dal terrazzo porta alla cisterna sotto l'edificio. I corpi infatti sono entrambi da un lato, a una distanza l'uno dall'altro di una quindicina di metri. I due corpi sono stati trovati rannicchiati, in posizione fetale: Ciccio con le mani tra gambe, Tore con il pollice in bocca, lontani diversi metri uno dall'altro, senza scarpe, con i pantaloni leggermente abbassati, un giubbotto sfilato. È la fotografia scattata dai tecnici dell'ERT nel pozzo dell'orrore. Sarà l'autopsia a stabilire ora e cause della morte, ma già dai sopralluoghi fin qui fatti, che non hanno trovato altri accessi alla cisterna se non quel pozzo, chiuso da una botola, e che posizionano i corpi dei due bambini a diversi metri di distanza dalla verticale, è certo che Ciccio e Tore erano vivi quando sono finiti là sotto e sono sopravvissuti alla caduta almeno il tempo di cercare un'uscita, di soffrire il freddo...di morire di «una morte orribile», come ha sintetizzato il procuratore.
Il feretro di uno dei due fratellini Pappalardi (Arcieri)SOGNO PREMONITORE - Chi non ha avuto dubbi sin da subito sul fatto che i cadaveri ritrovati fossereo quelli di Ciccio e Tore è Rosa Carlucci, la madre dei due fratellini. «Sono loro» ha detto la donna che vive in un altro paese ma che da lunedì non lascia Gravina. «Un anno fa - ha raccontato la signora Carlucci - avevo fatto un sogno premonitore, dove Salvatore, il più grande era caduto in fondo ad un pozzo, ma non pensavo mai che potesse essere tanto vicino». «Ho appreso la notizia dalla stampa - dice poi Rosa Carlucci -, nessuno si è preoccupato di avvisarmi. Ora ho perso tutte le mie speranze. La mia vita finisce qui».
«NON È CADUTA ACCIDENTALE» - «Mi sento di escludere categoricamente la caduta accidentale dentro il pozzo dei due bambini» aveva detto in mattinata il questore di Bari, Enzo Speranza. Per quanto riguarda le ipotesi investigative, il questore ha detto che «l’impianto accusatorio al momento resta in piedi anche perché diversi gradi di giudizio dei magistrati hanno condiviso la tesi accusatoria a cui si è giunti dopo aver valutato attentamente tutta la situazione, percorrendo anche la strada rumena. I due corpi presumibilmente - conclude Speranza - verranno estratti nella tarda mattinata o al massimo nelle prime ore del pomeriggio». Il questore ha anche precisato che il luogo era già stato ispezionato in passato durante le ricerche dei fratellini: «Sono entrati pure nel cortile. Infatti, c'è un segnale lasciato. Qui le forze di polizia ci sono già state».
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IL VARCO - Il varco aperto è delle dimensioni di un metro per un metro e mezzo e consente di scendere, dopo aver percorso pochi metri al di sotto del piano stradale, sul fondo della cisterna vuota dove, a poca distanza l'uno dall'altro, ci sono i due corpi. Il lavoro è proceduto con martelli a percussione e motoseghe per aprire il varco nella muratura della casa antica, fatta di pietra e cemento. Dopo i rilievi e gli accertamenti di magistrati e inquirenti, sarà possibile avviare le operazioni di recupero dei corpi.
LA CISTERNA - Il luogo nel quale sono stati trovati i resti dei ragazzini è una cisterna per l'acqua, oggi completamente asciutta, alla quale si accedeva solo attraverso un cunicolo della larghezza di un metro per un metro e della lunghezza di 20-25 metri: l'imboccatura del cunicolo è sul terrazzo, nella parte più alta della casa. La cisterna vera e propria, che serviva alla casa come rifornimento idrico con la raccolta di acqua piovana, si trova a pochi metri sotto il livello stradale ed è una vasca dalle dimensioni parecchio maggiori di quelle del cunicolo di accesso.
CASE FANTASMA - La casa nella quale si trova la cisterna fa parte di un gruppo di abitazioni abbandonate, in via Giovanni Consolazione, a poca distanza dalla pineta comunale e dalla stazione ferroviaria di Gravina in Puglia, nell'area retrostante il municipio. Dista 400-500 metri da piazza Quattro Fontane, dove i due fratellini furono avvistati per l'ultima volta, secondo la testimonianza di un loro compagno di giochi: la distanza sarebbe percorribile a piedi in una decina di minuti.
