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domenica 6 luglio 2008

SHOCK ANAFILATTICO

Sbagliano l'antibiotico in una flebo:muore in ospedale al San Filippo Neri

ROMA (5 luglio) - Ucciso da uno choc anafilattico provocato da un farmaco a cui era allergico. E' accaduto all'ospedale San Filippo Neri di Roma, dove Giovanni Fassini 74 anni è morto dopo che un'infermiera gli ha somministrato una flebo contenente cefalosporine, antibiotico al quale era allergico. I familiari hanno contattato un legale per presentare denuncia all'ospedale. Fazzini era ricoverato da un mese nel reparto di chirurgia oncologica del San Filippo Neri per un tumore al pancreas riscontrato 3 mesi fa. Il filglio: li avevamo avvisati « «Ieri - racconta il figlio della vittima - tra le 20 e le 20.30 è arrivata l'infermiera per somministrargli l'antibiotico e ci ha fatto uscire dalla stanza. Poco dopo ho sentito delle urla, come di soffocamento. Sono andato di corsa nella stanza, ho preso la boccetta dell'antibiotico e ho letto il nome del farmaco a cui mio padre era allergico. A quel punto gli ho staccato subito la flebo, ma non c'è stato niente da fare». L'uomo racconta inoltre che il medico «si è assunto immediatamente le sue responsabilità e ha detto che si riserva di fare un riscontro autoptico perchè ha dubbi che mio padre possa esser morto per questo motivo. Oggi sporgeremo denuncia alla Procura della Repubblica per denunciare il fatto». Aveva già avuto due choc anafilattici tanto tempo fa, racconta ancora il figlio e li avevamo avvisati. Il medico di famiglia, Enzo Mannaia, (anche parente della vittima) confrema il fatto che i medici dell'ospedale erano a conoscenza dell'allergia. Aperta un'inchiesta interna I medici del San Filippo Neri «sono intervenuti subito alla reazione del paziente al farmaco e hanno interrotto subito il dosaggio». È stata la risposta della direzione sanitaria che ha avviato un'indagine interna e disposto accertamenti sulle cause della morte. Secondo l'ospedale l'uomo presentava «un forte stato febbrile». I medici sono quindi intervenuti somministrando in vena una dose di cefalosporine, un antibiotico che contiene molecole di moxicillina. Subito dopo la flebo l'uomo è morto. La sostanza avrebbe gli provocato uno shock anafilattico. Storace: negligenza Francesco Storace segretario nazionale de La Destra sul suo blog ha commentato la vicenda come «storia di negligenza, trascuratezza. È ora che ci si decida a garantire ai malati la speranza di guarire e non la scusa di morire quando si viene ricoverati in corsia». (da ilmessaggero.it 6 luglio 2008)

sabato 15 dicembre 2007

COSMETICI CINESI

Se vai alla funzione "cerca nel blog" e batti "cina" sulla stringa, ti compaiono i miei post da agosto ad ottobre, che riguardano pericolose importazioni dalla Cina e l'incoraggiamento al Procuratore aggiunto di Torino, dr Guariniello, a indagare a fondo. Questa volta è un caso di allergia a cosmetici in una bambina siciliana, salvata per le tempestive cure.
Da www.tgcom.it del 15 dicembre
Si trucca: malore per bimba
Trapani, inchiesta su cosmetici cinesi
Sarà aperta un'inchiesta per l'episodio accaduto a una bambina di dieci anni che, a Salemi (Trapani), dopo essersi truccata usando cosmetici di origine cinese, ha avuto uno shock anafilattico. La bimba, che partecipava a una recita scolastica, si è sentita improvvisamente male, accusando gonfiori al viso e alla lingua. Sul fatto indagano i carabinieri che hanno sequestrato la trousse sospetta.
I prodotti le erano stati donati da un'associazione come premio per un concorso di disegno. La bambina si trovava a scuola e si era truccata per le prove di una recita natalizia quando si è sentita male. "La situazione - hanno spiegato successivamente i medici - rischiava di precipitare".
Secondo le ultime stime Ocse, l' Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico, il mercato dei prodotti cosmetici contraffatti è in crescita e il primo paese produttore risulta proprio la Cina. Il mercato dei falsi, secondo i dati dell’Ocse, supera ogni anno circa 200 miliardi di dollari, pari al 2% del commercio mondiale.
Mentre venti anni fa la contraffazione interessava soprattutto i beni di lusso, però, nel 2006 oltre 1,6 milioni di beni "tarocchi" bloccati alle frontiere esterne dell'Ue erano cosmetici o prodotti per la cura del corpo. Ma da dove arrivano i trucchi contraffatti? La Cina ne produce il 37% del totale, seguita da Indonesia (19%), Ucraina (16%) ed Emirati Arabi (10%), e nella sola Regione del Golfo questo mercato è diventato un affare da 210 miliardi di dollari. Complessivamente, il mercato del falso di cosmetici e farmaci conta un giro di affari di circa 500 milioni di euro.
Il fenomeno dei prodotti a basso costo che arrivano dall'Oriente allarma i sanitari ma anche gli investigatori siciliani che temono danni più seri sulla salute dei bambini. La Sicilia, infatti, negli ultimi anni è diventata il regno dei falsari, che importano merci a basso costo e la distribuiscono poi in tutto il Mezzogiorno. L'anno scorso la Guardia di Finanza ha sequestrato nell'isola quasi mezzo milione di prodotti contraffatti. Sul podio del "tarocco" ci sono i giocattoli, seguiti da abbigliamento e alimentari. Adesso anche i cosmetici si aggiungono alla lista dei prodotti falsi e pericolosi per la salute di adulti e bambini.