Roma, danno fuoco a un uomo e fuggono
La vittima è un imprenditore di origini napoletane: era gravato da forti debiti, non si esclude il tentato suicidio
Il luogo dove l'imprenditore è stato trovato bruciato (Ferraro-Auci-GT)ROMA - È in gravissime condizioni un uomo di 42 anni, aggredito e bruciato nella notte a Roma. La vittima è Antonio Landolfi, un piccolo imprenditore di origini napoletane, con qualche precedente penale per reati contro il patrimonio: è stato cosparso di liquido infiammabile e gli è stato dato fuoco intorno all'1.50 nella periferia est della Capitale, in via Casilina. Gli aggressori sarebbero scappati subito dopo. L'uomo, soccorso da un passante e una guardia giurata, è stato ricoverato all'ospedale San Camillo e poi trasferito in eliambulanza nel reparto grandi ustionati dell'ospedale Cardarelli di Napoli.
POSSIBILE SUICIDIO - Landolfi ha il 90% del corpo coperto da ustioni di secondo e terzo grado. Sotto sedativi, ha detto ai medici di esser stato aggredito da quattro persone ma gli inquirenti non escludono l'ipotesi del tentato suicidio dato che l'attività imprenditoriale della vittima è gravata da forti debiti. Nel luogo dell'aggressione, a poca distanza dall'auto dell'imprenditore, i carabinieri hanno trovato due bottiglie di liquido incendiario, oltre al portafoglio con pochi soldi e i documenti. L'uomo era uscito di casa martedì mattina per andare a lavorare in un’impresa di costruzioni; la moglie l'ha sentito per l'ultima volta intorno alle 16 di martedì. Poi nessuna notizia, fino a quando è stato trovato bruciato. Ai soccorsi ha dato subito il numero di cellulare della moglie. (da corriere.it)
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mercoledì 11 febbraio 2009
mercoledì 31 dicembre 2008
[segue]
Donna morta dopo ustioni,9 indagati
Sassari, sono dipendenti dell'ospedale
Nove persone, fra cui il primario, una psichiatra, cinque infermieri e due ausiliari ospedalieri del reparto di Psichiatria dell'ospedale civile di Sassari, sono state iscritte nel registro degli indagati per la morte di Maria Grazia Pavin, deceduta nella struttura sanitaria sassarese dopo aver rifiutato l'amputazione di una mano e di un piede. L'accusa ipotizzata per tutti è di omicidio colposo.
L'inchiesta dovrà accertare come sia potuto accadere che la donna di 41 anni (originaria di Varese ma residente a Laerru, nel Sassarese) il 7 dicembre sia rimasta ustionata nell'80 per cento del corpo, all'interno di un bagno del reparto di Psichiatria, in cui era ricoverata da qualche tempo.
Il cuore della donna si era fermato il 26 dicembre, dopo 18 giorni di agonia, nel reparto di Rianimazione dell'ospedale civile Santissima Annunziata di Sassari. Per tentare di salvarle la vita, i medici volevano amputarle una mano e un piede. Ma lei, pochi giorni prima di morire, aveva negato il consenso davanti a tre magistrati.
Sul corpo della donna è stata eseguita l'autopsia, affidata a Vindice Mingioni, primario del Servizio di Anatomia Patologica dell'ospedale San Francesco di Nuoro. Mingioni ha chiesto al magistrato 120 giorni di tempo per poter eseguire ulteriori esami istologici e altri accertamenti. Solo a test completati si potrà avere un quadro chiaro della situazione.
Dopo l'autopsia il corpo della donna à stato restitutito alla famiglia. Le esequie si tengono oggi nella chiesa parrocchiale di Laerru. (da tgcom 31 dicembre 2008)
Sassari, sono dipendenti dell'ospedale
Nove persone, fra cui il primario, una psichiatra, cinque infermieri e due ausiliari ospedalieri del reparto di Psichiatria dell'ospedale civile di Sassari, sono state iscritte nel registro degli indagati per la morte di Maria Grazia Pavin, deceduta nella struttura sanitaria sassarese dopo aver rifiutato l'amputazione di una mano e di un piede. L'accusa ipotizzata per tutti è di omicidio colposo.
L'inchiesta dovrà accertare come sia potuto accadere che la donna di 41 anni (originaria di Varese ma residente a Laerru, nel Sassarese) il 7 dicembre sia rimasta ustionata nell'80 per cento del corpo, all'interno di un bagno del reparto di Psichiatria, in cui era ricoverata da qualche tempo.