MICHELE MIGLIORA - Nel frattempo, migliorano le condizioni di Michele, il ragazzo di 11 anni la cui caduta nella stessa cisterna e le successive operazioni di salvataggio (■ Guarda la fotogallery) hanno consentito il ritrovamento dei corpi che si presume appartengano ai fratellini Ciccio e Tore Pappalardi. Il ragazzino è ricoverato nel reparto di Ortopedia del policlinico di Bari dove è stato trasferito dopo il recupero e operato. Per precauzione è trattenuto nel quartiere operatorio per essere monitorato dalla terapia intensiva. Con l'operazione il ragazzo è stato sottoposto ad una riduzione delle fratture esposte bilaterali del terzo dittale della gamba. Ha anche una frattura del collo del femore destro, una frattura della branca ischio-pubica destra, e fratture amieliche delle vertebre lombari. «Non ci sono - ha reso noto il direttore sanitario del policlinico di Bari, Vitangelo Dattoli - organi vitali compromessi. Le condizioni del ragazzo migliorano e si può dire che è quasi fuori pericolo». Il ragazzo dovrà però rimanere in ospedale almeno 90 giorni. Martedì mattina il ragazzino è stato trasferito dal reparto di terapia intensiva di ortopedia a quello di rianimazione. A quanto si è appreso si sarebbe trattato di una decisionme prudenziale dei medici del policlinico di Bari a fronte di un pneumotorace che ha comportato difficoltà respiratorie. (da corriere.it 26 feb. 2008)
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FRATELLI PAPPALARDI
Gravina, si scava per arrivare ai corpi dei fratelliniLa madre davanti al pozzo: «Voglio vederli»
BARI (26 gennaio) - Hanno lavorato tutta la notte Polizia, carabinieri e vigili del fuoco per cercare di aprire un varco di accesso alla cisterna di Gravina, in Puglia, dove lunedì sono stati ritrovati due corpi, probabilmente quelli di Francesco e Salvatore Pappalardi, scomparsi nel giugno del 2005. I pompieri stanno scavando un percorso alternativo laterale con una sonda speciale per arrivare sul punto dove sono stati trovati i cadaveri dopo aver salvato un bimbo caduto nella cavità. Si aspettano intanto le prime certezze sull'identità dei cadaveri: i primi esami esterni e degli indumenti potrebbero dare già oggi qualche risposta. Più lunghi i tempi per il Dna, almeno due-tre giorni. Intanto davanti al pozzo, che dista circa 500 metri dalla piazza di Gravina dove i due fratellini furono visti l'ultima volta, è arrivata la mamma dei bimbi, Rosa Carlucci. «Fatemeli vedere almeno da morti», ha detto. Il padre, Filippo Pappalardi, è in carcere dal novembre scorso accusato proprio della morte dei figli. Ai piedi dei due cadaveri non ci sono le scarpe, ritrovate poco distanti. È uno degli elementi venuti fuori da una prima ispezione della cisterna sotterranea. Forse le hanno perse cadendo oppure in un disperato tentativo di risalire. Il pozzo, largo appena un metro e mezzo, parte addirittura dal secondo piano del vecchio palazzo abbandonato, che si trova nel centro della città, a pochi passi da Corso Di Vittorio e dalla pineta, una zona luogo di giochi anche dei due fratellini, come emerse nelle ore immediatamente successive alla scomparsa. Si tratta di un vecchio convento che un tempo ospitava delle suore. Adesso il palazzo e l'area sono di proprietà di una società. Il pozzo prosegue nei sotterranei ancora per 15-20 metri, finendo per allargarsi in una cisterna che raccoglieva l'acqua piovana e veniva trasportata più in alto con una carrucola. «Non è credibile che possa essere stato il padre a trasportare i corpi fin qui, a scavalcare il muro di cinta. Avrebbero potuto vederlo i numerosi vicini», ha detto l'avvocato Angela Aliani, legale del padre dei due ragazzini, Filippo Pappalardi, in carcere dallo scorso 27 novembre con le accuse di duplice omicidio e occultamento di cadaveri. «Si sta esaminando - ha detto ieri sera il questore di Bari, Vincenzo Maria Speranza - qual è la maniera migliore per estrarre da sotto i