Donna morta dopo ustioni,9 indagati
Sassari, sono dipendenti dell'ospedale
Nove persone, fra cui il primario, una psichiatra, cinque infermieri e due ausiliari ospedalieri del reparto di Psichiatria dell'ospedale civile di Sassari, sono state iscritte nel registro degli indagati per la morte di Maria Grazia Pavin, deceduta nella struttura sanitaria sassarese dopo aver rifiutato l'amputazione di una mano e di un piede. L'accusa ipotizzata per tutti è di omicidio colposo.
L'inchiesta dovrà accertare come sia potuto accadere che la donna di 41 anni (originaria di Varese ma residente a Laerru, nel Sassarese) il 7 dicembre sia rimasta ustionata nell'80 per cento del corpo, all'interno di un bagno del reparto di Psichiatria, in cui era ricoverata da qualche tempo.
Il cuore della donna si era fermato il 26 dicembre, dopo 18 giorni di agonia, nel reparto di Rianimazione dell'ospedale civile Santissima Annunziata di Sassari. Per tentare di salvarle la vita, i medici volevano amputarle una mano e un piede. Ma lei, pochi giorni prima di morire, aveva negato il consenso davanti a tre magistrati.
Sul corpo della donna è stata eseguita l'autopsia, affidata a Vindice Mingioni, primario del Servizio di Anatomia Patologica dell'ospedale San Francesco di Nuoro. Mingioni ha chiesto al magistrato 120 giorni di tempo per poter eseguire ulteriori esami istologici e altri accertamenti. Solo a test completati si potrà avere un quadro chiaro della situazione.
Dopo l'autopsia il corpo della donna à stato restitutito alla famiglia. Le esequie si tengono oggi nella chiesa parrocchiale di Laerru. (da tgcom 31 dicembre 2008)
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mercoledì 31 dicembre 2008
domenica 28 dicembre 2008
CAPACITA' DI INTENDERE E DI VOLERE?
CAPACITA' DI INTENDERE E DI VOLERE?
Questa storia ce la racconta La Nuova Sardegna, che riferisce il caso di una donna di 41 anni, ricoverata nel repartino di Psichiatria dell'ospedale di Sassari. La donna era schizofrenica ed era ricoverata per provare una nuova cura. Il 7 dicembre, mentre era nel bagno del reparto, i suoi vestiti sono andati a fuoco, e non è ancora chiara la ragione. Ha riportato ustioni molto gravi, e le fu proposta l'amputazione di una mano e di un piede. Lei rifiutò, nella consapevolezza che senza l'amputazione sarebbe certamente morta. Due sostituti Procuratori, un giudice civile e un perito si sono recati al capezzale della donna, per valutare la validità del dissenso all'intervento. I genitori della donna volevano seguire la volontà di lei. A cenni (era tachetomizzata), la donna fece capire che rifiutava l'intervento. L'intervento non fu eseguito. Dopo un paio di settimane la donna morì. Dovrà essere eseguita l'autopsia. La storia è qui http://lanuovasardegna.repubblica.it/dettaglio/Chiede-di-rinunciare-alle-cure-e-muore/1567431?edizione=EdRegionale
Questo caso mi lascia molti dubbi. Ma ora non ho voglia di approfondire. Fatelo voi, se credete.
Questa storia ce la racconta La Nuova Sardegna, che riferisce il caso di una donna di 41 anni, ricoverata nel repartino di Psichiatria dell'ospedale di Sassari. La donna era schizofrenica ed era ricoverata per provare una nuova cura. Il 7 dicembre, mentre era nel bagno del reparto, i suoi vestiti sono andati a fuoco, e non è ancora chiara la ragione. Ha riportato ustioni molto gravi, e le fu proposta l'amputazione di una mano e di un piede. Lei rifiutò, nella consapevolezza che senza l'amputazione sarebbe certamente morta. Due sostituti Procuratori, un giudice civile e un perito si sono recati al capezzale della donna, per valutare la validità del dissenso all'intervento. I genitori della donna volevano seguire la volontà di lei. A cenni (era tachetomizzata), la donna fece capire che rifiutava l'intervento. L'intervento non fu eseguito. Dopo un paio di settimane la donna morì. Dovrà essere eseguita l'autopsia. La storia è qui http://lanuovasardegna.repubblica.it/dettaglio/Chiede-di-rinunciare-alle-cure-e-muore/1567431?edizione=EdRegionale
Questo caso mi lascia molti dubbi. Ma ora non ho voglia di approfondire. Fatelo voi, se credete.
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