Il cuore della donna si era fermato il 26 dicembre, dopo 18 giorni di agonia, nel reparto di Rianimazione dell'ospedale civile Santissima Annunziata di Sassari. Per tentare di salvarle la vita, i medici volevano amputarle una mano e un piede. Ma lei, pochi giorni prima di morire, aveva negato il consenso davanti a tre magistrati.
Sul corpo della donna è stata eseguita l'autopsia, affidata a Vindice Mingioni, primario del Servizio di Anatomia Patologica dell'ospedale San Francesco di Nuoro. Mingioni ha chiesto al magistrato 120 giorni di tempo per poter eseguire ulteriori esami istologici e altri accertamenti. Solo a test completati si potrà avere un quadro chiaro della situazione.
Dopo l'autopsia il corpo della donna à stato restitutito alla famiglia. Le esequie si tengono oggi nella chiesa parrocchiale di Laerru. (da tgcom 31 dicembre 2008)
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domenica 28 dicembre 2008
CAPACITA' DI INTENDERE E DI VOLERE?
CAPACITA' DI INTENDERE E DI VOLERE?
Questa storia ce la racconta La Nuova Sardegna, che riferisce il caso di una donna di 41 anni, ricoverata nel repartino di Psichiatria dell'ospedale di Sassari. La donna era schizofrenica ed era ricoverata per provare una nuova cura. Il 7 dicembre, mentre era nel bagno del reparto, i suoi vestiti sono andati a fuoco, e non è ancora chiara la ragione. Ha riportato ustioni molto gravi, e le fu proposta l'amputazione di una mano e di un piede. Lei rifiutò, nella consapevolezza che senza l'amputazione sarebbe certamente morta. Due sostituti Procuratori, un giudice civile e un perito si sono recati al capezzale della donna, per valutare la validità del dissenso all'intervento. I genitori della donna volevano seguire la volontà di lei. A cenni (era tachetomizzata), la donna fece capire che rifiutava l'intervento. L'intervento non fu eseguito. Dopo un paio di settimane la donna morì. Dovrà essere eseguita l'autopsia. La storia è qui http://lanuovasardegna.repubblica.it/dettaglio/Chiede-di-rinunciare-alle-cure-e-muore/1567431?edizione=EdRegionale
Questo caso mi lascia molti dubbi. Ma ora non ho voglia di approfondire. Fatelo voi, se credete.
Questa storia ce la racconta La Nuova Sardegna, che riferisce il caso di una donna di 41 anni, ricoverata nel repartino di Psichiatria dell'ospedale di Sassari. La donna era schizofrenica ed era ricoverata per provare una nuova cura. Il 7 dicembre, mentre era nel bagno del reparto, i suoi vestiti sono andati a fuoco, e non è ancora chiara la ragione. Ha riportato ustioni molto gravi, e le fu proposta l'amputazione di una mano e di un piede. Lei rifiutò, nella consapevolezza che senza l'amputazione sarebbe certamente morta. Due sostituti Procuratori, un giudice civile e un perito si sono recati al capezzale della donna, per valutare la validità del dissenso all'intervento. I genitori della donna volevano seguire la volontà di lei. A cenni (era tachetomizzata), la donna fece capire che rifiutava l'intervento. L'intervento non fu eseguito. Dopo un paio di settimane la donna morì. Dovrà essere eseguita l'autopsia. La storia è qui http://lanuovasardegna.repubblica.it/dettaglio/Chiede-di-rinunciare-alle-cure-e-muore/1567431?edizione=EdRegionale
Questo caso mi lascia molti dubbi. Ma ora non ho voglia di approfondire. Fatelo voi, se credete.
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sabato 12 aprile 2008
E TU DAGLI FUOCO!
Napoli: parenti ex gli danno fuoco, 24enne resta grave
12 apr 11:27 Cronache
NAPOLI - E' sempre grave, ma non in pericolo di vita, Antonio Della Mura, il 24enne a cui ieri e' stato dato fuoco dal fratello e dal cugino della sua ex ragazza a Santa Maria La Carita', nel napoletano. Ha riportato ustioni sul 40 per cento del corpo, a preoccupare maggiormente sono mani e torace. E' ricoverato al Cardarelli di Napoli. I due aggressori sono in stato di fermo al carcere di Poggioreale. (Agr)
12 apr 11:27 Cronache
NAPOLI - E' sempre grave, ma non in pericolo di vita, Antonio Della Mura, il 24enne a cui ieri e' stato dato fuoco dal fratello e dal cugino della sua ex ragazza a Santa Maria La Carita', nel napoletano. Ha riportato ustioni sul 40 per cento del corpo, a preoccupare maggiormente sono mani e torace. E' ricoverato al Cardarelli di Napoli. I due aggressori sono in stato di fermo al carcere di Poggioreale. (Agr)
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