corpi senza toccarne l'attuale integrità. Poi potrà intervenire il medico legale». Il recupero dei corpi potrebbe avvenire in mattinata. Nella notte il capo della Squadra Mobile Luigi Liguori ha esaminato, insieme a i suoi uomini le varie porte d'accesso al cortile lungo tutto il perimetro caratterizzate dai muri all'interno. «L'abbigliamento lascia pensare che siano i due fratellini, anche perché non risulta che ci siano altri due bambini scomparsi a Gravina. Sono coperti di polvere ma per almeno uno dei due cadaveri che si vede chiaramente dall'alto, l'abbigliamento coincide. Si vede qualcosa di arancione», ha detto il questore di Bari Vincenzo Maria Speranza. Era proprio di colore arancione e aveva una scritta il giubbotto di Salvatore Pappalardi, mostrato sin dall'inizio nelle foto segnaletiche, lo stesso che aveva indossato alla festa di comunione alla quale aveva partecipato la domenica precedente. Sembra che anche i pantaloni bianchi dell'altro cadavere possano coincidere con quelli indossati dall'altro fratello al momento della scomparsa. Speranza ha anche parlato della posizione dei cadaveri «l'uno supino e l'altro leggermente distante». Sembra che uno si trovasse proprio vicino al luogo dove è caduto il bambino ferito e l'altro poco distante. «La temperatura là sotto è bassa - ha aggiunto Speranza - i corpi si sono mantenuti in una certa integrità, altrimenti non sarebbero stati in questo stato che è comunque di decomposizione».Circa le ricerche fatte nei primi mesi della scomparsa di Ciccio e Tore, che non avrebbero riguardato pozzi privati, il questore Speranza ha affermato che «dalla sommità del pozzo posta sopra è difficile vedere quello che c'è sotto». Il medico legale Francesco Introna ha concluso un primo esame sui corpi dei due ragazzini. L'esame è durato circa mezz'ora. Al termine Introna è uscito dalla casa ma non ha rilasciato dichiarazioni. Pochi minuti dopo è rientrato nella casa, dove sono in corso ulteriori rilievi da parte della polizia scientifica. Grave il bimbo caduto nel pozzo Sono invece molto gravi, peggiori di come si erano presentate in un primo momento, le condizioni del bambino caduto nel pozzo e messo in salvo dai vigili del fuoco e dai carabinieri. Il ragazzino, di 12 anni, è stato prima portato in terapia intensiva ad Altamura e poi al Policlinico di Bari: presenta fratture alla caviglia, a un piede, al bacino e al torace e ferite al volto. A quanto sembra la porta di ingresso al cortile del palazzo abbandonato negli ultimi giorni era stata lasciata aperta ma come ha detto il questore di Bari, Vincenzo Maria Speranza: «spesso e volentieri i ragazzini rompono i lucchetti, entrano e non li disturba nessuno». (da ilmessaggero.it 26 feb. 2008)
BARI (26 gennaio) - Hanno lavorato tutta la notte Polizia, carabinieri e vigili del fuoco per cercare di aprire un varco di accesso alla cisterna di Gravina, in Puglia, dove lunedì sono stati ritrovati due corpi, probabilmente quelli di Francesco e Salvatore Pappalardi, scomparsi nel giugno del 2005. I pompieri stanno scavando un percorso alternativo laterale con una sonda speciale per arrivare sul punto dove sono stati trovati i cadaveri dopo aver salvato un bimbo caduto nella cavità. Si aspettano intanto le prime certezze sull'identità dei cadaveri: i primi esami esterni e degli indumenti potrebbero dare già oggi qualche risposta. Più lunghi i tempi per il Dna, almeno due-tre giorni. Intanto davanti al pozzo, che dista circa 500 metri dalla piazza di Gravina dove i due fratellini furono visti l'ultima volta, è arrivata la mamma dei bimbi, Rosa Carlucci. «Fatemeli vedere almeno da morti», ha detto. Il padre, Filippo Pappalardi, è in carcere dal novembre scorso accusato proprio della morte dei figli. Ai piedi dei due cadaveri non ci sono le scarpe, ritrovate poco distanti. È uno degli elementi venuti fuori da una prima ispezione della cisterna sotterranea. Forse le hanno perse cadendo oppure in un disperato tentativo di risalire. Il pozzo, largo appena un metro e mezzo, parte addirittura dal secondo piano del vecchio palazzo abbandonato, che si trova nel centro della città, a pochi passi da Corso Di Vittorio e dalla pineta, una zona luogo di giochi anche dei due fratellini, come emerse nelle ore immediatamente successive alla scomparsa. Si tratta di un vecchio convento che un tempo ospitava delle suore. Adesso il palazzo e l'area sono di proprietà di una società. Il pozzo prosegue nei sotterranei ancora per 15-20 metri, finendo per allargarsi in una cisterna che raccoglieva l'acqua piovana e veniva trasportata più in alto con una carrucola. «Non è credibile che possa essere stato il padre a trasportare i corpi fin qui, a scavalcare il muro di cinta. Avrebbero potuto vederlo i numerosi vicini», ha detto l'avvocato Angela Aliani, legale del padre dei due ragazzini, Filippo Pappalardi, in carcere dallo scorso 27 novembre con le accuse di duplice omicidio e occultamento di cadaveri. «Si sta esaminando - ha detto ieri sera il questore di Bari, Vincenzo Maria Speranza - qual è la maniera migliore per estrarre da sotto i corpi senza toccarne l'attuale integrità. Poi potrà intervenire il medico legale». Il recupero dei corpi potrebbe avvenire in mattinata. Nella notte il capo della Squadra Mobile Luigi Liguori ha esaminato, insieme a i suoi uomini le varie porte d'accesso al cortile lungo tutto il perimetro caratterizzate dai muri all'interno. «L'abbigliamento lascia pensare che siano i due fratellini, anche perché non risulta che ci siano altri due bambini scomparsi a Gravina. Sono coperti di polvere ma per almeno uno dei due cadaveri che si vede chiaramente dall'alto, l'abbigliamento coincide. Si vede qualcosa di arancione», ha detto il questore di Bari Vincenzo Maria Speranza. Era proprio di colore arancione e aveva una scritta il giubbotto di Salvatore Pappalardi, mostrato sin dall'inizio nelle foto segnaletiche, lo stesso che aveva indossato alla festa di comunione alla quale aveva partecipato la domenica precedente. Sembra che anche i pantaloni bianchi dell'altro cadavere possano coincidere con quelli indossati dall'altro fratello al momento della scomparsa. Speranza ha anche parlato della posizione dei cadaveri «l'uno supino e l'altro leggermente distante». Sembra che uno si trovasse proprio vicino al luogo dove è caduto il bambino ferito e l'altro poco distante. «La temperatura là sotto è bassa - ha aggiunto Speranza - i corpi si sono mantenuti in una certa integrità, altrimenti non sarebbero stati in questo stato che è comunque di decomposizione».Circa le ricerche fatte nei primi mesi della scomparsa di Ciccio e Tore, che non avrebbero riguardato pozzi privati, il questore Speranza ha affermato che «dalla sommità del pozzo posta sopra è difficile vedere quello che c'è sotto». Il medico legale Francesco Introna ha concluso un primo esame sui corpi dei due ragazzini. L'esame è durato circa mezz'ora. Al termine Introna è uscito dalla casa ma non ha rilasciato dichiarazioni. Pochi minuti dopo è rientrato nella casa, dove sono in corso ulteriori rilievi da parte della polizia scientifica. Grave il bimbo caduto nel pozzo Sono invece molto gravi, peggiori di come si erano presentate in un primo momento, le condizioni del bambino caduto nel pozzo e messo in salvo dai vigili del fuoco e dai carabinieri. Il ragazzino, di 12 anni, è stato prima portato in terapia intensiva ad Altamura e poi al Policlinico di Bari: presenta fratture alla caviglia, a un piede, al bacino e al torace e ferite al volto. A quanto sembra la porta di ingresso al cortile del palazzo abbandonato negli ultimi giorni era stata lasciata aperta ma come ha detto il questore di Bari, Vincenzo Maria Speranza: «spesso e volentieri i ragazzini rompono i lucchetti, entrano e non li disturba nessuno». (da ilmessaggero.it 26 feb. 2008)
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